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Tutto giù per terra

24 ore di pausa per i netturbini bernesi swissinfo.ch

Per 24 ore, nel centro storico di Berna non sono state pulite le strade. Una "giornata senza nettezza urbana" per sensibilizzare la popolazione.

In fatto di pulizia, le città svizzere non sono più esemplari, ma figurano oramai nella media europea.

Durante 24 ore i veicoli della nettezza urbana della capitale hanno disertato le strade del centro – le immondizie sono rimaste per terra e i cestini dei rifiuti pieni. Con questa “giornata senza nettezza urbana” le autorità cittadine hanno voluto sensibilizzare la popolazione sulla problematica della pulizia nelle strade.

Come in altre città svizzere, anche Berna è tappezzata di manifesti che attirano l’attenzione sulla necessità di buttare i rifiuti negli appositi cestini. E ora, “con questa giornata senza nettezza urbana, si vuole far riflettere la gente”, afferma Beat Hunziker, responsabile della raccolta rifiuti della città di Berna.

Le immondizie, accumulatesi nelle strade durante 24 ore, sono state raccolte venerdì pomeriggio e ammucchiate su una piazza del centro. Mediamente, i netturbini bernesi raccolgono ogni giorno una quarantina di metri cubi di immondizie, per un peso di circa 2,5 tonnellate.

Peggio di una volta

Città sporche, strade e piazze disseminate di rifiuti di ogni genere. Di che suscitare rimproveri e lagnanze da parte di molti cittadini, abituati all’immagine di una Svizzera pulita.

Per Stefan Baumann del PUSCH, un’associazione ambientalista impegnata nella lotta ai rifiuti, queste lamentele dimostrano l’esistenza di un vero problema. In Svizzera, sostiene l’esperto, lo standard non è certamente più paragonabile a quello degli anni 70.

È vero che per quanto concerne la raccolta e il riciclaggio di rifiuti la Svizzera è sempre stata all’avanguardia. E per la raccolta di carta, vetro, bottiglie di PET e lattine di alluminio figura tuttora tra i primi paesi europei.

Città sporche

Ciò non toglie che le città svizzere siano ora confrontate al problema della sporcizia – seppure in modo diverso. Mentre Berna deve ricorrere ad azioni provocatorie per sensibilizzare la popolazione, a Losanna, per esempio, non ci sono grandi problemi.

“Perché non abbiamo la tassa sui sacchi della spazzatura”, sostiene Thierry Diserens, responsabile della raccolta dei rifiuti. “Inoltre i punti di raccolta sono numerosi e le strade vengono pulite molto spesso”.

Ma Diserens ammette che Losanna è anche più piccola di altre città, come per esempio Ginevra o Zurigo, dove il problema dei rifiuti si fa sentire di più.

Non è però soltanto una questione di grandezza, perché di rifiuti per terra se ne vedono anche nei centri più piccoli. Il fenomeno concerne tutta la Svizzera, che oramai si situa nella media europea.

Cambiamento di abitudini

Per l’Ufficio federale dell’ambiente, la colpa di questo degrado non è da attribuire solo alla tassa sul sacco. E anche il responsabile della nettezza urbana di Basilea, Alexandre Bukowiecki, parlava già lo corso anno di “conseguenze del cambiamento di abitudini del vasto pubblico, in relazione alla pulizia e ai rifiuti”.

Bukowiecki si era espresso in tal senso in occasione di una campagna nazionale di sensibilizzazione dei consumatori, lanciata dal PUSCH e dai comuni. Scopo: motivare il pubblico a eliminare correttamente le immondizie. Non con minacce e moralismi, ma con manifesti e adesivi divertenti, e addirittura con spettacoli ambulanti.

Un primo bilancio mostra che, già nel corso del primo anno, la campagna ha avuto successo anche a Berna: “Per la prima volta, l’anno scorso è diminuito il volume delle immondizie”, commenta soddisfatto Stefan Baumann.

Correre ai ripari

Ora, secondo l’esperto del PUSCH, le molte discussioni suscitate l’anno scorso dal problema si stanno placando. E pure si è placata l’indignazione popolare per tutto quanto viene gettato a terra nelle città.

Non che gli abitanti si siano abituati allo sporco: “Il fatto è che la gente”, sostiene Baumann, “si è accorta che le autorità hanno riconosciuto il problema e che stanno correndo ai ripari”.

Intanto a Berna, Beat Hunziker sente ancora pressioni da parte degli abitanti e dei politici, che si aspettano qualcosa di concreto contro il problema dei rifiuti. Da qui, la pausa dei netturbini e altre campagne mirate.

Più occasioni, meno responsabilità

Al di là delle campagne di sensibilizzazione, ci si può anche chiedere a cosa sia dovuta questa disattenzione per l’ordine e la pulizia nelle città. Forse a uno spostamento di priorità sulla scala dei valori, specialmente nei giovani? “Oggigiorno, la gente si preoccupa forse meno dei rifiuti che non di altri problemi, come la qualità dell’aria e dell’acqua”, azzarda il sociologo François Hainard, dell’Università di Neuchâtel.

“Senza contare”, aggiunge, “che sono molto aumentate le occasioni di creare rifiuti”. Il fatto che i giovani si trovino a mangiare in strada e l’abbondanza di imballaggi di ogni genere non facilitano certo il rispetto dell’ordine e della pulizia.

“In ogni modo”, propone il sociologo, “bisognerebbe chiedere ai giovani perché abbandonano i rifiuti per terra. E magari si scoprirebbe che lo fanno perché si sentono deresponsabilizzati, perché tanto poi passano i netturbini…”

Eva Hermann e Fabio Mariani, swissinfo

“Uno straniero lascia cadere a terra un pezzo di carta. Uno svizzero la raccoglie e gli corre appresso – perché pensa che lo straniero l’abbia, quella carta”. Una scenetta, quella descritta dallo scrittore svizzero Ephraim Kishon, che oramai non corrisponde più affatto alla realtà.

Ora infatti, con campagne di sensibilizzazione e azioni repressive, le autorità delle grandi città sono impegnate a combattere la brutta abitudine che ha certa gente di buttare per terra qualsiasi rifiuto, dai resti di cibo ai pacchetti di sigarette vuoti.

“Uno straniero lascia cadere a terra un pezzo di carta. Uno svizzero la raccoglie e gli corre appresso – perché pensa che lo straniero l’abbia, quella carta”. Una scenetta, quella descritta dallo scrittore svizzero Ephraim Kishon, che oramai non corrisponde più affatto alla realtà.

Ora infatti, con campagne di sensibilizzazione e azioni repressive, le autorità delle grandi città sono impegnate a combattere la brutta abitudine che ha certa gente di buttare per terra qualsiasi rifiuto, dai resti di cibo ai pacchetti di sigarette vuoti.

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