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UBS blocca un conto in odore di riciclaggio

La grande banca elvetica si è messa in contatto con le autorità di controllo contro il riciclaggio Keystone Archive

Bloccati 60 milioni di dollari presso UBS. La provenienza dei fondi non è chiara, ma si sospetta la mano del clan di Abacha, ex-dittatore nigeriano.

Caso sospetto di riciclaggio presso la UBS di Zurigo: un controllo interno ha messo in luce conti per 60 milioni di dollari (102 milioni di franchi) apparentemente riconducibili alla famiglia del defunto dittatore nigeriano Sani Abacha. I conti sono stati nel frattempo bloccati e «il caso è stato segnalato alla Commissione federale delle banche e all’Ufficio di comunicazione in materia di riciclaggio di denaro», indica oggi un comunicato di UBS.

La vicenda ha preso avvio nel 1996, quando un cliente di lunga data e di buona reputazione di UBS, di cittadinanza britannica e domiciliato a Londra, ha fondato una società con la partecipazione di suoi due partner d’affari nigeriani. Il cliente ha assicurato che i suoi partner non avevano nessun background politico e le dichiarazioni sono risultate credibili.

Nel corso degli anni sul conto della società sono stati effettuati diversi versamenti provenienti da banche internazionali e nel 1999 due trasferimenti verso banche all’estero, spiega UBS nella nota. Dall’agosto 1999 sul conto non è stata constatata nessuna variazione di rilievo e il saldo attuale ammonta a circa 60 milioni di dollari.

Chiarimenti necessari

All’inizio del 2001, data una concordanza con uno dei falsi nomi utilizzati dai figli di Abacha, la banca si è messa in contatto con il cliente e l’ha informato dei suoi sospetti. Il cliente – prosegue il comunicato – ha espressamente negato qualsiasi relazione con la famiglia di Abacha. UBS gli ha chiesto di fornire ulteriori ragguagli e documenti. Dato che la banca non riusciva ad ottenerli e il cliente tardava a fornire risposte chiare, UBS ha proceduto a ricerche supplementari per conto proprio.

Sulla base delle informazioni di cui dispone la banca non può escludere che si tratti, almeno in parte, di fondi dei figli di Abacha. UBS ha dunque bloccato i conti in questione e denunciato sia il cliente sospettato, sia i suoi partner d’affari nigeriani, all’Ufficio di comunicazione in materia di riciclaggio a Berna, affinché possa dare avvio a ulteriori chiarimenti. La Commissione federale delle banche è stata informata in dettaglio da UBS.

Riconoscimento tardivo

Il comunicato riporta dichiarazioni di Hans-Peter Bauer, «Chief Risk Officer» di UBS Svizzera, secondo cui «la banca vuole evitare questo tipo di relazioni dubbie in qualsiasi circostanza». «Ci rincresce che non sia stato possibile evitare una simile relazione sin dall’inizio, né identificarla prima. I nostri sistemi di controllo hanno tuttavia dato la prova della loro qualità». UBS, conclude la nota, darà il suo appoggio alle autorità nelle loro indagini e fornirà loro le informazioni necessarie.

L’attuale governo nigerano accusa Sani Abacha, morto nel 1998, di aver sistematicamente saccheggiato la banca centrale del paese: l’ex dittatore e il suo clan avrebbero stornato tra il 1993 e il 1998 oltre quattro miliardi di dollari. In Svizzera sono stati bloccati conti riconducibili ad Abacha per complessivi 440 milioni di franchi.

swissinfo e agenzie

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