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Un’apertura del mercato assai laboriosa

Un'apertura del mercato farà abbassare i prezzi in Svizzera swissinfo.ch

La Commissione della concorrenza preme per un'apertura senza condizioni del mercato svizzero ai prodotti dell'Unione Europea.

Il cosiddetto principio del “Cassis de Dijon” dovrebbe essere introdotto immediatamente in maniera unilaterale.

Il mercato svizzero deve essere maggiormente aperto alla concorrenza: è quanto ha preconizzato martedì la Commissione della concorrenza (Comco), l’ente della Confederazione incaricato di far rispettare le regole della concorrenza.

In occasione della sua conferenza stampa annuale, la Comco ha sottolineato che «una concorrenza più intensa porta vantaggi ai consumatori, alle imprese e all’economia».

Autorizzare automaticamente i prodotti UE

Come constatato recentemente dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), la Svizzera deve aprire rapidamente il suo mercato, secondo il cosiddetto principio del «Cassis de Dijon», ha dichiarato il presidente della Comco Walter Stoffel.

«Tutti i prodotti autorizzati nell’Unione Europea, dovrebbero essere autorizzati anche in Svizzera», ha sottolineato Stoffel, ad eccezione naturalmente di prodotti che si rivelano pericolosi per la salute.

A causa di questa mancanza di apertura, i consumatori elvetici pagano i prodotti più cari, ha spiegato il presidente della Comco.

Secondo il principio del «Cassis de Dijon», elaborato nel 1979 dalla Corte di giustizia delle comunità europee e dalla Commissione europea, i prodotti importati da un altro Stato membro, fabbricati secondo le prescrizioni nazionali dello Stato esportatore, possono circolare liberamente in linea di massima in tutta l’UE.

Numerose domande di deroga

Il Governo svizzero vorrebbe applicare questo principio pure sul territorio della Confederazione, nell’ottica di far abbassare i prezzi.

La revisione della legge federale sugli ostacoli tecnici al commercio si è però scontrata a numerose domande di eccezioni, che rischiano di far naufragare l’intero progetto.

I vari uffici federali hanno infatti ricevuto ben 128 richieste di deroghe, 22 delle quali sono poi state eliminate.

Facendo sua la richiesta già espressa dal ministro dell’economia Joseph Deiss, Stoffel ha dal canto suo invitato gli uffici federali a ridurre drasticamente le deroghe avanzate dopo questa prima consultazione.

Le numerose domande di deroga sono «tipiche della politica della concorrenza in Svizzera», ha aggiunto Stoffel. Sul principio di aprire il mercato sono tutti d’accordo, «ma poi quando si tratta di metterlo in pratica, vi sono pochi sostenitori».

Lo stesso Governo, del resto, nel suo progetto di politica agricola 2011 si è pronunciato contro un’apertura del mercato elvetico ai prodotti esteri, meno cari.

swissinfo e agenzie

Il principale compito della Commissione della concorrenza è di far rispettare le regole della concorrenza, ad esempio lottando contro i cartelli illeciti o controllando i comportamenti abusivi delle imprese in posizione dominante.
Dispone di un segretariato a Berna che esamina i cartelli sospetti o effettua delle indagini per conto della commissione. La Comco è composta da 15 membri eletti dal governo ed è attiva in tre aree: industria e produzione, servizi e infrastrutture.

In Svizzera, lo stesso prodotto costa in media il 20% in più rispetto ai paesi confinanti dell’UE.

Questa differenza, più che con alti costi di produzione, si spiega soprattutto con le norme elvetiche che frenano le importazioni e falsano la concorrenza.

Secondo il principio del «Cassis de Dijon», un prodotto legalmente fabbricato e commercializzato in un paese membro dell’UE può circolare liberamente in tutti gli altri Stati membri, salvo se si rivela pericoloso per la salute.

Se questo principio fosse introdotto in Svizzera, si potrebbero importare prodotti dall’UE senza adattarli alle norme svizzere.

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