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Un corridoio ferroviario sull’asse nord-sud

I ministri dei trasporti di Germania, Olanda, Svizzera e Italia soddisfatti per la conclusione dell'accordo Keystone

A Lugano, i rappresentanti di Italia, Germania, Olanda e Svizzera hanno firmato un accordo per potenziare il trasporto di merci su rotaia.

Il documento prevede, tra l’altro, un piano di misure per semplificare e armonizzare le procedure doganali e amministrative.

L’aumento generale del traffico merci in Europa rende indispensabile il trasferimento di una parte del trasporto dalla strada alla ferrovia. Un corridoio nord-sud efficace è quindi necessario ed urgente per migliorare l’offerta su rotaia e, oltretutto, evitare il collasso del traffico stradale.

Svizzera, Italia, Olanda e Germania hanno così deciso di unire i loro sforzi per accelerare e migliorare l’infrastruttura dei trasporti. Un accordo per l’apertura di un corridoio che collegherà Rotterdam a Milano è stato firmato giovedì a Lugano dai rispettivi ministri dei trasporti, Moritz Leuenberger, Pietro Lunardi, Rolf H.de Boer e Ralf Nagel.

Il corridoio dovrebbe permettere, in particolare, di potenziare il traffico sulle linee che collegano i Paesi Bassi e i porti del Reno con l’Italia. Un corridoio importante per la Confederazione, visto che attraverserà il territorio elvetico per raggiungere la zona di Milano e gli interporti della Campania, della Calabria e della Sicilia.

Una prima iniziativa risale al 2001

La prima iniziativa per migliorare il traffico merci su rotaia risale al maggio del 2001. Allora era stata sottoscritta dalla Svizzera e dall’Olanda che avevano costituito un gruppo di lavoro. Ai suoi membri si erano aggiunti, nel corso del 2002, dei rappresentanti italiani e tedeschi.

La dichiarazione ratificata giovedì a Lugano riprende il testo dell’accordo del 2001. Prevede l’ottimizzazione del traffico internazionale delle merci attraverso l’Europa. Una soluzione che può essere raggiunta tramite l’armonizzazione delle direttive amministrative e la semplificazione delle formalità doganali.

Piano di misure

Il gruppo di lavoro internazionale ha stabilito un piano di misure affiancate da proposte migliorative. Alcune di queste misure, ha sottolineato giovedì il consigliere federale Leuenberger sono già state messe in atto con successo. Così lo sportello virtuale “one-stop-shop”.

Unico punto di contatto e di vendita per i clienti del traffico merci, offre loro il diritto di circolare su un tratto ferroviario ad un determinato momento. Una rete di prenotazione che si estende ai diversi paesi di transito.

Le misure a corto termine saranno attuate nel corso di quest’anno, quelle a medio termine fino al 2007 e quelle a lungo termine entro il 2015, ossia dopo la messa in funzione della galleria di base del Gottardo. Queste misure, non ancora definite nel dettaglio, coinvolgono i governi, i responsabili delle infrastrutture e le imprese ferroviarie.

Fluidità del traffico

Le migliorie previste dall’accordo europeo concernano la reciproca ammissione dei macchinisti e la semplificazione delle formalità doganali, ancora complesse tra la Svizzera e i paesi dell’Unione europea. Le misure sono state presentate all’UE che le ha accolte favorevolmente.

Svizzera, Italia, Germania e Paesi-Bassi s’impegnano anche a sopprimere gli intasamenti esistenti sulle reti ferroviarie. A corto termine con la messa in funzione di binari supplementari, a medio e lungo termine con l’apertura delle due linee dell’Alptransit in Svizzera e della linea di Betouwe in Olanda.

swissinfo, Gemma d’Urso

1985: introduzione della tassa sul traffico pesante.
1992: accordo di transito con l’UE che prevede di raddoppiare la capacità di trasporto misto ferrovia-strada.
1992: il popolo dice sì al progetto Alptransit (Gottardo e Lötschberg).
1999: il Parlamento vota un credito di 12,6 miliardi di franchi per Alptransit.

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