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Un inverno con pochi turisti

Per gli alberghi svizzeri la stagione invernale non è stata soddisfacente Keystone Archive

Pernottamenti in calo negli alberghi svizzeri: dal novembre 2001 all'aprile 2002 per la prima volta dopo 5 anni la presenza turistica è calata.

Gli attentati dell’11 settembre, l’incerta congiuntura internazionale e il rafforzamento del franco hanno provocato un calo del turismo in Svizzera nel semestre invernale 2001/02 (novembre-aprile). Il settore alberghiero ha infatti registrato 14,18 milioni di pernottamenti, il 6 per cento in meno (- 906’000) dello stesso periodo dell’anno precedente.

Il risultato rappresenta un’inversione di tendenza rispetto all’aumento ininterrotto verificatosi nei cinque anni precedenti, indica mercoledì l’Ufficio federale di statistica (UST) in una nota.

Aprile critico

Durante tutti i mesi del periodo esaminato le presenze sono risultate inferiori ai mesi corrispondenti dell’anno precedente. La diminuzione più marcata è stata registrata in aprile (-279’000/- 12 per cento), in particolare a causa della Pasqua, caduta in marzo. Inoltre, quest’anno gran parte delle vacanze scolastiche primaverili sono iniziate verso la metà di marzo sia in Svizzera che all’estero, mentre nel 2001 erano cominciate nel mese d’aprile.

La clientela svizzera ha totalizzato 6,33 milioni di pernottamenti, ovvero l’1,1 per cento in meno (-67’000) rispetto al 2001. Il numero di arrivi è rimasto pressoché immutato, con un aumento di 4’200 unità (+0,2 per cento), per un totale di 2,55 milioni. La durata media del soggiorno si è mantenuta stabile a 2,5 pernottamenti. La domanda interna è progredita in novembre e dicembre 2001, per poi scendere nei mesi successivi. Il calo più marcato è stato registrato nel mese di aprile, con una flessione del 6,6 per cento (-63’000).

Il turismo proveniente dall’estero ha totalizzato 7,85 milioni di pernottamenti, in flessione del 9,7 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La durata media del soggiorno degli ospiti provenienti dall’estero si è attestata a tre notti. I pernottamenti dei cittadini europei sono diminuiti dell’8,5 per cento a 6,4 milioni, mentre quelli degli extra-europei sono scesi del 15 per cento a 1,45 milioni.

In calo europei ed americani

I pernottamenti dei turisti provenienti dai principali Paesi europei hanno subito un calo senza precedenti: sono infatti diminuiti del 12 per cento (-366’000) per gli ospiti tedeschi, del 6,3 per cento cento (-40’400) per quelli francesi e del 5,6 per cento (-51’800) per quelli provenienti dal Regno unito. E’ diminuita, ma in misura minore, anche l’affluenza di cittadini italiani (-0,4 per cento; -1700).

E’ risultato in calo anche il turismo statunitense (-20 per cento;- 135’000) e quello giapponese (-30,8 per cento;-53’000), mentre la Cina (+8100; +22 per cento) e la Russia (+10’000/+8,7 per cento) sono tra i pochi Paesi che hanno segnato un incremento dei pernottamenti in Svizzera.

Si salva l’Altipiano

Gli alberghi hanno registrato un numero di notti inferiore al semestre invernale 2000/2001 in tutte le regioni turistiche, ad eccezione dell’Altipiano svizzero, che ha segnato una progressione dello 0,6 per cento (+5100). In cifre assolute, la domanda è scesa in maniera più marcata nei Grigioni (-389’000/-11 per cento), seguiti dal canton Zurigo (-128’000/-7,8 per cento), dall’Oberland bernese (-100’000/ – 7,3 per cento) e dalla Svizzera centrale (-98’000/-8,3 per cento).

Il numero dei pernottamenti è sceso nelle quattro zone turistiche. Le stazioni di montagna (-562’000/-7,7 per cento) e le grandi città (Basilea, Berna, Ginevra, Losanna e Zurigo: -176’000/-6,5 per cento in totale) hanno registrato i cali più marcati. Le diminuzioni sono state più modeste nelle zone dei laghi (-106’000/-5,2 per cento) e nelle zone senza particolare vocazione turistica (-63’000/-2,1 per cento).

swissinfo e agenzie

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