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Un’offensiva con numerose vittime civili

Anche nel 1991, la campagna era iniziata con bombardamenti aerei swissinfo.ch

L'intervento armato americano contro l'Iraq durerà almeno due settimane, forse fino a tre mesi. È quanto afferma lo stratega militare svizzero Albert Stahel.

Se gli americani si spingeranno fino a Bagdad per catturare Saddam, il numero di vittime civili sarà importante.

Stahel ha indicato a swissinfo prima dello scoppio delle ostilità che l’invasione sarà condotta anche con truppe a terra, dopo che gli aerei avranno preparato il terreno bombardando gli impianti strategici dell’Iraq.

Per il professore dell’Accademia militare di Zurigo, Washington si concentrerà durante i primi giorni sulla distruzione dei palazzi del dittatore iracheno. “Bombardare i palazzi non sarà un problema, dal momento che si sa dove essi si trovano. Il vero problema è che Saddam non si troverà in questi palazzi”.

“Il vero dilemma della coalizione americano-britannica è quello di localizzare Saddam Hussein in uno dei suoi bunker e di distruggerlo”.

Offensiva a terra

Esperti militari americani affermano che in un primo tempo i bombardamenti saranno condotti contro precise concentrazioni di truppe irachene. “Nel mirino ci saranno le truppe scelte della Guardia repubblicana. Gli attacchi saranno condotti dalle basi americane in Kuwait, a sud, e in Turchia, a nord”, indica Stahel.

Lo stratega svizzero ritiene che circa 200.000 militari americani e britannici saranno dispiegati a tenaglia da nord e da sud per marciare su Bagdad. Secondo lui, l’offensiva a terra comincerà un paio di giorni dopo l’inizio dei bombardamenti strategici.

L’infrastruttura quale obiettivo

Tra primi obiettivi degli americani figura la paralisi delle infrastrutture irachene, quale condizione preliminare per potere impadronirsi di Bagdad. “Quale prima mossa ci sarà l’interruzione dell’approvvigionamento in energia dell’esercito iracheno e dell’intero paese”.

“Questo comporterà la distruzione anche dell’approvvigionamento dell’acqua per le forze di Saddam e per la popolazione civile, che fuggirà da Bagdad, provocando il caos”. Per Stahel, a questo punto le vittime civili saranno inevitabili. Senza elettricità, senza acqua, con combattimenti per strada: le vittime civili saranno almeno 2000.

Priorità diverse da quelle della “tempesta nel deserto”

Il figlio Bush ha altre priorità rispetto a quelle che furono di suo padre quando lanciò l’operazione “tempesta nel deserto”, nel 1991, in risposta all’invasione del Kuwait. Allora ci furono pesanti bombardamenti contro le truppe irachene in Kuwait. Questa volta ci saranno più bombardamenti strategici seguiti dalla marcia su Bagdad.

Gli strateghi ritengono generalmente che le truppe irachene siano oggi indebolite e meno in grado di rispondere agli attacchi rispetto alla precedente guerra.

I tempi dell’offensiva

Per Stahel, l’offensiva durerà almeno due settimane. Molto probabilmente andrà avanti per 4-6 settimane, ma non dovrebbe protrarsi oltre due-tre mesi.

È difficile a questo punto sapere con certezza quale direzione prenderà l’offensiva. Quel che è certo: gli americani non potranno evitare di perdere soldati sul campo. “Ci possiamo aspettare fra 300 e 400 vittime fra i militari americani. Saranno molti di più se Saddam Hussein userà armi chimiche”.

swissinfo, Ramsey Zarifeh
Traduzione: Mariano Masserini

Da due settimane a tre mesi la durata della guerra.
Almeno 2000 le vittime civili.
Fino a 400 le perdite fra gli alleati, molte di più in caso di uso di armi chimiche.

L’esperto di strategia svizzero Albert Stahel prevede una prima fase di bombardamenti americani, seguita da un attacco con truppe a terra.

Gli americani vogliono paralizzare le infrastrutture dell’Iraq, per privare l’esercito di Saddam Hussein di rifornimenti di energia.

La fuga dalle città della popolazione provocherà il caos e i morti tra i civili saranno migliaia.

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