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Una schiarita budgetaria non fa primavera

Hans-Rudolf Merz, ministro delle finanze, ha buone ragioni per sorridere Keystone

I conti 2006 della Confederazione non registreranno i 697 milioni di franchi di deficit previsti dal budget. Al contrario: chiuderanno in attivo di oltre 2 miliardi.

Annunciando mercoledì questo risultato «molto positivo», il ministro delle finanze Hans-Rudolf Merz ha sottolineato tuttavia che il futuro non è roseo quanto si potrebbe pensare.

I conti del 2006 non sono ovviamente ancora chiusi. L’attuale risultato si basa sulle previsioni legate agli introiti fiscali registrati nei primi nove mesi dell’anno. Il maggior gettito degli introiti ordinari è attualmente valutato a 2,2 miliardi di franchi.

A questa cifra si aggiungono gli introiti straordinari di 2,1 miliardi ricavati dalla vendita di azioni Swisscom, che saranno destinati alla riduzione del debito. Il Consiglio federale è stato informato di questo risultato nella seduta settimanale, ha dichiarato Hans-Rudolf Merz.

Come nel 2000

Il miglioramento spettacolare delle finanze federali è dovuto a una «disciplina ferrea sul fronte delle spese» e a una forte crescita degli introiti fiscali, dettata in particolare dal boom dei mercati borsistici. Questa situazione richiama quella del consuntivo 2000, che aveva registrato un’eccedenza di 4,55 miliardi a fronte di un deficit preventivato di 1,8 miliardi.

Contrariamente ad allora, questo risultato non dovrà rimanere un «caso isolato», ha sottolineato Merz. I provvedimenti «a volte dolorosi» degli ultimi due programmi di sgravio, che comportano una diminuzione annua delle spese pari a 5 miliardi di franchi, cominciano a suo avviso a dare frutti.

Spese future

In una confrenza stampa, Merz ha comunque tenuto a sottolineare che questo risultato lusinghiero non deve essere sopravvalutato. Dopo l’adozione del piano finanziario 2008-2010, si sono infatti registrati vari andamenti che lasciano presagire a medio termine un sensibile deterioramento delle prospettive di bilancio.

Il 2008 sarà particolarmente problematico, con spese straordinarie valutate a 4,1 miliardi per il fondo d’infrastruttura in favore del traffico negli agglomerati e autostradale, nonché l’entrata in vigore della perequazione finanziaria con i cantoni.

Dal 2008 al 2010, il budget ordinario rischia inoltre d’essere aggravato di 300-600 milioni supplementari l’anno a causa della crescita dei crediti per la ricerca e il lievitare di altre spese, come l’acquisto di vaccini contro le pandemie e la riduzione del prezzo di trasporto dei giornali.

Niente piani d’austerità

Hans-Rudolf Merz ha anche ricordato il versamento unico di 900 milioni alla cassa pensioni della Confederazione PUBLICA, l’invito a finanziare una parte della ricapitalizzazione della cassa di previdenza delle Ferrovie federali svizzere e altri costosi progetti parlamentari.

«Entro il 2010 – ha ammonito Merz – vi è il pericolo di una crescita del debito quantificabile in miliardi di franchi». Il ministro delle finanze ha comunque affermato di non essere intenzionato di rinnovare l’esperienza di un programma di risparmio. Inoltre, le spese saranno ridotte di 2,85 miliardi tra il 2008 e il 2010, grazie alla cura dimagrante cui sarà sottoposta l’amministrazione federale.

Reazioni

Destra e sinistra hanno reagito in maniera ben diversa all’annuncio del ministro delle finanze. Mentre secondo l’Unione democratica di centro (UDC), il Partito liberale radicale (PLR) e il Partito popolare democratico (PPD), i due miliardi di surplus devono servire a ridurre il debito pubblico, il Partito socialista chiede che vadano a vantaggio della ricerca, della formazione e dei funzionari pubblici.

La differenza tra previsioni e risultati concreti «mostra a che punto si continui a dipingere il diavolo più brutto di quanto sia», scrive il PS in un comunicato. Invece di fare economie, la Confederazione dovrebbe ora investire nel futuro.

swissinfo e agenzie

Il deficit globale della Confederazione, dei cantoni e dei comuni ha raggiunto i 239 miliardi di franchi nel 2004, ciò che corrisponde al 53,5% del prodotto interno lordo (Pil).

La Svizzera spende ogni anno 7 miliardi, vale a dire il 7% di tutti gli introiti fiscali, per gli interessi sul debito.

Budget federale (in miliardi di franchi)
2005: introiti 51,28; spese 51,4; deficit 0,12
2004: introiti 48,63; spese 50,29; deficit 1,66
2003: introiti 47,16; spese 49,96; deficit 2,8
2002: introiti 47,41; spese 50,72; deficit 3,32
2001: introiti 48,91; spese 50,22; deficit 1,31
2000: introiti 51,68; spese 47.13; surplus 4,55

L’imposta preventiva ha conosciuto il maggior incremento nei primi nove mesi dell’anno rispetto alle previsioni. Da gennaio a fine settembre, gli introiti fiscali hanno raggiunto i 43,52 miliardi di franchi. Il budget prevedeva 48,59 miliardi sull’arco di tutto l’anno.

Gli introiti fiscali sul tabacco, sugli oli minerali e sui veicoli a motore rischiano di essere inferiori alle previsioni. Nel caso delle imposte sul tabacco, la diminuzione delle vendite derivata dall’aumento dei prezzi avvenuto l’anno scorso (50 centesimi di franco in più al pacchetto) è stata sottostimata nel budget.

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