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Verdi pronti per il governo, ma senza la destra conservatrice

Per Ueli Leuenberger e Therese Frösch, i Verdi devono continuare a fungere da capofila in ambito climatico Keystone

I Verdi sono l'unico partito per il quale i pronostici prevedono un ampio successo alle elezioni di autunno. Fiduciosi, gli ecologisti contano di ottenere un seggio in Consiglio federale.

I Verdi si dicono pronti a partecipare al governo soltanto se il partito di destra nazionalconservatrice dell’UDC (Unione democratica di centro) si ritira. All’appuntamento elettorale di ottobre intendono poi consolidare la loro presenza nella camera bassa del parlamento ed accedere a quella alta.

La crescente importanza della problematica ecologica e i loro successi durante le elezioni cantonali di quest’anno confermano che i Verdi sono «maturi» per entrare in Consiglio federale.

Facendo il bilancio della legislatura che sta per concludersi, gli ecologisti se la sono nuovamente presa con una maggioranza governativa che «trascura le minacce dei cambiamenti climatici e sembra ignorare la posta in gioco relativa alla coesione sociale e nazionale».

Le elezioni parlamentari del 21 ottobre e il rinnovo del Consiglio federale del 12 dicembre «costituiscono l’occasione per cambiare rotta», ha sottolineato il deputato ginevrino e vice presidente del partito Ueli Leuenberger.

I Verdi hanno poi ribadito di non voler sedere in governo con l’UDC, il partito dei ministri Christoph Blocher (giustizia e polizia) e Samuel Schmid (difesa). Spetta dunque agli altri partiti decidere da che parte stare, hanno affermato gli ecologisti.

Rimpasto in governo inevitabile

«L’UDC non ha più un suo posto in Consiglio federale», ha dichiarato senza mezzi termini Ueli Leuenberger.

«È inevitabile una nuova composizione del governo, anche perché l’UDC tende a spostarsi sempre più a destra», ha affermato il consigliere nazionale Josef Lang, facendo riferimento all’iniziativa dei democentristi contro i minareti e per l’espulsione dei criminali stranieri.

Senza contare che Blocher – «che sputa sul diritto internazionale e sulla separazione dei poteri» – dovrebbe assumere la carica di presidente nel 2009, ha aggiunto Leuenberger.

In caso di non rielezione dei suoi consiglieri federali – ed in particolare del ministro Blocher – l’UDC ha già annunciato che passerà all’opposizione.

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Avanzata in Parlamento

A poco più di due mesi dalle elezioni, i Verdi puntano a guadagnare dai tre ai cinque seggi in Consiglio nazionale (camera bassa) e a fare la loro entrata nel Consiglio degli Stati.

Si tratta di un «obiettivo realistico», ha commentato il segretario generale Herbert Zurkingen, tenuto conto dell’evoluzione del partito (vedi a fianco).

I «dissidenti» dei Verdi liberali rappresentano una concorrenza – ha riconosciuto Zurkingen – soprattutto a Zurigo (città natia del partito) e a San Gallo, dove sono già state depositate le liste.

L’ecologia prima di tutto

Durante la legislatura 2007-2011 i Verdi vogliono continuare a svolgere il loro ruolo di pionieri in materia di politica climatica. In passato hanno sostenuto l’introduzione di una tassa CO2 su combustibili e carburanti ed hanno portato avanti la lotta contro il nucleare, elargendo al contempo il loro campo di attività nell’ambito della sicurezza, della politica estera e della socialità.

«Un accento sarà posto sull’ecologia industriale, che consente pure di creare impieghi», ha indicato la parlamentare vodese Anne-Catherine Ménetrey-Savary.

Tra i punti deboli la responsabile del gruppo parlamentare Therese Frösch riconosce la difficoltà dei Verdi a far sentire la loro voce nel campo della politica finanziaria.

Socialisti e liberali radicali indifferenti

L’intenzione dei Verdi di accedere al governo con l’esclusione dell’UDC non è una novità per la sinistra. Il partito socialista «porterà quindi avanti la sua strategia senza cambiamenti», dice a swissinfo la portavoce Claudine Godat.

«Per noi un seggio ecologista in Consiglio federale è concepibile – prosegue – e come quattro anni fa non voteremo certo per Blocher».

In casa dei liberali radicali, l’unico scopo è di riconfermare i due ministri in carica, Pascal Couchepin (interni) e Hans-Rudolf Merz (finanze). «Per il resto – rileva Christian Weber, responsabile stampa del partito – la palla è nel campo degli avversari».

swissinfo e agenzie

Durante il rinnovo del Parlamento nel 2003, i Verdi hanno aumentato la loro percentuale di voto dal 5 al 7,4%. I loro seggi in Consiglio nazionale (camera del popolo) sono passati da 9 a 13. Non hanno invece conquistato alcun mandato nel Consiglio degli Stati (camera dei cantoni).

I sondaggi danno gli ecologisti quali grandi vincitori delle elezioni di ottobre. Secondo il barometro elettorale realizzato dall’Istituto gfs.bern su incarico della SSR SRG idée suisse, i Verdi dovrebbero ottenere oltre il 10% dei voti (10,9% a fine giugno, 10,3% ad inizio agosto). Nei sondaggi non erano inclusi i Verdi liberali.

A livello cantonale i Verdi sono presenti nei parlamenti con un totale di 200 seggi e nei governi con nove rappresentanti.

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