Europei di calcio del 2008 in Svizzera e Austria?

Svizzera e Austria studiano l'eventuale candidatura comune per la manifestazione del 2008. Ai contatti preliminari tra le rispettive federazioni calcistiche, segue, nel prossimo weekend, l'iniziativa personale del presidente Adolf Ogi.
I contatti tra le autorità politiche e sportive dei due paesi alpini stanno intensificandosi proprio in questi giorni. Siamo soltanto ai primi approfondimenti in vista di una possibile collaborazione per la realizzazione dell’importante appuntamento sportivo del 2008 ma qualcosa si sta già muovendo.
In effetti la scorsa settimana due rappresentanti della Associazione Svizzera di Calcio (ASF), il presidente Marcel Mathier e il segretario generale Peter Gilliéron, si sono recati a Vienna per discutere del tema con esponenti della federazione calcistica austriaca. Questo primo incontro preliminare, come ha indicato a Swissinfo il capo della comunicazione dell’ASF Benoît, ha confermato l’interesse reciproco delle due associazioni: “Non abbiamo ancora dei risultati concreti ma siamo interessati a collaborare con gli austriaci e viceversa”.
Chiaramente una manifestazione di questa ampiezza, imporrebbe delle strutture adeguate che per il momento non esistono né in Svizzera né in Austria. L’UEFA, stando almeno alle condizioni imposte ai candidati per l’Euro 2004, richiedeva per esempio uno stadio di 50’000 posti seduti per la finale, stadi da 40’000 posti seduti per semifinali e quarti di finale e impianti da 30’000 posti per le partite eliminatorie. Tali condizioni dovrebbero rimanere valide anche per l’edizione che interessa Svizzera e Austria.
Per il momento l’unico stadio nei due paesi che rispetta tali criteri è il Prater di Vienna (55’000 posti a sedere). Dal punto di vista elvetico si è però certi che nel 2008 si avranno come minimo quattro stadi nuovi (Berna, Basilea, Ginevra, Zurigo) con capacità comprese tra i 25’000 e i 35’000 posti seduti. Secondo Benoît, tale certezza non esiste ancora dal punto di vista austriaco. Nonostante l’ammodernamento delle strutture previsto, l’UEFA dovrebbe quindi permettere alcune deroghe alle disposizioni sull’ampiezza minima degli stadi. Secondo il portavoce dell’ASF, “l’UEFA è pronta a fare delle eccezioni”. La prossima riunione tra l’ASF e la sua omologa austriaca è prevista nel mese di marzo del 2001.
Il prossimo fine settimana toccherà invece al presidente della Confederazione Adolf Ogi lavorare in prospettiva “europei”. Infatti, a margine di un incontro con il suo omologo Thomas Klestil, presidente austriaco, il capo del Dipartimento della difesa, della protezione della popolazione e dello sport discuterà, in via informale, con alcuni dirigenti dello sport austriaco. Per il presidente della Confederazione si tratterà di sondare ulteriormente la disponibilità di Vienna a collaborare con la Svizzera in vista del grande progetto sportivo. Il concetto per la promozione dello sport presentato da Ogi nel suo ultimo discorso ufficiale alle camere, parla anche della promozione di avvenimenti sportivi d’importanza internazionale nel nostro paese. E’ proprio questo sembra essere il senso del suo coinvolgimento personale nel progetto.
Una candidatura di due paesi a braccetto non è usuale. Soltanto l’ultima edizione degli europei (Belgio e Olanda nel 2000) e la prossima dei mondiali (Giappone e Corea nel 2002) sono state attribuite a due paesi. Attualmente si attendono le pubblicazioni ufficiali da parte dell’UEFA concernenti il bilancio dell’Euro 2000. Tali risultati sono molto importanti per il progetto austro-elvetico, considerato come per la prima volta si giudica la riuscita di un’ edizione affidata a due Stati. A questo proposito abbiamo interpellato l’ufficio stampa dell’UEFA, la massima istanza europea per quel che riguarda le competizioni calcistiche continentali. Il giudizio espresso sull’Euro 2000 da tale ufficio non lascia molti dubbi: “E’ stato un successo!”. Ora si attende la pubblicazione ufficiale che, se mantenesse un tono così positivo, non potrebbe che incitare Svizzera ed Austria a proseguire nel loro processo d’avvicinamento all’Euro 2008.
Marzio Pescia

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