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Wall street in forte difficoltà ma senza panico

La borsa è stata ufficialmente e simbolicamente aperta da due dei soccorritori che da una settimana lavorano incessantemente alle macerie del WTC Keystone

Prevedibile tonfo nella prima giornata della borsa americana, chiusa per 4 giorni. Meno 7,12 per cento per il Dow Jones, meno 6,82 per il Nasdaq. Crollo entro limiti fisiologici prevedibili dopo eventi dalla portata di quelli di martedì scorso ma la giornata è stata drammatica per le compagnie aeree.

Si è chiusa con forti perdite per entrambi gli indici, ma senza una reazione di autentico panico, la prima giornata di contrattazioni dopo la più lunga chiusura di Wall Street dai tempi della Prima guerra mondiale. L’indice Dow Jones ha chiuso a meno 7,12%, il Nasdaq a meno 6,82%.

L’intervento straordinario della Federal Reserve – che ha tagliato i tassi di interesse per l’ottava volta dall’inizio dell’anno – e i consistenti programmi di buy-back messi in atto dalle grandi aziende americane hanno tuttavia permesso di contenere il crollo entro i limiti fisiologici prevedibili, dopo eventi della portata di quelli di martedì scorso.

Il timore era che una reazione di panico incontrollato potesse portare gli indici in caduta libera di circa il 10-15 per cento. Sugli indici ha pesato come da previsioni l’andamento negativo dei titoli delle compagnie aeree: Amr (American Airline) -38,48%, Northwest -35,88%, Continental -48,86%, Delta -43,76%, United -40,98%.

Subito dopo Us-Airways ha annunciato il taglio di 11mila posti di lavoro. Molte compagnie sono state costrette ad annunciare un taglio di circa il 20% dei voli in seguito agli attacchi terroristici di martedì scorso. Altre, come nel caso di Us-Airways, hanno anche operato riduzioni nel loro personale. Sabato Continental Airlines aveva già annunciato 12mila licenziamenti. Secondo alcuni analisti, le riduzioni della forza lavoro nel comparto potrebbero raggiungere un totale di 100mila unità.

Male anche gli assicurativi arrivando al – 20,57% della Providian Financial. Al rialzo invece i difensivi, sull’aspettativa di nuove commesse in vista dell’escalation delle operazioni militari.

In forte aumento anche le aziende che producono sistemi elettronici per la sicurezza negli aeroporti.

Il settore finanziario fa registrare le perdite peggiori. Risentono della caduta tutti i settori, da quello dell’intrattenimento a quello tecnologico.

Forti perdite anche per gli indici di settore del Nasdaq: in flessione quello dei computer come quello delle telecomunicazioni.

Dall’evoluzione delle quotazioni a Wall Street si attendono, anche nei prossimi giorni, importanti indicazioni sull’entità della voragine economica e finanziaria apertasi con gli attentati che hanno sconvolto gli Stati uniti, facendo crollare il World Trade Center, simbolo della potenza americana. A titolo di incoraggiamento per rilanciare gli investimenti, poche ore prima della riapertura della borsa, la Federal Reserve ha annunciato una riduzione dello 0,5 percento dei suoi principali tassi.

Una mossa seguita poco dopo dalla Banca centrale europea che ha tagliato, pure di mezzo punto, il tasso sui pronti contro termine, portandolo al 3,75 percento. Anche la Banca nazionale svizzera si è associata all’operazione, abbassando di mezzo punto, a 2,25 – 3,25 %, il margine di fluttuazione dei tassi Libor a tre mesi.

Da notare che una vera e propria campagna è in corso da diversi giorni negli Stati uniti, allo scopo di tranquillizzare grandi e piccoli investitori. A lanciare messaggi positivi vi sono anche i responsabili della Federal Reserve che, dalle prime ore, hanno tenuto a manifestare la loro volontà di sostenere i mercati, immettendo tra l’altro maggiore liquidità monetaria.

Giornata positiva in Europa

La grande attesa per la riapertura di Wall Street è trascorsa con una calma relativa nelle principali piazze finanziarie europee che, ancora venerdì, avevano ceduto al pessimismo, registrando un vistosi cali. Lunedì investitori e operatori hanno dimostrato invece sangue freddo e una buona resistenza nervosa, rilanciando addirittura diversi titoli particolarmente bastonati da martedì scorso.

Dopo aver registrato perdite medie del 10 percento la settimana scorsa, le borse di Londra, Parigi e Francoforte hanno ricuperato dal 2 al 4 percento nella giornata di lunedì. Stessa tendenza anche sui mercati svizzeri, dove lo Swiss Market Index è progredito del 3,11 percento.

Sempre per quanto concerne i principali valori svizzeri, va segnalato in particolare lo spettacolare balzo delle grandi banche, con un più 10 percento per il Credit Suisse e un più 8 percento per UBS. Buon andamento anche per le assicurazioni, tra le quali spicca il più 3 percento messo a segno dalla Swiss Re, la seconda compagnia mondiale di riassicurazioni, chiamata a sborsare oltre un miliardo di franchi per coprire i danni provocati dagli attentati.

Da notare comunque il cedimento di Swissair Group, i cui titoli sono nuovamente precipitati lunedì, perdendo fino al 19 percento e chiudendo la giornata con un pesante meno 16 percento. Un tonfo destinato a rafforzare le speculazioni sul rischio di fallimento della compagnia aerea. Da martedì scorso, le azioni Swissair sono precipitate di un ulteriore 40 percento, riducendo a poco più di 600 milioni la capitalizzazione del gruppo in borsa.

Pure in netta flessione le quotazioni di Kudelki, che ha perso quasi il 9 percento del suo valore, e di Swatch Group, in calo di oltre il 7 percento.

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