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Zurich Financial Services: perdite per 650 milioni franchi

Le cifre, annunciate da Rolf Hüppi, non faranno la felicità degli investitori Keystone Archive

Per il gruppo finanziario-assicurativo, il 2001 è stato un anno difficile. Il successore di Rolf Hüppi a capo del Cda non è ancora noto.

La Zurich Financial Services (ZFS) ha registrato nel 2001 una perdita di 387 milioni di dollari (650 milioni di franchi), secondo le norme IAS (International Accounting Standards). L'”utile netto normalizzato” – basato su considerazioni di lungo termine nel campo dei guadagni in capitale – è invece nelle cifre nere, a 348 milioni di dollari.

In dicembre il gruppo finanziario-assicurativo aveva detto di attendersi un utile netto normalizzato di 700-900 milioni di dollari. Il volume dei premi incassati è progredito del 13 per cento a 56 miliardi di dollari (94 miliardi di franchi), indica lunedì il gruppo in una nota. Il dividendo proposto agli azionisti scenderà da 17,15 a 8 franchi per titolo.

La ZFS ha subito le conseguenze di diversi fattori sfavorevoli, a cominciare dagli attentati terroristici dell’11 settembre negli Stati Uniti. Il risultato tecnico si è deteriorato di 706 milioni di dollari.

Inoltre la performance finanziaria è stata influenzata negativamente dalla debolezza delle borse. I guadagni in capitale sono diminuiti e si è resa necessaria una rettifica di valore per 838 milioni di dollari. Maggiori dettagli saranno resi noti fra una decina di giorni, in occasione della conferenza stampa sul bilancio.

Non ancora noto il successore di Hüppi

La moltiplicazione degli avvertimenti sui risultati del 2001 aveva accentuato la pressione su Rolf Hüppi, presidente del consiglio di amministrazione (Cda) e della direzione di ZFS. Due settimane fa Hüppi ha annunciato il suo ritiro dalle responsabilità operative per metà 2002, pur rimanendo ai vertici del Cda. Il suo successore a capo della direzione non è ancora noto.

L’anno passato il gruppo zurighese ha avviato una profonda ristrutturazione delle attività, focalizzandole sul comparto assicurativo e rinunciando all’essenziale delle attività nella gestione patrimoniale.

L’utile netto secondo le norme IAS era risultato pari a 2,328 miliardi di dollari nel 2000, in calo del 28,7 per cento rispetto al dato del 1999. L’utile netto normalizzato, introdotto dalla ZFS nel 1999, si era ridotto del 5,5 per cento, scendendo a 2,096 miliardi di dollari.

Il sistema IAS è ritenuto più esigente e più restrittivo rispetto alle norme elvetiche per quanto riguarda criteri determinanti come ad esempio gli accantonamenti, l’ammortamento del goodwill (avviamento) e la definizione dei fattori straordinari.

Le norme IAS potrebbero presto diventare obbligatorie per tutte le imprese svizzere quotate. Di recente la Borsa svizzera ha lanciato una consultazione in merito. La Commissione europea ha proposto circa un anno fa che per le società quotate l’uso delle norme IAS sia obbligatorio nell’Ue dal 2005.

swissinfo e agenzie

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