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L’UBS riacquista perdite miliardarie negli Stati uniti

Keystone

Dopo aver raggiunto un'intesa con le autorità americane, la grande banca svizzera si è impegnata a riacquistare titoli di "Auction Rate Securities" (ARS) venduti ai propri clienti. L'UBS dovrà sborsare circa 21 miliardi di franchi e pagare inoltre una multa di 150 milioni.

Messo sotto pressione da alcune settimane, il numero uno del settore bancario elvetico ha comunicato venerdì di aver raggiunto un’intesa con le autorità giudiziarie del Massachusetts, di New York e con le autorità di sorveglianza dei mercati finanziari americani (SEC) per risolvere il contenzioso sui titoli ARS, obbligazioni a lungo termine il cui tasso viene stabilito in brevi intervalli nell’ambito di aste.

L’UBS era accusata di aver venduto titoli per miliardi di dollari ai propri clienti, come equivalenti di fondi liquidi, senza metterli in guardia sui rischi cui andavano incontro. In seguito alla crisi finanziaria scoppiata da oltre un anno negli Stati uniti, il mercato delle aste ARS è rimasto infatti bloccato e migliaia di investitori non riescono più a rivendere i titoli acquistati.

Secondo il procuratore generale dello Stato di New York Andrew Cuomo, complessivamente sarebbero stati coinvolti in questa vicenda circa 50’000 clienti (di cui 7’000 nello stato di New York) per un ammontare di 37 miliardi di dollari (circa 40 miliardi di franchi).

Ringraziamenti di Cuomo

La banca elvetica si impegna quindi a riacquistare ARS per 8,3 miliardi di dollari a clienti privati per un periodo di due anni a partire dal primo gennaio 2009. Da metà 2010, l’UBS ricomprerà inoltre ARS per 10,3 miliardi di dollari dagli investitori istituzionali. La multa di 150 milioni di dollari sarà suddivisa tra lo Stato di New York e quello del Massachusetts.

Nel corso di una conferenza stampa, Andrew Cuomo ha “ringraziato l’UBS per la collaborazione” e si è detto soddisfatto per come si è conclusa la vicenda. Secondo il procuratore generale dello Stato di New York, l’accordo raggiunto è basato su una formula che consente alla gente di ricevere rapidamente il proprio denaro.

“Questa soluzione permette di fornire ulteriori aiuti, a partire da settembre, agli investitori che sono rimasti evidentemente frustrati dall’andamento dei mercati ARS”, ha dichiarato in un comunicato Marten Hoekstra, capo della divisione Wealth Management dell’UBS negli Stati uniti.

Bilancio equilibrato nel secondo trimestre

L’operazione peserà per 900 milioni di dollari (prima della deduzione delle imposte) sui conti del secondo trimestre che saranno pubblicati martedì, ha reso noto la grande banca elvetica.

Per questo importo sono infatti stati effettuati ammortamenti nel periodo aprile-giugno, ha dichiarato venerdì all’ATS il portavoce di UBS Christoph Meier. L’istituto bancario ha confermato le proprie previsioni di chiudere il secondo trimestre in parità o in leggera perdita.

L’intesa conclusa dall’UBS è intervenuta all’indomani di accordi analoghi delle banche americane Citigroup e Merrill Lynch, che hanno accettato di ricomperare ARS per oltre 7 miliardi di dollari la prima e circa 12 miliardi la seconda.

Nuovi ammortamenti in vista?

“Si tratta ora di sapere a quanto si sommeranno ora le perdite nette legate a questa operazione di riacquisto, tenendo conto del valore attuale dei titoli”, ha dichiarato a swissinfo Andreas Venditti, analista economico presso la Banca cantonale di Zurigo.

Secondo l’esperto, dal momento che le obbligazioni saranno ricomperate allo stesso valore di quello incassato al momento della vendita, l’UBS rischia di dover procedere a nuovi ammortamenti in futuro.

A detta di Venditti, questo accordo può essere considerato come un tentativo di limitare i danni, in quanto dovrebbe permettere alla grande banca di difendere la propria reputazione. Se la sua immagine dovesse venire ulteriormente scossa da queste vicende, l’UBS rischia di essere confrontata ad un esodo da parte di clienti che dispongono di grandi patrimoni.

swissinfo

L’UBS è nata nel dicembre 1997 in seguito alla fusione tra la Società di banche svizzere e l’Unione di banche svizzere. È oggi la più grande banca elvetica e la settima al mondo in ambito di capitalizzazione borsistica.

Nel 2000, la prima grande acquisizione di UBS è stato il gruppo Paine Webber. Questa operazione ha colmato un vuoto strategico e regionale negli affari di gestione del patrimonio della banca elvetica.

Per contro, le acquisizioni degli “hedge founds” Long Term Capital Managemet e Dilllon Read Capital Management si sono rivelate disastrose. Entrambe sono fallite.

Nel luglio del 2007, due mesi dopo il crollo di Dillon Read, il direttore generale di UBS Peter Wuffli si è ritirato con effetto immediato senza fornire chiaramente le ragioni della sua partenza.

Nell’aprile scorso ha pure rassegnato le dimissioni il presidente del Consiglio di amministrazione della grande banca, criticato per le scelte strategiche che hanno portato l’UBS ad esporsi eccessivamente sul mercato immobiliare americano.

In seguito alla crisi dei mercati subprime, l’istituto bancario svizzero è stato costretto a cancellare oltre 37 miliardi di dollari.

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