Dopo esser stata riconosciuta colpevole di discriminazione sessuale da una corte di New York lunedì, la multinazionale svizzera è stata condannata mercoledì a pagare una multa di 250 milioni di dollari.
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Lunedì, al termine della procedura collettiva avviata da 12 collaboratrici della filiale statunitense del gruppo, Novartis era stata riconosciuta colpevole di discriminazione sessuale e condannata a versare un primo indennizzo di 3,4 milioni di dollari a queste impiegate.
Mercoledì la giuria popolare che esaminato il caso, ha inflitto una multa – chiamata “risarcimento punitivo” – di 250 milioni di dollari al gruppo farmaceutico, seguendo le raccomandazioni dell’avvocato delle querelanti, che aveva domandato un risarcimento compreso tra 190 e 285 milioni, pari a circa il 2-3% del fatturato del 2009 della multinazionale.
Il legale aveva insistito sulla necessità di una pena dal carattere dissuasivo, per spingere non solo Novartis ma tutte le aziende in generale a smetterla di sottopagare sistematicamente le donne.
La giudice dovrà ora stabilire quanto Novartis dovrà pagare per le altre impiegate che vorranno associarsi alla causa collettiva. Teoricamente, 5’600 donne che hanno lavorato per la ditta farmaceutica dal 2002-07 potranno far valere i loro diritti di fronte alla corte.
La multinazionale di Basilea, che ha sempre contestato le accusa, già lunedì aveva indicato di voler ricorrere contro la condanna.
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