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Semestre nero per l’export d’orologi

Il risultato negativo dei primi sei mesi potrebbe essere compensato dal secondo semestre dell'anno Keystone Archive

Prosegue il trend negativo per l'industria orologiera svizzera: il declino già osservato negli ultimi mesi del 2001 trova conferma nei dati del primo semestre.

L’export di orologi è sceso nei primi sei messi dell’anno del 4 percento rispetto alla prima metà del 2001, per attestarsi a 4,872 miliardi di franchi. «Negli ultimi mesi la flessione delle esportazioni è meno marcata ma il ritardo rispetto al 2001 ha già superato i 200 milioni di franchi», sottolinea l’ultimo bollettino della Federazione dell’industria orologiera svizzera (FH).

Calo previsto

Sono dati che non sorprendono la federazione. «Avevamo già previsto un primo semestre lievemente inferiore al 2001», ammette Jean-Daniel Pasche, dal primo luglio nuovo presidente dell’associazione del ramo. «Il risultato è comunque buono se raffrontato al clima congiunturale mondiale».

Con 12,7 milioni di pezzi, il numero di orologi venduti è progredito dello 0,5 percento nel primo semestre. Ma il prezzo medio è passato da 357 a 345 franchi, provocando un calo del 3% del fatturato, sceso a 4,415 miliardi di franchi.

Il responsabile della FH è ottimista e prevede una ripresa già nella seconda metà dell’anno. Salvo imprevisti, alla fine del 2002 raggiungeremo un risultato equivalente al 2001.

swissinfo e agenzie

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