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Verso un accordo di libero scambio con gli USA

Anche negli USA, il formaggio è un tipico prodotto elvetico da esportazione Keystone

Il governo ha incaricato il Dipartimento federale dell'economia di avviare il dialogo con gli Stati Uniti in vista di un accordo di libero scambio tra i due paesi.

Il ministro dell’economia Joseph Deiss si recherà a Washington nel mese di luglio per procedere con colloqui esplorativi.

L’idea di aprire negoziati bilaterali per giungere, in tempi rapidi, ad un accordo di libero scambio con gli Stati Uniti era nell’aria già da qualche tempo.

Sollecitato anche dagli ambienti economici, il Consiglio federale vede in effetti un’intensificazione delle relazioni economiche con Washington come un elemento importante per consolidare la posizione della Confederazione sul mercato statunitense e far così progredire la propria economia.

Come aveva recentemente sottolineato l’Organizzazione degli imprenditori, per un paese piccolo, che vive in buona parte di esportazioni, una riduzione della barriere doganali ha infatti «quasi sempre un effetto positivo».

«Per il momento si tratta solamente di discussioni esplorative», ha voluto precisare venerdì il ministro elvetico dell’economia Jospeh Deiss, indicando che questo primo contatto dovrebbe permettere di fissare le intenzioni e i parametri con i quali far avanzare il dossier.

Agire in fretta

«Non ci rimane molto tempo per un eventuale avvio di negoziati», ha avvertito Deiss.

L’agenda americana è infatti piuttosto sollecitata. «Per noi si tratta di lanciare un segnale di disponibilità a Washington, tenendo presente che le competenze eccezionali accordate al presidente Gorge W. Bush dal Congresso per siglare accordi commerciali, scadono nel giungo del 2007», ha rammentato il consigliere federale, aggiungendo che «dopo quella data bisognerà attendere anni per giungere a un’intesa».

Non bisogna inoltre scordare che numerosi altri paesi hanno gli occhi puntati sugli USA. Da dove l’importanza, da parte di Berna, di manifestare rapidamente il suo interesse.

Il momento appare alquanto propizio, anche perché quale nuovo incaricato della Casa Bianca per le relazioni commerciali è stato nominato recentemente Rob Portman, copresidente del «Friends of Switzerland Caucus», un gruppo parlamentare che cerca di promuovere le relazioni tra i due Paesi.

E proprio un incontro con Portman è previsto nell’agenda di Deiss, durante il viaggio che effettuerà negli Stati Uniti il mese prossimo.

Partner commerciale capitale

«Le ragioni per intensificare le relazioni tra i due paesi sono molteplici», ha osservato Deiss.

«Da soli gli Stati Uniti assorbono già il 10,4% delle nostre esportazioni totali, facendo di questo paese il nostro secondo partner commerciale dopo la Germania».

Gli Stati Uniti occupano inoltre il primo posto per quanto attiene agli investimenti diretti, che ammontano a 80 miliardi di franchi. «Dal canto loro, gli Americani investono più o meno la stessa somma nella nostra economia», ha rilevato Deiss.

Interessi comuni

Nell’intervento di venerdì, il consigliere federale friborghese non ha tuttavia nascosto la sfida che una tale intesa, qualora dovesse essere siglata, rappresenterà per l’economia elvetica.

Per la Svizzera, gli svantaggi di un accordo di libero scambio con gli Stati uniti riguardano soprattutto il settore agricolo, che rischia di vedersi confrontato alla concorrenza di prodotti americani meno costosi.

«In ogni caso – ha fatto notare Deiss – grazie a un tale accordo le relazioni tra Svizzera e Stati Uniti dovrebbero riprendere slancio».

Entrambi i Paesi perseguono infatti obiettivi comuni in particolare nell’ambito del commercio (soppressione delle principali barriere doganali e degli ostacoli amministrativi), dei servizi (licenze, diritti di soggiorno), dell’accesso ai mercati pubblici o per quel che concerne la proprietà intellettuale.

swissinfo e agenzie

Nel 2003, le esportazioni svizzere verso il gigante nordamericano hanno raggiunto 14,9 miliardi di franchi.
Il mercato statunitense assorbe oltre il 10% delle esportazioni elvetiche totali.
Sempre nel 2003, le importazioni di beni e servizi dagli USA hanno invece totalizzato 6,6 miliardi di franchi.

Dopo la Germania, gli Stati uniti sono il secondo paese importatore di beni e servizi elvetici.

La Svizzera rappresenta invece il 18esimo mercato per le esportazioni americane.

Attualmente, i rapporti economici e commerciali tra i due Paesi sono regolati da numerosi accordi parziali, da una cooperazione multilaterale e da un commissione congiunta che si riunisce una volta all’anno.

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