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Il governo vuole uno Stato maggiore di crisi

I consiglieri federali Blocher (a sinistra) e Schmid presentano la riforma del dispositivo di sicurezza Keystone

II Consiglio federale ha deciso di istituire uno Stato maggiore supremo di crisi per prevenire e gestire al meglio le minacce alla sicurezza interna.

I piani per la trasformazione del Dipartimento federale della difesa in un Ministero della sicurezza sono stati invece messi da parte.

Alla luce degli sviluppi internazionali in ambito di sicurezza e delle esperienze maturate nel corso di eventi di grande rilievo, si rivela indispensabile riorganizzare in modo più efficiente le competenze federali in materia di politica di sicurezza.

È quanto ritiene il Consiglio federale, che ha pertanto deciso di istituire uno Stato maggiore supremo di crisi per ottimizzare il coordinamento delle misure destinate a garantire la sicurezza.

Secondo il governo, le minacce alla sicurezza interna non sono sufficientemente note attualmente. Inoltre si registra un deficit di esperienze pratiche nella gestione di situazioni crisi.

“Compito del futuro organismo sarà quello di utilizzare al meglio le risorse disponibili, analizzare le situazioni di minaccia e sperimentare i provvedimenti da adottare in caso di crisi”, ha spiegato mercoledì nel corso di una conferenza stampa Christoph Blocher, responsabile del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP).

Minacce imprevedibili

Attualmente, ha fatto notare Blocher, esistono vari organismi a livello federale e cantonale che si occupano di sicurezza. Devono però essere meglio coordinati per guadagnare in efficacia.

“Alla base delle nostre decisioni”, ha aggiunto il capo del DFGP, “vi è il rapido cambiamento dei pericoli cui siamo confrontati”.

Oggi è più difficile dare un volto alle minacce potenziali; i pericoli sono diffusi e i mezzi di offesa molto svariati, come dimostrano gli attentati a New York e Madrid, ha sottolineato ancora Blocher.

Per questo, secondo il consigliere federale, “è necessario che un organo centrale coordini i mezzi a disposizione, analizzi gli scenari di possibili attacchi, pensi a contromisure e organizzi delle simulazioni”.

Esercitazioni di crisi

Al momento attuale, ha proseguito il capo del DFGP, non è possibile compiere esercitazioni su ipotetiche situazioni di crisi nel quadro di grandi eventi, come il Forum economico mondiale di Davos o il vertice del G8 tenuto nel 2002 ad Evian.

Tra le novità, il progetto prevede che a presiedere la delegazione per la sicurezza del governo sia sempre il capo del Dipartimento della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) e suo supplente quello di giustizia e polizia. Verrebbe quindi a cadere il principio della rotazione.

Proposte concrete circa compiti e membri dello Stato maggiore supremo di crisi verranno sottoposte al governo dal capo del DDPS Samuel Schmid.

Questi dovrà analizzare le lacune in materia di sicurezza assieme al capo del DFGP Christoph Blocher e alla ministra degli esteri Micheline Calmy-Rey (terzo membro della delegazione di sicurezza).

Niente Dipartimento della sicurezza

L’idea di istituire lo Stato maggiore supremo di crisi ha spinto il governo a rinunciare per il momento a una riorganizzazione delle strutture di sicurezza.

Negli ultimi tempi era stata ventilata la possibilità di trasformare il Dipartimento della difesa in un Dipartimento della sicurezza, riunendo sotto un unico tetto le forze di polizia e l’esercito.

Il progetto, caro a Schmid, verrà riesaminato dopo che saranno maturate le prime esperienze derivanti da un’eventuale adesione ai trattati di Schengen/Dublino.

La riforma continua

Il governo ha pure preso conoscenza dello stato di attuazione della riforma dell’esercito.

Le forze armate sono in grado di compiere le loro missioni, ma è però ancora necessario “un adeguamento delle priorità del settore della difesa”.

Il DDPS è quindi chiamato ancora una volta a diminuire le capacità attribuite alle missioni di difesa e a potenziare invece gli impieghi sussidiari di sicurezza.

Nell’ambito dell’impiego a favore di operazioni per il mantenimento della pace, il governo ha autorizzato l’ampliamento a medio termine dei mezzi a disposizione, in vista di un effettivo della forza di un battaglione.

Reazioni positive

L’idea del Consiglio federale di creare uno Stato maggiore supremo di crisi è stata generalmente ben accolta dai partiti di governo.

Solo il Partito popolare democratico si è detto deluso per la decisione di rinunciare a un Dipartimento della sicurezza.

Il Partito socialista è soddisfatto per l’abbondono del progetto, ha comunicato invece il portavoce Jean-Philippe Jeannerat.

“Un’eccessiva concentrazione di poteri in uno stesso dipartimento è pericolosa. Inoltre il miscuglio di sicurezza civile e militare è inadeguato”.

Anche l’UDC approva la decisione di non creare un Dipartimento della sicurezza. Il Dipartimento federale della difesa potrà così concentrarsi sulle riforme in corso, ha dichiarato il portavoce dell’UDC, Roman S. Jäggi.

Da parte sua, il Partito liberale radicale ritiene comprensibile l’abbandono del progetto di Dipartimento della sicurezza. Bisogna terminare le riforme già avviate prima di lanciarsi in nuovi progetti, ha spiegato il portavoce Christian Weber.

swissinfo e agenzie

La riforma dell’esercito XXI ha portato ad una riduzione degli effettivi da 350’000 militi in servizio a 140’000 attivi e 80’000 riservisti.
Gli effettivi della protezione civile sono scesi invece da 200’000 a 120’000 persone.

Negli ultimi anni l’esercito svizzero è stato al centro di diversi progetti di riforma.

Oltre ad una riduzione dei suoi effettivi, sono cambiati in questi ultimi anni anche la sua struttura e i suoi obbiettivi.

Da attività quasi esclusivamente di difesa, le forze armate hanno assunto sempre più compiti di sicurezza in occasione di grandi eventi civili.

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