Partita la campagna per il sì alla cassa malati unica
Sostituire le 87 assicurazioni malattia attuali con una sola: è quanto chiede il comitato d'iniziativa «per una cassa malati unica e sociale» che martedì ha lanciato la campagna in vista della votazione dell'undici marzo.
L’iniziativa chiede dei premi commisurati al reddito e al patrimonio degli assicurati.
Semplice, conveniente ed efficiente come l’Assicurazione vecchiaia e superstiti (AVS)»: questi – secondo il comitato d’iniziativa – i vantaggi della cassa malattia unica, che sarà al centro della votazione del prossimo 11 marzo.
«Non vi è traccia del mostro antidemocratico», di cui parlano gli avversari, hanno sostenuto martedì a Berna i paladini della cassa malatti unica.
Un’ampia coalizione di organizzazioni sostiene l’iniziativa popolare «Per una cassa malati unica e sociale», che vuole sostituire le attuali 87 casse e introdurre dei premi dipendenti dal reddito dell’assicurato. Con una conferenza stampa, il comitato ha lanciato la campagna in vista della votazione.
Pseudoconcorrenza
I continui aumenti annuali dei premi preoccupano sempre più i cittadini, ha dichiarato la deputata dei Verdi Therese Frösch. La Frösch presiede il comitato che ha lanciato l’iniziativa contro il sistema attuale, ritenuto di «pseudoconcorrenza».
Se la tanto decantata concorrenza funzionasse veramente – ha ribadito Monika Dusong, presidente della Federazione romanda delle consumatrici – i premi dovrebbero scendere al posto di rincarare costantemente.
Per Natalie Imboden, segretaria dell’Unione sindacale svizzera (USS), il mercato privato delle assicurazioni malattia costituisce con ogni evidenza una parte del problema, ma non la soluzione.
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Iniziativa popolare
Critiche respinte
Natalie Imboden ha respinto lo «scenario dell’orrore» dipinto dagli avversari dell’iniziativa per quanto riguarda le conseguenze finanziare di un cambiamento del sistema attuale. Per la Imboden, soltanto il 10% dei ricchi dovrà sopportare un aumento dei premi. Il ceto medio risulterebbe invece sgravato e per i bambini non ci sarebbero più premi.
Nell’ottica del comitato d’iniziativa, lo stato potrà continuare ad assumersi parte dei premi delle persone più svantaggiate. Saranno inoltre possibili differenze di premio cantonali, contrariamente a quanto sostenuto dal ministro della sanità Pascal Couchepin il 22 dicembre scorso.
Contrario alla cassa malati unica, Couchepin l’ha definita «mostro antidemocratico». Una definizione sgradita ad Andreas Rieger, copresidente del sindacato Unia, che l’ha rispedita al mittente. L’assicurazione malattia – ha detto Rieger – sarà in futuro organizzata in modo altrettanto «buono, sociale ed efficiente» dell’AVS, dell’assicurazione disoccupazione e di quella infortuni.
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Assicurazione malattia di base
Contro una politica di riduzione delle prestazioni
Il nuovo sistema non mette in questione una medicina di alta qualità per tutti, ha detto la deputata socialista e presidente del sindacato dei trasporti Christine Goll. Si dovrebbe invece bloccare – ha proseguito – la politica di riduzione delle prestazioni «alla Pascal Couchepin», per esempio nei settori della medicina complementare e della psicoterapia.
Il comitato d’iniziativa ha infine criticato aspramente santésuisse (l’organizzazione delle casse malattia) che «non si è fatta troppi scrupoli nell’utilizzare i soldi dei premi per finanziare la propria campagna contro l’iniziativa».
swissinfo e agenzie
L’iniziativa popolare «Per una cassa malati unica e sociale» chiede la creazione di un’assicurazione malattia unica al posto delle 87 attuali.
L’iniziativa propone di calcolare i premi in base al reddito degli assicurati.
È stata inoltrata alle autorità nel 2004 dal Movimento popolare delle famiglie; era corredata da 111’154 firme.
I cittadini saranno chiamati ad esprimersi in proposito l’11 marzo 2007.
Nel 2006, il parlamento si è pronunciato contro l’iniziativa.
Nel 2003, i cittadini avevano rifiutato (72,9%) una precedente iniziativa popolare denominata «La salute ad un prezzo abbordabile» che chiedeva premi commisurati al reddito.
Contrariamente a quanto avviene in diversi paesi d’Europa, in Svizzera i premi dell’assicurazione contro le malattie non sono proporzionali al reddito e al patrimonio.
La Confederazione mette a disposizione dei cantoni dei fondi destinati ad alleggerire i premi delle persone a basso reddito (il 30% circa della popolazione).
In Svizzera ogni persona è obbligata a stipulare un’assicurazione per coprire i suoi costi sanitari di base. È però libera di scegliere a quale cassa malati affidarsi tra le 87 attive sul mercato.
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