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Valore giornalistico aggiunto e non solo belletto

Sostanza ed estetica: il vestito nuovo della NZZ. swissinfo.ch

Introiti pubblicitari in calo, la concorrenza del web, licenziamenti: per uscire dalla crisi e conquistare nuovi lettori, diversi quotidiani svizzeri scelgono di cambiare layout. È quello che hanno fatto anche la Neue Zürcher Zeitung e il Tages Anzeiger.

Un’operazione cosmetica non basterà a salvare i giornali, avverte il massmediologo Vincenz Wyss. Però quello intrapreso dalla Neue Zürcher Zeitung (NZZ) è un passo che, almeno nelle intenzioni, va nella direzione giusta: leggerezza nell’aspetto, profondità nei contenuti.

La NZZ ha cambiato la sua impaginazione il 23 settembre, senza clamore, rimanendo fedele ai suoi ideali di serietà e classicità. Eppure questa nuova veste grafica è una piccola rivoluzione: si tratta del cambiamento più significativo messo in atto dal 1946, anno in cui la NZZ passò dai caratteri gotici (Fraktur) all’Antiqua.

A differenza di altre case editrici, la NZZ si è sempre mostrata refrattaria alle tendenze in fatto d’impaginazione. In prima pagina, le foto a colori sono arrivate solo nel 2005.

Ora si è passati da sei a tre parti (Politica, economia e cultura), da quattro a cinque colonne, da piccole a grandi fotografie. Ma l’elemento che più colpisce è lo spazio lasciato al bianco in nome di una maggiore leggibilità.

Fare ordine

Il relaunch del Tages Anzeiger è forse meno appariscente, ma ha lo stesso obiettivo: ritrovare il proprio posto in un mondo dell’informazione in costante movimento. «Siamo convinti che un giornale di qualità come il Tages Anzeiger abbia un futuro», scrive nel numero del 29 settembre Pietro Supino, editore del foglio zurighese.

L’informazione è ormai onnipresente e multiforme, ma proprio per questo può diventare un labirinto in cui perdersi. Perciò, continua Supino, «il bisogno di una panoramica, di fatti e storie frutto d’indagini approfondite, di ordine e analisi è diventato ancora più grande».

Sostanza

Anche Markus Spillmann, caporedattore della NZZ , aveva usato parole simili al momento di presentare la nuova veste grafica: i quotidiani sono usati sempre di più per integrare e approfondire quanto appreso da mezzi di comunicazione più veloci, primo fra tutti internet. Ai suoi lettori, la NZZ vuole dunque offrire meno cronaca e più commenti, meno news e più approfondimenti.

Con il nuovo layout, la NZZ spera di recuperare i 30’000 lettori persi negli ultimi anni così da mandare in stampa più delle 143’000 copie attuali.

«Una veste grafica meravigliosa», avverte però il massmediologo Vincenz Wyss, «non serve a niente, se manca la sostanza». Chi è rimasto nello sparuto gruppo dei lettori di quotidiani è dotato di spirito critico.

«Capiranno in fretta se si tratta soltanto di un’operazione cosmetica o se invece viene offerto loro per davvero un giornalismo dal valore aggiunto, che si distingue dalla valanga d’informazioni che ci travolge ogni giorno».

Crisi

La NZZ e il Tages Anzeiger – così come il Blick e il Bund che cambieranno l’impaginazione nel corso dell’autunno – sono stati ripensati in un momento difficile per la stampa svizzera. Quasi tutte le case editrici hanno licenziato dei giornalisti e molte testate sono obbligate ad unire le forze per tentare di rimanere a galla.

«Oggi tutti i giornali subiscono una pressione enorme», commenta Vincenz Wyss. «Devono dimostrare ai loro collaboratori e al mondo che fanno qualcosa contro la crisi. Con un nuovo layout possono segnalare la volontà di cambiamento e dimostrarsi aperti alle novità».

Voci critiche, però, fanno notare che in tempo di licenziamenti, spendere risorse per una nuova veste grafica ha il sapore di una contraddizione. «C’è chi farà fatica a digerire l’importante investimento di mezzi per il layout se ci si dimenticherà di fare i compiti veri e propri, ovvero dimostrarsi innovativi da un punto di vista progettuale e giornalistico», sottolinea Wyss.

Punti di riferimento

Le idee chiare su cosa deve offrire un quotidiano sembra averle il ministro delle comunicazioni Moritz Leuenberger: «Nell’era di internet, onnipresente mare d’informazioni imperscrutabili, servono solidi fari di credibilità, capaci di resistere alle mode del momento e di offrire un punto di riferimento», ha scritto Leuenberger nel primo numero della nuova NZZ .

Sul layout, però, il ministro non si è espresso. Così come non ha detto in che modo sia possibile ristrutturare i fari pericolanti con meno personale e meno soldi.

Corinne Buchser e Doris Lucini, swissinfo.ch

L’ultimo rilevamento dell’istituto di Ricerche e studi dei media pubblicitari (WEMP/REMP) indica che nonostante la crisi e la concorrenza dei media elettronici, la costante perdita di lettori registrata dai giornali cartacei negli ultimi anni si è fermata.

Nel periodo aprile 2008 – maggio 2009, il quotidiano a pagamento più letto della Svizzera tedesca è stato il tabloid Blick (649’000 lettori). Il Tages-Anzeiger ha 421’000 lettori, la NZZ 306’000. Blick a parte, i quotidiani hanno registrato un lieve aumento del numero di lettori.

Nella Svizzera francese, Le Matin, pur perdendo 20’000 lettori, resta il più consultato (246’000 lettori). In ripresa 24 heures (229’000) e Le Temps (148’000). Nella Svizzera italiana, il quotidiano più letto è il Corriere del Ticino (126’000 lettori).

Il mercato dei gratuiti sembra essere giunto ad una certa saturazione. Nella Svizzera tedesca, .ch ha chiuso i battenti e News è distribuito solo nella regione di Zurigo. 20 Minuten resta leader incontrastato con 1’417’000 lettori. In Romandia, Le Matin Bleu (559’000 lettori) e 20 Minutes (526’000 lettori) sono confluiti in un’unica testata.

Meno positivi rispetto a quelli sul numero di lettori, sono i dati inerenti alle tirature, pubblicati dal WEMF/REMP il primo ottobre (periodo preso in analisi luglio 2008 – giugno 2009).

I gratuiti hanno stampato qualche copia in più (20 Minuten +1,3% per un totale di 536’473 copie), mentre la quasi totalità dei quotidiani a pagamento ha registrato una tiratura inferiore all’anno precedente.

Blick: 214’555 copie (-7,2%).
Tages-Anzeiger: 209’297 copie (-2,1%).
NZZ: 139’732 copie (-2,3%).
24 heures : 81’566 copie
(-4,9%).

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