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Deforestazione e legni pregiati

Il pianeta perde ogni anno quasi 200 mila kmq. di foreste. keystone/www.bmf.ch

Richiesti certificazione obbligatoria per i legni pregiati e più impegno di Berna a livello internazionale

Secondo la Società dei popoli minacciati buona parte del commercio di legname pregiato è frutto di tagli indiscriminati e illegali.

Non soltanto questa evoluzione perversa mette in pericolo l’ecosistema, ma anche le basi esistenziali dei popoli indigeni che vivono nelle foreste tropicali. La Società dei popoli minacciati chiede al Consiglio federale maggior impegno affinché si giunga alla certificazione mondiale obbligatoria del legname commerciato, al fine di controllarne la provenienza e la produzione secondo critieri ecologici.

Ogni anno, ha ricordato il segretario del Fondo Bruno Manser John Künzli in una conferenza stampa a Berna, «vengono distrutte da 170 a 200 mila chilometri quadrati di foreste».

50% di legname illegale

«Se è vero che in parecchi casi responsabili sono i contadini con i disboscamenti – ha aggiunto – il commercio internazionale di legname svolge un ruolo trainante poiché solo le grandi industrie sono in grado di procurarsi il pregiato legno tropicale inoltrandosi per decine di chilometri all’interno delle zone boschive e aprendo così la strada ai coltivatori».

Secondo fonti della Banca mondiale – il 50 per cento del legname e commerciato proviene da tagli illegali. Tale percentuale sale fino al 90 per cento per la Cambogia, l’85 per cento per il Brasile, l’80 per cento per Myanmar (Birmania) e la Bolivia.

Obiettivo mancato

L’obiettivo fissato dall’Organizzazione internazionale dei legni tropicali (ITTO) – di cui la Svizzera assicura quest’anno la presidenza – nel programma «Year Objective 2000» di togliere dal commercio il legno tropicale frutto di prodotto di una produzione indiscriminati o illegale è stato disatteso.

Lanciato nel 1991, l’ITTO si era data nove anni di tempo per raggiungere tale obiettivo. L’ITTO stessa ha ammesso di aver fallito. Nel frattempo, la, situazione è peggiorata. Se nulla cambierà, ha aggiunto Bigler, «tra 10-15 anni le foreste tropicali naturali saranno solo un ricordo».

Il consigliere nazionale Remo Gysin (PS/BS) ha letto il testo di una mozione che presenterà il prossimo autunno in parlamento. Essa chiede l’introduzione di una dichiarazione obbligatoria di provenienza per il legname e i prodotti con esso fabbricati. Essendo generale, tale misura non è discriminatoria. La Svizzera dovrebbe quindi impegnarsi a livello internazionale – in seno all’ITTO ma anche all’Onu – affinché una tale misura diventi la prassi generale.

I criteri per certificare il legno pregiato potrebbero essere gli stessi promossi dal Forest Stewarship Council (FSC). Tale certificato di qualità attesta la bontà del legno proveniente da foreste tropicali dove vengono rispettati i diritti delle popolazioni locali.

swissinfo e agenzie

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