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Djokovic sbarra la strada a Federer

Tanto amaro in bocca per Roger Federer. Reuters

Nella seconda semifinale maschile Novak Djokovic ha sconfitto in cinque set (5-7 6-1 5-7 6-2 7-5) Roger Federer. Domenica notte sarà quindi il serbo a giocarsi il titolo degli US Open contro Rafael Nadal.

È una notizia che non ti aspetti, dopo sei finali consecutive giocate dal basilese tra il 2004 e il 2009 a Flushing Meadows. Non ti pare vero guardare un atto conclusivo del torneo newyorkese orfano di Roger. E invece sabato notte Djokovic gli ha sbarrato la strada.

È stato un match da inchiodarti allo schermo del televisore. Le geometrie disegnate dai due giocatori erano spettacolari ed esaltanti. Sembravano tracciate a tavolino con il righello.

Il serbo ha messo in campo un gioco di un’intensità impressionante. Lo svizzero, invece, sembrava non curarsi del grande affanno dell’avversario, pareva seguirlo con il suo solito aplomb per poi calare al momento opportuno la stoccata vincente.

Li hai lasciati al terzo set con la consapevolezza di poterti gustare la lunedì notte la finale che tutti sognavano, quella fra Roger Federer e Rafael Nadal. A sconvolgere i piani ci ha pensato però il serbo e l’imprecisione dello svizzero.

Federer, a corrente alternata

È stata una partita esaltante e piena di colpi di scena. Dopo aver fatto suo il primo set, Federer si è perso nel secondo, in cui ha vinto un solo gioco. Nel terzo, sul 6 a 5 è riuscito a strappare la battuta a Djokovic e a far suo il set.

È stato però un fuoco di paglia. Infatti, il canovaccio dell’incontro non è mutato. Federer ha continuato a giocare a ondate, con lampi di genialità e con errori disarmanti. Non ha mai trovato né la battuta né la continuità da fondo campo.

Il quarto set è stato la fotocopia del secondo. Il basilese si è di nuovo disunito e ha commesso una pletora di errori. Nella frazione decisiva, Federer ha scialacquato sul 5-4 due palle di match e ha consegnato di fatto la partita al serbo.

Djokovic, dal canto suo, non ha praticamente commesso errori. Sul 5 pari ha strappato la battuta allo svizzero, ha rimontato da 0-30 ed ha chiuso l’incontro sul 66esimo errore della partita di Federer. Il numero due al mondo ha spedito un diritto in rete e dopo 3 ore e 44 minuti ha consegnato il biglietto per la finale degli US Open a Novak Djokoic.

Un habitué degli errori fatali

«È una sconfitta amara. Non è mai bello inclinarsi dopo aver avuto la possibilità di vincere l’incontro, soprattutto un Grande Slam. L’unica nota positiva è che la sconfitta non è arrivata in finale», è stato il commento a fine incontro di Roger, il tennista che nella teca ha già 16 trofei maggiori.

«Perdere dopo due palle di match è diventata quasi una mia abitudine», ha poi ricordato Federer. Infatti, lo svizzero nella semifinale degli Open d’Australia del 2005, giocata contro il russo Marat Safin, aveva anche sprecato una palla di match. Ha rivissuto la stessa situazione in altre due occasioni nel 2010, nelle partite contro Marcos Baghdatis agli Indian Wells e contro Tomas Berdych a Miami.

«Mi spiace per tutti quelli che volevano vedere una finale tra Roger e Rafa, ma questo per me è un incontro che ricorderò per tutta la vita», così si è scusato Novak Djokovic con il pubblico di Flushing Meadows.

Un’altra finale

Nell’atto conclusivo degli US Open, il serbo scenderà in campo contro Rafael Nadal. Il 24enne maiorchino giocherà per la prima volta una finale del torneo newyorkese. Il vincitore di cinque Roland Garros, due Wimbledon e un Open d’Australia domenica notte avrà la possibilità di alzare al cielo il trofeo che gli manca ancora in vetrina.

Rafa ha raggiunto la finale a passo di corsa, senza lasciare scampo agli avversari. In tutto il torneo ha perso la battuta soltanto due volte, ma nessuno è riuscito a strappargli un set.

Nadal ha vinto la semifinale, giocata sabato, contro Mikhail Youzhny in tre set con il risultato di 6-2 6-3 6-4. Il russo ha cercato di opporsi agli affondi del numero uno al mondo. A volte è riuscito a frenarne un po’ la corsa, ma ha dovuto capitolare di fronte a un Rafa in splendida forma.

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La bela ha vinto per la terza volta, la seconda consecutiva, gli US Open. Ha sconfitto sabato sera la russa Vera Zvonareva in due set 6-2 6-1.

L’incontro è stato senza storia e si è concluso dopo meno di un’ora. È stata la finale più breve nella storia degli US Open.

La russa aveva disputato un ottimo torneo fino alla finale, ma all’atto conclusivo l’emozione le ha giocato un brutto scherzo e non le ha permesso di esprimersi al meglio.

Il giocatore svizzero è stato superato giovedì sera dal russo Mikhail Youzhny, numero 20 della classifica mondiale ATP, con il risultato di 3-6 7-6 (9/7) 3-6 6-3 6-3.

Accedendo ai quarti di finale degli US Open, Stanislas Wawrinka ha ottenuto a New York la sua miglior prestazione ad un torneo del Grande Slam.

Dopo aver sconfitto ai sedicesimi e agli ottavi di finale, lo scozzese Andy Murray e l’americano Sam Querrey, Stanislas Wawrinka si è inchinato dopo 4 ore e al quinto set al giocatore russo Mikhail Youzhny.

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