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Dalla Svizzera un’arma letale contro le mine

Il Digger D-250 può resistere alla scoppio di mine antiuomo e di mine anticarro. Christe Patrick/Digger.ch

Un ingegnere svizzero ha dedicato tutta la sua vita allo sminamento. Dopo dieci anni di lavoro ha sviluppato una macchina adatta alle zone di conflitto che non lascia alcuna chance alle mine.

Il numero di vittime delle mine antiuomo nel mondo è di nuovo fortemente aumentato, è stato comunicato martedì durante la Giornata internazionale per la promozione e l’assistenza all’azione contro le mine. Nel 2016, circa 7’000 persone hanno perso la vita a causa delle mine (contro le circa 4’000 registrate dopo il 1999, anno di entrata in vigore del Trattato di OttawaCollegamento esterno).

In numerose ex zone di conflitto, vaste superfici di terreno sono ancora minate. Ciononostante, i fondi dedicati allo sminamento sono sempre di meno e la Campagna internazionale per il bando delle mine antiuomo, a cui è stato assegnato il premio Nobel per la pace nel 1997, è stata improvvisamente rimessa in discussione.

Veicoli blindati contro le mine

Tra chi ha dichiarato guerra alle mine antiuomo c’è lo svizzero Frédéric Guerne, ingegnere di Tavannes, nel canton Berna. Dopo aver sviluppato i primi robot anti-mine al Politecnico federale di Zurigo, Guerne ha concepito una macchina che ha un unico scopo: individuare e distruggere le mine.

Frutto di dieci anni di lavori, il Digger D-250Collegamento esterno è un potente mezzo cingolato di quarta generazione. Pesante dodici tonnellate, in un’ora può ripulire una superficie che va dai 600 ai 2’000 metri quadrati, a seconda delle condizioni di lavoro.

La fondazione diretta da Guerne, DiggerCollegamento esterno, produce anche dei veicoli “taglia-tutto” blindati. Utilizzati in Sudan. Chad e Mali, servono per ripulire il terreno da erbe, cespugli e piante, in modo da facilitare il lavoro degli sminatori.

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