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Nestlé sceglie un nuovo timoniere proveniente dall’esterno

Ulf Mark Schneider Keystone

Attualmente direttore di un gruppo tedesco specializzato nelle tecnologie mediche, Ulf Mark Schneider succederà a Paul Bulcke alla testa della Nestlé. La multinazionale agroalimentare con sede a Vevey, che quest'anno festeggia i 150 anni di esistenza, conferma così il suo orientamento nei settori della nutrizione e della salute.

Ulf Mark Schneider, che ha la doppia cittadinanza tedesca e statunitense, ha conseguito un dottorato all’università di San Gallo e un MBA alla Harvard Business School, è stato scelto all’unanimità, ha comunicatoCollegamento esterno oggi la Nestle. Il cinquantenne dirige dal 2003 il Gruppo FreseniusCollegamento esterno, una società specializzata in tecnologia medica, che ha un fatturato annuo di 30 miliardi di franchi e impiega 220’000 persone in tutto il mondo.

Con la nomina di Ulf Mark Schneider, il consiglio di amministrazione della Nestlé ha scelto un mecenate di fuori dal gruppo, a differenza di predecessori come Peter Brabeck e Paul Bulcke. La nomina è considerata una sorpresa dalla maggior parte degli analisti.

Ulf Mark Schneider prenderà le redini del gruppo alimentare svizzero il 1° gennaio 2017. Direttore generale da otto anni, Paul Bulcke dovrebbe dal canto suo diventare presidente del consiglio di amministrazione la prossima primavera.

Con Paul Bulcke e Ulf Mark Schneider, la Nestlé potrà “accelerare la propria ambizione di diventare un attore mondiale di primo piano nel settore della nutrizione, salute e benessere”, ha dichiarato Peter Brabeck, citato nel comunicato. “Ulf Mark Schneider non viene da Danone o Coca-Cola, ma da un gruppo attivo nel campo della salute. Questa volta, è davvero la grande svolta della Nestlé verso il benessere e la nutrizione”, osserva Jean-Philippe Bertschy, analista presso la banca Vontobel, contattato dal quotidiano di Ginevra, “Le Temps”.

Da diversi anni, la Nestlé ha fatto dei comparti della salute e del benessere uno dei suoi assi prioritari di crescita. Nel 2015, questo settore ha rappresentato il secondo più grande vettore di vendita della multinazionale svizzera.

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Il gigante del ramo, che impiega 335’000 persone in tutto il mondo, ha avuto un esercizio 2015 difficile: in particolare a causa della forza del franco, il fatturato è diminuito del 3% su anno, a 88,8 miliardi di franchi. Parallelamente l’utile si è ridotto di più di un terzo a 9,1 miliardi di franchi. Nel primo trimestre 2016, la Nestlé ha invece realizzato dei risultati superiori alle aspettative. Le vendite sono rimaste stabili a 20,9 miliardi di franchi.

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