Prospettive svizzere in 10 lingue

Polanski presto libero?

Il soggiorno forzato di Polanski in Svizzera continua RDB/Ex-Press/ddp/Michael Urban

Il Tribunale penale federale di Bellinzona ha accolto il ricorso del cineasta Roman Polanski contro la detenzione in vista di una possibile estradizione: i giudici hanno accettato il versamento di una cauzione di 4,5 milioni di franchi.

«Il Tribunale ha ritenuto sufficiente la cauzione proposta da Polanski al fine di prevenire, con altre misure sostitutive (consegna dei documenti di legittimazione, arresti domiciliari ed “electronic monitoring”), il rischio di fuga tuttora ritenuto elevato», ha indicato il Tribunale penale federale nella sentenza pubblicata mercoledì.

Un ricorso contro questa decisione può essere presentato al Tribunale federale (Corte suprema) di Losanna, hanno precisato i giudici di Bellinzona.

Roman Polanski, 76 anni, era stato arrestato il 26 settembre all’aeroporto di Zurigo, dove era giunto per ritirare un premio alla carriera assegnatogli dallo Zurich Film Festival. Negli Stati Uniti rischia due anni di carcere per l’accusa di atti sessuali ai danni di una tredicenne, commessi nel 1977.

Verso la scarcerazione

I 4,5 milioni verranno versati probabilmente tramite una banca parigina in cambio di un’opzione sulla residenza del regista nella capitale francese, residenza che la sua famiglia perderebbe in caso di fuga. Il TPF non esclude peraltro la possibilità di un nuovo arresto se il regista non dovesse mantenere i suoi impegni.

Folco Galli – portavoce dell’Ufficio federale della giustizia (UFG) – ha dichiarato a swissinfo.ch che per il momento Polanski resta in carcere. L’UFG deciderà comunque «rapidamente» se liberare il regista o se ricorrere contro la decisione.

La ministra elvetica della giustizia Eveline Widmer-Schlumpf, intervistata dalla televisione svizzerotedesca, ha dal canto suo affermato che – pur dovendo ancora analizzare la spiegazione del TPF con i propri collaboratori – non ritiene necessario ricorrere contro la decisione.

Richiesta americana

Lo scorso 22 ottobre, l’ambasciata americana a Berna ha richiesto formalmente l’estradizione di Polanski. La domanda era poi stata inoltrata al cantone Zurigo. Sarà comunque l’UFG a decidere se accordare o meno l’estradizione, dopo aver ascoltato il parere di Roman Polanski e del suo avvocato.

Il regista e attore – detenuto nel cantone di Zurigo dal 26 settembre – potrà impugnare la decisione presso il Tribunale penale federale di Bellinzona e, in un ultima istanza, presso il Tribunale federale. Hervé Temime, avvocato francese del regista, ha affermato che il suo assistito continuerà ad opporsi all’estradizione con tutti i mezzi.

Puntate precedenti

I legali del regista franco-polacco avevano già presentato il 28 settembre un ricorso contro l’ordine d’arresto a scopo di estradizione dell’UFG. Il TPF lo ha respinto il 20 ottobre.

In particolare, i giudici avevano rifiutato la scarcerazione di Roman Polanski, giudicando «elevato» il rischio di fuga. Il TPF aveva inoltre respinto la cauzione proposta da Polanski sotto forma di un sequestro del suo chalet a Gstaad (canton Berna), poiché non conforme alla legge.

swissinfo.ch e agenzie

La vicenda è iniziata nel febbraio 1978 a Los Angeles, quando il regista polacco Roman Polanski è stato accusato di aver stuprato una ragazza di 13 anni, di perversione, sodomia e uso di stupefacenti.

Il regista ha riconosciuto parzialmente i fatti, cioè di aver fatto sesso con l’allora modella minorenne Samantha Gailey, e ha quindi patteggiato con il tribunale di Santa Monica, dichiarandosi pronto a seguire una terapia.

Il giudice ha accettato – lasciando cadere le altre accuse – e si è preparato a far arrestare Polanski, che però nel frattempo ha lasciato il paese. Polanski – che ha sempre sostenuto di essere finito in una trappola tesa dalla madre della ragazza – non è più tornato negli Stati Uniti.

Per evitare l’estradizione, all’inizio del 1978 Polanski ha lasciato Londra, dove riesiedeva, e si è trasferito Parigi. Il regista è in seguito diventato cittadino francese.

Nel maggio del 2009, un tribunale di Los Angeles ha respinto il ricorso in cui Polanski chiedeva l’archiviazione delle accuse.

Anni dopo il fatto, la vittima ha dichiarato pubblicamente di non auspicare ulteriori sviluppi giudiziari, ma il mandato di arresto nei confronti di Polanski è rimasto pendente.

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR