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Tir: il Ticino corre ai ripari contro il rischio d’incidenti

Autocarri alla frontiera di Chiasso Keystone

Sull'autostrada del canton Ticino ogni giorno transitano cinquemila camion. Tra di essi, i Tir da 40 tonnellate, a cui la Svizzera ha dato il via libera dal primo gennaio, in concomitanza con l'introduzione della tassa sul traffico pesante. Aumenta così il rischio d'incidenti in cui potrebbero essere coinvolti trasporti di sostanze pericolose. Il cantone corre ai ripari.

Cinquemila camion transiteranno ogni giorno sull’autostrada del cantone, tra i Tir da 38 e 40 tonnellate, dopo che la Svizzera dal primo gennaio ha dato loro il via libera dietro pagamento della tassa sul traffico pesante. Aumenta così il rischio di gravi incidenti che possono coinvolgere trasporti di sostanze pericolose. Il cantone corre ai ripari.

Giovedì, a Bellinzona il direttore del Dipartimento del territorio, Marco Borradori, ha presentato le misure messe a punto dal Cantone per intervenire in caso di incidenti sull’A2, nella tratta Chiasso-Airolo e sui principali assi stradali ticinesi.

“Sull’A2 in questi ultimi anni – ha spiegato Borradori – ci sono stati 40’000 trasporti con merci pericolose, 32’000 con liquidi infiammabili, 4000 con sostante irritanti, 2000 con gas compressi e altrettanti con diverse altre sostanze a rischio. Numeri destinati ad aumentare con l’arrivo dei Tir da 40 tonnellate e, quindi, a far crescere l’allarme, se si pensa alle conseguenze che può avere un incidente sia per la popolazione che per l’ambiente”.

Perciò il Dipartimento del territorio, in collaborazione con la Polizia cantonale, i servizi sanitari, i pompieri e la Protezione civile, ha elaborato un programma che ha l’obiettivo di limitare al massimo gli effetti degli incidenti stabilendo preventivamente come, dove e con quali modalità intervenire.

Il piano è articolato in tre parti e si basa sulla mappatura completa delle zone d’intervento. Il primo piano, quello “corografico”, comprende tutto il tracciato dell’A2 e le aeree adiacenti, indicando corsi d’acque, pozzi di captazione, falde acquifere, cancelli carrabili e strutture della Protezione civile in grado di ospitare sino a 100 persone.

C’è poi un ” piano di situazione” con informazioni ancora più dettagliate sui diversi tratti dell’autostrada e le immediate vicinanze, dove sono segnalati gli idranti, in superficie e nel sottosuolo, e tutti i cunicoli di attraversamento.

Infine, il ” piano di dettaglio” che riguarda specificatamente le gallerie, con i disegni dei sistemi di ventilazione, dei tunnel di attraversamento pedonali o carrabili e lo schema dei cavi radianti per mantenere attive le comunicazioni. “In caso d’incidente – ha precisato Borradori – sarà la polizia a dirigere le operazioni e a coordinare l’azione degli altri servizi di soccorso”.

In Ticino il vero banco di prova per il traffico pesante, secondo gli esperti, saranno comunque i mesi primaverili ed estivi quando giungerà a conclusione la distribuzione dei 300 mila permessi concessi dalla Svizzera ai Paesi dell’Unione europea.

Libero D’Agostino

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