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«Contro il rumore, non contro l’esercito»

Franz Weber ha replicato pubblicamente alle accuse rivolte alla sua iniziativa. Keystone

A detta del suo promotore Franz Weber, l'iniziativa popolare «Contro il rumore dei velivoli da combattimento nelle regioni turistiche» non è diretta contro le forze armate, ma soltanto contro l'inquinamento fonico eccessivo provocato dall'aviazione.

I favorevoli alla proposta, sulla quale si voterà il 24 febbraio, hanno incominciato venerdì la loro campagna replicando all’accusa di voler mettere in pericolo l’esercito.

Franz Weber ha difeso pubblicamente l’iniziativa popolare contro il rumore degli aerei militari nelle zone turistiche. Nel quadro di una conferenza stampa tenutasi venerdì a Berna, l’ecologista di Montreux ha respinto le accuse di chi vede nella sua iniziativa unicamente la volontà di attaccare l’esercito e di difendere il «Grandhôtel Giessbach», da lui salvato, situato nei pressi dell’aerodromo di Meiringen.

L’iniziativa popolare proposta da Franz Weber mira segnatamente a vietare – in tempo di pace – le esercitazioni con gli aerei militari del tipo F/A- 18 (Hornet) e F-5 (Tiger) nelle regioni turistiche e di svago.

Lo scopo del disegno è quello di evitare che i turisti abbandonino regioni come l’Oberland bernese o il Vallese. Sia il Consiglio federale che il parlamento raccomandano di bocciare l’iniziativa.

False accuse

Nel quadro dell’incontro con i media, Franz Weber ha affermato che la sua proposta non è affatto rivolta contro l’esercito in generale. A suo dire, il testo presentato non impedisce lo svolgimento di operazioni importanti come quelle legate al Forum economico di Davos o ai campionati europei di calcio.

Secondo l’ecologista gli aerei in questione figurano tra i più rumorosi al mondo, e sarebbero assolutamente inadatti alla configurazione geografica della Svizzera. In merito all’accusa di curare i propri interessi personali relativi al «Grandhôtel Giessbach», Weber ha parlato di «calunnie».

A tal proposito, egli ha commentato che non é né inquilino né proprietario della struttura in questione e che – se veramente avesse inteso agire a suo esclusivo beneficio – avrebbe potuto limitarsi a un’iniziativa cantonale.

Governo contrario

Nel messaggio del 13 settembre 2006 concernente l’iniziativa, l’esecutivo ha dal canto suo evidenziato i rischi legati a un’eventuale accettazione. Attualmente, infatti, i settori di addestramento per i velivoli militari si trovano sopra le Alpi, vale a dire sopra tipiche regioni turistiche della Svizzera.

Qualora l’iniziativa fosse approvata, i settori di addestramento sarebbero quindi drasticamente ridimensionati, tanto da impedire – secondo gli oppositori – l’esecuzione di esercizi con velivoli da combattimento sopra il territorio della Confederazione.

A loro dire, se concretizzata, l’iniziativa comprometterebbe seriamente la prontezza d’impiego dei velivoli da combattimento e la Svizzera non potrebbe più salvaguardare in modo credibile la sovranità sul proprio spazio aereo e il suo statuto di Stato sovrano e neutrale.

swissinfo e agenzie

L’iniziativa «Contro il rumore dei velivoli da combattimento nelle regioni turistiche» chiede che alla Costituzione federale sia aggiunto il seguente articolo: «In tempo di pace, nei luoghi di riposo turistici sono vietati gli esercizi militari con velivoli da combattimento».

Lanciata nel 2004, l’iniziativa promossa dalla fondazione «Helvetia Nostra», che fa capo a Franz Weber, ha raccolto 113’049 firme valide.

La proposta non ha però convinto il parlamento. Seguendo la raccomandazione del governo, il Consiglio nazionale (camera del popolo) ha respinto l’iniziativa con 114 voti contro 51, il Consiglio degli Stati (camera dei cantoni) con 28 voti contro 6. La maggioranza di centro-destra ha votato compatta contro l’iniziativa, sostenuta solo dalla sinistra e dagli ecologisti.

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