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«I nuovi eroi della nazione»

Un'intera nazione festeggia il successo della U17. swissinfo.ch

La stampa rossocrociata celebra unanime il trionfo dei pupilli di Dany Ryser che domenica hanno regalato alla Svizzera la prima coppa del mondo di calcio. Un successo definito storico, raggiunto da una nazionale U17 multietnica e multiculturale.

«Campioni del mondo»: tre semplici parole bastano ai giornali svizzeri per riassumere la vittoria di domenica in Nigeria della nazionale U17. Tre semplici parole che racchiudono il sogno di ogni tifoso di calcio, e che gli svizzeri non avrebbero mai osato formulare ad alta voce.

«Quella che sembrava inizialmente una dolce illusione è diventata realtà nella follia di Abuja», scrive Le Matin. «Alle 20:54 di domenica 15 novembre, la Svizzera è entrata nella storia e nella cerchia ristretta delle vere nazionali di calcio».

«Bisogna poterla assaporare… La Svizzera campione del mondo. Quanto surreale e bizzarra e assurda questa frase possa sembrare, ora è realtà», scrivono il Bund e il Tages Anzeiger. «E non importa che a vincere il titolo siano stati i giovani dell’U17, si tratta pur sempre del più importante e prestigioso successo della nazionale svizzera nella storia del calcio».

Entusiasmo e sangue freddo

Quarantacinque anni dopo la finale olimpica persa contro l’Uruguay e sette anni dopo il titolo europeo conquistato dalla generazione Senderos, il gol di Seferovic ha catapultato la nazionale U17 negli annuari del calcio mondiale. Sette vittorie in sette partite, contro squadre come l’Italia, il Brasile o la stessa Nigeria che vivono di pane e calcio. Un exploit che issa questi giovani a «nuovi eroi nazionali», come titolano Corriere del Ticino e 24heures, e che fa ben sperare per il futuro.

«Solidi e sereni, questi giovani hanno dato prova di una maturità e di una padronanza tecnica eccezionali», commenta Le Temps. «Vedere dei ragazzini esplodere di gioia su un campo di calcio è dopo tutto un’immagine abbastanza frequente. Ma domenica sera alla tele, questi ragazzi tenevano stretta la Coppa del mondo, vestendo la maglia rossocrociata, e questo è molto più raro. Si tratta di un momento storico, assolutamente inedito».

Euforia nazionale

Dopo la delusione della nazionale maggiore agli ultimi europei, i ragazzi di Dany Ryser sono riusciti nuovamente a coinvolgere in uno slancio di passione una nazione intera, che ieri sera è rimasta incollata allo schermo per 90 minuti. Da dove viene un tale entusiasmo? Forse è perché non abbiamo più l’abitudine di vincere, sottolinea il Tages Anzeiger che nella sua vignetta mostra un Hans-Rudolf Merz che si chiede pensieroso: «Come reagire a una notizia positiva, qualcuno ha ancora idea di come si faccia?».

Ma c’è dell’altro, ricorda Le Temps. «Deliziosamente multietnica, altamente qualificata, questa svizzera respira solidarietà, condivisione e talento. E fa venir voglia di identificarsi. Di andare fino in fondo». La soddisfazione è legittima, gli fa eco La Regione Ticino, l’euforia pure, perché una nazione di sette milioni di abitanti difficilmente avrà l’opportunità di rivivere simili sensazioni ai massimi livelli.

Un lavoro portato avanti con serietà e dedizione

Il quotidiano friburghese La Liberté rende omaggio all’allenatore Dany Ryser, un «mago», un uomo delle retrovie che è riuscito a portare ai vertici questi ragazzi, «pieni di insolenza e di fiducia», con i loro «gesti tecnici usciti dai videogiochi».

«È un successo che certifica l’ottimo lavoro di formazione intrapreso negli ultimi anni», scrive La Regione Ticino, e un regalo di commiato al «papà di tutti i nostri successi internazionali, Hansruedi Hasler», ricorda il Corriere del Ticino. Ma il trionfo di questa squadra, aggiunge il giornale romando Le Matin, non sarebbe stato possibile senza «la classe naturale di quelli che la compongono».

E allora bisognerà cercare di tenersi stretti questi fuoriclasse, provenienti da 12 paesi e tre continenti perché dimostrino anche in futuro il loro attaccamento alla maglia rossocrociata, commenta il Blick. «Ora tutti giurano fedeltà alla bandiera svizzera. L’intera nazione spera soltanto che mantengano la parola data».

Il difficile viene adesso

Dopo aver assaporato il gusto di una vittoria che ha del miracoloso, la Federazione svizzera di calcio dovrà riportare questi giovani con i piedi per terra e ricordare loro «il lungo cammino che li separa dal mondo professionistico». Nei prossimi mesi, continua il 24heures, «dovranno cercare di restare loro stessi evitando i pericoli delle scorciatoie».

E la Neue Zuercher Zietung mette in guardia dal rischio di sopravvalutare questa nazionale giovane. «Questi 17enni sono soltanto all’inizio e per loro il carico emotivo da sopportare può essere molto grande».

Il difficile viene proprio adesso, conclude il Corriere del Ticino. «Si manifesterà sottoforma di lusinghe varie, di offerte “irrinunciabili” che un mondo senza scrupoli e popolato da gente malata d’ingordigia. Il compito della Federazione e di tutti quelli che vogliono bene a questi ragazzi è di stare loro vicini e metterli al riparo dalle insidie di un mondo che loro non conoscono. Per non finire come Pinocchio, quando incontrò il Gatto e la Volpe…».

Stefania Summermatter, swissinfo.ch

Svizzera – Nigeria 1-0 (0-0)
63’Seferovic

Svizzera: Siegrist; Martignoni (67’Gonçalves), Chappuis, Veseli (79′ Hajrovic), Rodriguez; Xhaka (92′ Nimeley), Buff, Kasami, Kamber; Seferovic, Ben Khalifa.

Nigeria: Paul; Oliha, Chukwudi, Omeru, Aliyu; Egbedi (71′ Kayode), Azeez, Ajagun, Envoh; Omeruo, Emmanuel (77′ Otubanjo).

Arbitro: Vazquez (URU)
Abuja: 60’000 spettatori

Portieri:
Benjamin Siegrist (31.01.1992/Aston Villa)
Joel Kiassumbua (06.04.1992/Lucerna)
Raphael Spiegel (19.12.1992/Grasshopper)

Difensori:
Charyl Chappuis (12.01.1992/Grasshopper)
André Gonçalves (23.01.1992/Zurigo)
Sead Hajrovic (04.06.1993/Arsenal)
Janick Kamber (26.02.1992/Basilea)
Bruno Martignoni (13.12.1992/Locarno)
Ricardo Rodriguez (25.08.1992/Basilea)
Robin Vecchi (03.01.1992/Basilea)
Frédéric Veseli (20.11.1992/Manchester City)

Centrocampisti e attaccanti:
Nassim Ben Khalifa (13.01.1992/Grasshopper)
Roman Buess (21.09.1992/Basilea)
Oliver Buff (03.08.1992/Zurigo)
Pajtim Kasami (02.06.1992/Lazio)
Igor Mijatovic (21.11.1992/Bellinzona)
Maik Nakic (17.01.1992/Sion)
Kofi Nimeley (11.12.1992/Basilea)
Haris Seferovic (22.02.1992/Grasshopper)
Matteo Tosetti (15.02.1992/Locarno)
Granit Xhaka (27.09.1992/Basilea)

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