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«Non si vuole devastare l’agricoltura svizzera»

Supachai Panitchpakdi lascerà l'OMC il primo settembre prossimo Keystone

Secondo il direttore dell'OMC Supachai Panitchpakdi, la Confederazione potrà continuare a versare sovvenzioni per un'agricoltura multifunzionale.

Per far avanzare il ciclo di Doha, Panitchpakdi non ha l’intenzione di separare lo scottante dossier agricolo dagli altri, meno problematici.

«Nessuno forzerà la Svizzera ad intraprendere delle riforme devastrici per la sua agricoltura».

È quanto afferma in un’intervista pubblicata sabato dal quotidiano romando Le Temps il direttore generale uscente dell’Organizzazione mondiale del commercio, Supachai Panitchpakdi.

Multifunzionalità, un obiettivo lodevole

«Voler conservare il paesaggio o l’atmosfera rurale elvetica è un obiettivo lodevole. Delle sovvenzioni possono senz’altro essere versate a questo tipo di agricoltura», dichiara Panitchpakdi.

Il gruppo del G10, presieduto dalla Svizzera e di cui fanno parte tra gli altri Giappone ed Israele, insiste infatti per difendere la sua agricoltura multifunzionale, il cui scopo non è solo la produzione di derrate alimentari, ma anche la preservazione del paesaggio.

Questi aiuti, però, sottolinea il direttore thailandese dell’OMC, non devono andare a scapito degli altri paesi. «Per tal ragione stiamo discutendo di sostegni che non sono legati né alla produzione né al prezzo».

«È necessario eliminare le distorsioni di prezzo», aggiunge Panitchpakdi, cercando però di rassicurare: «Non vogliamo che tutti i contadini svizzeri perdano il loro impiego».

«Sono un economista – continua -. Il mio ideale è di sopprimere tutti i fattori di distorsione. Ma per i politici, che decidono le riforme, è diverso. Devono soddisfare il loro elettorato e devono gestire la parte più difficile delle riforme, la transizione da un sistema all’altro».

Dossier agricolo rimarrà nel ciclo di Doha

Interrogato sulla necessità di conservare il dossier agricolo nel ciclo di Doha, Supachai Panitchpakdi ritiene che sia un passo necessario.

«Non abbiamo nessun interesse» a separare il problematico capitolo agricolo per cercare di far avanzare le trattative su altri temi dove gli scogli sono meno numerosi. «Ciò mantiene una certa pressione per negoziare».

Inoltre il contesto cambia. Panitchpakdi menziona l’esempio dell’allargamento dell’Unione Europea, che obbliga Bruxelles a ripensare a tutta la sua politica di sovvenzionamento.

Il calendario ha però subito numerosi ritardi. Inoltre molti elementi stanno perturbando i negoziati, come ad esempio la decisione di questa settimana nel dossier sull’importazione delle banane contro l’Unione Europea.

Panitchpakdi rimane fiducioso

«Constato comunque un impegno crescente da parte dei paesi membri dell’OMC in favore delle riforme, ciò che mi fa credere che un giorno si giungerà a un accordo».

Supachai Panitchpakdi si dice inoltre «molto deluso» dalle discussioni che si sono tenute a Ginevra a fine luglio, poiché i 148 rappresentanti dei paesi membri non sono riusciti a compiere nessun passo in avanti.

Il direttore dell’OMC è però fiducioso: se nel dossier agricolo si riuscirà a trovare un accordo sul principio che prevede una diminuzione dei diritti doganali con una riduzione maggiore per i dazi più elevati, «il 60-70% del lavoro sarà fatto e gli altri dossier seguiranno».

swissinfo e agenzie

Valore della produzione dell’agricoltura svizzera nel 2004: 10,6 miliardi di franchi
Spese della Confederazione per l’agricoltura nel 2004: circa 3,9 miliardi
Numero di aziende agricole:
1990 92’815
2003 65’866
Impiegati nell’agricoltura:
1990 253’561
2003 193’179
Reddito medio delle aziende agricole nel 2003: 55’029 franchi

Supachai Panitchpakdi dirige l’OMC dal 2002.

Dal primo settembre, assumerà la direzione della Conferenza dell’ONU per il commercio e lo sviluppo (Cnuced) e sarà rimpiazzato dal francese Pascal Lamy.

Lanciato nel novembre del 2001, il ciclo dei negoziati di Doha doveva concludersi nel 2004, ma si è arenato dopo il fallimento della conferenza ministeriale di Cancun nel settembre del 2003.

I 148 paesi membri si sono riuniti in luglio a Ginevra nella speranza di compiere passi avanti affinché il round potesse essere concluso a fine 2006, ma non sono riusciti a raggiungere un accordo.

La prossima tappa è prevista per fine 2005, con la conferenza ministeriale di Hong Kong.

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