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“O Rei” Pelé tra i possibili successori di Adolf Ogi

Anche a Losanna, Pelé ha ancora molti ammiratori Keystone

Pelé ha trascorso tre giorni a Losanna per promuovere il Campus Pelé, un centro destinato a formare nel contempo "dei cittadini e dei calciatori".

In un’intervista a swissinfo, Edson Arantes do Nascimento ha evocato tra le altre cose la proposta dello svizzero Adolf Ogi di succedergli come consigliere speciale dell’ONU per lo sport al servizio dello sviluppo e della pace.

Anche in Europa Pelé continua a suscitare grande interesse ed ammirazione. Lo si è potuto constatare a Losanna, dove “O Rei” ha fatto tappa a metà novembre per promuovere il Campus Pelé.

Questo progetto, che in parte già esiste, consiste in particolare in un centro di formazione che dovrebbe essere costruito il prossimo anno a una sessantina di chilometri da São Paulo, in Brasile.

Ogni anno, moltissimi giocatori brasiliani lasciano il loro paese per cercare fortuna all’estero. Spesso provenienti dalle categorie sociali meno favorite, questi giovani non hanno però sempre le basi necessarie per gestire la loro carriera, in particolare in altri paesi.

Obiettivo del Campus Pelé è proprio quello di formare nel medesimo tempo “dei cittadini e dei calciatori”, secondo quanto afferma il campione brasiliano.

Il FC Losanna ha siglato all’inizio dell’anno un accordo di partenariato con questo campus. Il club della capitale vodese servirà da porta d’entrata in Europa alle speranze brasiliane.

swissinfo: L’ex ministro svizzero Adolf Ogi ha dichiarato di voler proporre il suo nome per succedergli in qualità di consigliere speciale del segretario generale dell’ONU per lo sport al servizio dello sviluppo e della pace. È un incarico che le potrebbe interessare?

Pelé: È già da un certo tempo che effettuo missioni per conto dell’ONU e dell’UNESCO. Nessuno mi ha ancora contattato per questo posto di consigliere speciale. Naturalmente se qualcuno me lo chiedesse, esaminerei da vicino la proposta, poiché mi sono sempre impegnato per la pace.

Sa, uno dei grandi onori che ho avuto nella mia vita risale alla Coppa del Mondo del 1958 in Svezia. All’epoca, solo il Brasile aveva dei giocatori neri. Oggi, quando tutti parlano di razzismo, ci si dimentica la grande breccia che abbiamo contribuito a creare.

Ai giorni nostri, vi sono dei giocatori di colore in tutti i club e praticamente in tutte le squadre nazionali, Svizzera compresa. Abbiamo contribuito a questi passi in avanti e ne sono molto fiero. Quindi, se per continuare questo lavoro dovessi accettare un simile incarico, lo farei più che volentieri.

swissinfo: Si trova a Losanna per promuovere il Campus Pelé. Cosa rappresenta per lei questo progetto?

Pelé: È un occasione per ripagare un po’ tutto quello che il calcio mi ha dato. Continuano a chiedermi di essere allenatore, ma ho sempre rifiutato, perché preferisco lavorare coi giovani, trasmettere le mie esperienze alle nuove generazioni.

Mio padre mi diceva che Dio mi aveva dato il talento per il calcio, ma che avrei dovuto lavorare molto per diventare un grande giocatore, poiché il talento da solo non basta.

Oggi vediamo centinaia di giovani che lasciano il Brasile su consiglio dei loro agenti. Sfortunatamente, coloro che non riescono a sfondare sono abbandonati a loro stessi.

Io stesso ho incontrato all’aeroporto di Mosca dei giovani giocatori brasiliani che non avevano neppure denaro a sufficienza per rientrare in patria. Ho conosciuto degli africani che erano nella stessa situazione.

Il problema è che sono preparati solo per giocare. Il nostro campus è una scuola che mira a preparare l’uomo prima del calciatore. Alcuni di loro giungeranno qui a Losanna, come del resto accade già ora.

swissinfo: Qual è il suo pronostico per l’Euro 2008 che si terrà in Svizzera e in Austria?

Pelé: A volte con Michel Platini ci diciamo che basterebbe aggiungere il Brasile e l’Argentina per trasformare l’Europeo in una Coppa del Mondo. Parliamo così per sottolineare l’importanza di questa competizione.

Penso comunque che vi sia un grande equilibrio. Anche delle grandi nazioni di calcio hanno fatto fatica a qualificarsi. Per questa ragione è difficile fare dei pronostici.

swissinfo, intervista di Claudinê Gonçalves
(traduzione di Daniele Mariani)

Pelé, al secolo Edson Arantes do Nascimento, è nato in Brasile, nello Stato del Minas Gerais, il 23 ottobre 1940.

Nel corso della sua carriera ha giocato in due sole squadre: nel Santos, dal 1956 al 1974, e nei Cosmos di New York, dal 1975 al 1977. Dal 1957 al 1971 è stato selezionato 91 volte nella nazionale brasiliana, segnando 77 gol.

Pelé è il goleador più prolifico nella storia del calcio professionista: nei due club nei quali ha giocato ha segnato 1’281 gol in 1’363 partite.

Tra i suoi numerosi titoli, vanta tre Coppe del Mondo (1956, 1962 e 1970), sei campionati brasiliani, un campionato statunitense e due Coppe Intercontinentali.

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