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1300 pedofili intrappolati in rete

Il riprovevole mercato delle immagini porno pedofile non è estraneo alla Svizzera Keystone

Una vasta inchiesta è in corso in tutta la Svizzera ed in altri Stati europei contro la pedofilia su internet.

In Svizzera 1’300 persone sono sospettate di aver acquistato immagini di pornografia infantile da un portale americano.

Confermando una notizia del quotidiano zurighese «Blick», l’Ufficio federale di Polizia (UFP) ha precisato che l’operazione interessa persone sospettate di avere scaricato a pagamento, utilizzando carte di credito, immagini a carattere pedofilo da un portale americano.

Il sito garantiva l’accesso ad oltre 300 siti con immagini di pornografia infantile.

Azione partita negli USA

Indagini avviate dal FBI statunitense hanno permesso di raccogliere numerosi indizi verso altri paesi, fra cui la Svizzera, scrive ancora l’UFP, che aggiunge di aver ricevuto le prime informazioni in materia attraverso Interpol nell’agosto del 2001.

Dopo approfondite indagini preliminari, le informazioni raccolte sono state trasmesse nel giugno di quest’anno ai cantoni interessati.

Vista l’ampiezza dell’operazione, l’Ufficio federale di polizia ha comunque deciso di mantenere una funzione di coordinamento.

Giudice, insegnante e psicologo

Sottolineando che l’inchiesta è ancora in corso, l’UFP comunica di non poter fornire ulteriori dettagli: soltanto «al termine dell’operazione l’UFP organizzerà, in collaborazione con le polizie cantonali, una conferenza stampa».

Finora si ha notizia di 118 persone sospettate nel canton Berna, 80 nel canton Vaud, 60 a Ginevra, 40 a Lucerna, 39 a Basilea-Campagna, 25 a Basilea-Città, 40 a Soletta e una dozzina nei Grigioni.

Altre tre procedure sono state aperte nel canton Giura, mentre in Ticino, secondo la stampa locale, sono in corso accertamenti nei confronti una decina di sospettati.

Anche i casi recentemente venuti alla luce nel canton Soletta, con inchieste aperte tra l’altro contro un giudice istruttore, un insegnante elementare ed uno psicologo scolastico, sarebbero una conseguenza della lista trasmessa dall’FBI.

300’000 utenti nel mondo

Stando alla ricostruzione del «Blick», il portale americano per pedofili apparteneva ad una coppia arrestata nel 1999.

Dopo l’arresto, che non è mai stato reso pubblico, l’FBI avrebbe continuato a far funzionare il sito riuscendo ad allestire una lista di 300’000 utenti che da vari paesi hanno scaricato a pagamento immagini pedofile.

La lista dell’FBI avrebbe portato ad inchieste e perquisizioni in vari paesi.

swissinfo e agenzie

1300 residenti in Svizzera indagati
al centro dell’inchiesta dei siti pedofili con 300’000 utenti nel mondo
indagini in diversi Stati europei e nella maggior parte dei cantoni svizzeri
implicati anche insegnanti, giudici e psicologi

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