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2002: Uno svizzero tra i premi Nobel

Il professor Wüthrich ha saputo dar corpo ai "riccioli" dei prioni. www.mol.biol.ethz.ch

È Kurt Wühtrich, professore al Poli di Zurigo, che ha sviluppato la risonanza magnetica nucleare per determinare la struttura tridimensionale delle proteine.

Una tecnica importantissima nello studio dei prioni e, di conseguenza, del morbo della vacca pazza.

“La mattina del 9 ottobre eravamo tutti riuniti per il nostro meeting settimanale, quando è entrata la segretaria con in mano un foglietto. Il professore è uscito con lei e poco dopo è tornato con una strana espressione in faccia: probabilmente dovremo interrompere qui il nostro meeting, ha detto, perché ho vinto il premio Nobel!”

È stato un momento indimenticabile per Luigi Calzolai, che da cinque anni lavora nel gruppo di ricerca di Kurt Wüthrich. “Il professore aveva messo a punto la sua tecnica già negli anni ’80”, ci spiega il dottore in chimica, “e nel mondo scientifico ci si aspettava che ricevesse il premio Nobel già qualche anno fa”.

Infatti, la spettroscopia della risonanza magnetica nucleare (NMR) messa a punto da Wüthrich non è più una novità. Anzi, viene oramai correntemente impiegata in tutti i laboratori che fanno ricerca sulla struttura tridimensionale delle proteine in soluzione.

Grazie a questa tecnica, si può vedere la forma delle proteine. “Una cosa oltremodo importante”, afferma Luigi Calzolai, “perché la funzione stessa della proteina è legata alla sua forma, alla sua struttura”.

Conoscendone la forma, si possono meglio studiare i fenomeni di interazione fra le proteine. “Il che è utilissimo soprattutto in campo farmaceutico”, continua il ricercatore, “per disegnare farmaci che siano selettivi, specifici per determinate proteine”.

Secondo Nobel svizzero con l’NMR

La tecnica della risonanza magnetica nucleare non è però un’invenzione di Kurt Wüthrich: era già stata messa a punto negli anni ’70 da un altro svizzero, il professor Richard Ernst. Al quale era pure valsa il premio Nobel per la chimica nel 1991.

Ma la tecnica sviluppata da Ernst veniva utilizzata unicamente per lo studio di molecole piccole, di interesse essenzialmente chimico.

Ora, il merito del professor Wüthrich consiste innanzitutto nell’aver dimostrato che la NMR si poteva impiegare anche per determinare la struttura tridimensionale di grosse molecole, come le proteine. E poi, ovviamente, nel mettere a punto la tecnica necessaria.

Una tecnica che offre un grande vantaggio: quello di poter studiare le proteine in soluzione, vale a dire in condizioni simili a quelle che si riscontrano all’interno delle cellule. E che ha permesso a Wüthrich di conquistarsi una fama mondiale per le sue ricerche sui prioni, all’origine della malattia della mucca pazza e del morbo di Creutzfeld-Jacob che colpisce l’uomo.

Troppo vecchio per la ricerca?

Oltre al professor Wüthrich, il Nobel 2002 per la chimica premia due altri ricercatori: il giapponese Tanaka e l’americano Fenn, che hanno sviluppato la spettrometria di massa, un metodo di analisi essenziale oramai adottato da tutti i laboratori del mondo.

Ma contrariamente ai due suoi insigni colleghi, sul piano professionale il 64enne Wüthrich non potrà approfittare appieno del prestigioso premio. Perlomeno non in Svizzera, perché – così vuole la legge – a 65 anni anche i premi Nobel vanno in pensione.

Il professore del Politecnico zurighese, che da due anni dirige anche un laboratorio in California, in futuro soggiornerà quindi molto più a lungo sul suolo americano, dove la legge non pone limiti di età ai ricercatori. E così potrà dedicarsi allo studio delle sequenze genetiche, di cui oggigiorno si conosce soltanto il 20 percento.

“Ma non è detto che in Svizzera non si riesca a cambiare la legge, così che il professor Wüthrich possa continuare anche qui”, aggiunge, con una punta di speranza, Luigi Calzolai. “Per portare avanti altri progetti essenziali, come le ricerche sulle cellule di membrana, importantissime per lo sviluppo di nuovi medicamenti. O lo studio dei prioni, di cui ancora non si conosce la funzione”.

Intanto, legge o non legge, il Politecnico di Zurigo ha già annunciato che nel caso del professor Wüthrich farà un’eccezione, permettendogli di continuare la sua attività a tempo parziale. Si preannuncia movimentata la pensione del neo-laureato premio Nobel.

Fabio Mariani, swissinfo

Il premio Nobel 2002 per la chimica è dotato di 1,5 milioni di franchi svizzeri
una metà va a Kurt Wühtrich, l’altra ai due co-laureati Tanaka e Fenn
dopo il pensionamento, il 64enne Wüthrich continerà a lavorare al Poli di Zurigo a tempo parziale
per il resto sarà in California, dove dirige un istituto di ricerca

A undici anni di distanza, la tecnica della risonanza magnetica nucleare (NMR) frutta alla Svizzera un secondo premio Nobel.
Dopo Richard Ernst, inventore di una tecnica per lo studio di piccole molecole, è toccato a Kurt Wüthrich, grazie al quale con l’NMR si può ora determinare la struttura tridimensionale dei prioni.

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