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2005 – L’anno in cui i treni si fermarono

La panne dello scorso 22 giugno è anche valsa il premio svizzero della foto di stampa a Laurent Gillieron Keystone Archive

Mercoledì 22 giugno passerà alla storia come il giorno più nero negli annali delle Ferrovie federali svizzere: l'intera rete è rimasta paralizzata per ore.

Oltre 200’000 viaggiatori hanno dovuto pazientare a lungo a causa di una panne generale nel sistema di approvigionamento elettrico.

È in pieno orario di punta, poco dopo le 17, che accade l’irreparabile. La linea di alta tensione utilizzata dalla Ferrovie federali svizzere (FFS) tra Amsteg, nel canton Uri, e Rotkreuz, nel canton San Gallo, si disattiva automaticamente a causa di un sovraccarico di corrente.

Una dopo l’altra, le centrali della regione del Gottardo che forniscono corrente ai treni si disattivano a loro volta.

2’000 treni bloccati

L’enorme quantità di allarmi giunti nella centrale di gestione della rete elettrica delle ferrovie (circa 18’000 nei primi 60 minuti) impedisce di avere una visione chiara della situazione e di prendere le misure necessarie per limitare il blackout.

Alle 17.47 tutti i convogli delle FFS sono immobilizzati: circa 2’000 treni in tutto il paese si fermano. La paralisi è totale.

Oltre 200’000 viaggiatori sono bloccati nei vagoni e nelle stazioni. Le FFS cercano di organizzare dei trasporti sostitutivi con degli autobus. Verso le 21 i primi treni ripartono, ma molti passeggeri dovranno ancora pazientare. L’allarme rientra solo nella notte: alle 3.43 di giovedì mattina l’ultimo treno giunge a destinazione.

Perché ci è voluto così tanto per ristabilire la situazione? Temendo un nuovo sovraccarico per ripristinare l’elettricità si è proceduto a tappe, ha spiegato in seguito il direttore delle FFS Benedikt Weibel.

Molti interrogativi

La paralisi – è poi emerso da un rapporto – avrebbe potuto essere almeno in parte evitata: anche durante il blackout, le FFS avevano a disposizione una quantità di energia sufficiente. Ciò che mancava era un piano d’azione preciso.

Il collasso ha aperto non pochi interrogativi sullo mancanza di un concetto di gestione dei rischi e sullo stato dell’infrastruttura elettrica delle FFS, in particolare in vista dell’apertura delle gallerie di base del Loetschberg nel 2007 e del San Gottardo nel 2015.

Per avere delle risposte precise, bisognerà però attendere la perizia esterna ordinata dalle FFS, che dovrà far chiarezza sulle strutture di approvigionamento elettrico e determinare eventuali responsabilità.

swissinfo, Daniele Mariani

Circa 2’000 i treni rimasti immobilizzati lo scorso 22 giugno a causa di una panne generale alla rete d’alimentazione delle ferrovie.
200’000 i viaggiatori bloccati.
5 milioni di franchi i costi per le FFS generati dal blackout.
700’000 i passeggeri trasportati giornalmente dalle FFS con circa 9’000 treni.
5’100 km la lunghezza della rete ferroviaria elvetica.

La panne è stata causata da un sovraccarico nella linea ad alta tensione tra Amsteg, nel canton Uri, e Rotkreuz, nel canton San Gallo.

Il giorno dell’incidente, questa era l’unica linea in funzione delle tre che collegano la regione del San Gottardo al nord della Svizzera.

Il giorno dopo la paralisi generale, un fulmine si è abbattuto su una centrale elettrica vallesana, causando ai treni nella regione ritardi di circa un’ora.

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