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Accoglienza trionfale per la Nazionale

Un mare di bandiere svizzere in onore della "Nati" Keystone

Giovedì, diverse migliaia di persone si sono radunate all'aeroporto di Kloten per accogliere la Nazionale svizzera di calcio di ritorno da Istanbul.

Un riconoscimento meritato, dopo la sofferta qualifica per i prossimi Campionati del mondo in Germania. E le botte di Turchia.

“Welcome to Heaven”. L’equipaggio del volo Swiss LX 9609, che ha riportato in patria la delegazione elvetica, ha accolto con questo striscione i giocatori della Nazionale a bordo dell’Airbus 340, rispondendo così alla provocazione di quattro giorni fa, quando all’aeroporto Atatürk di Istanbul degli scalmanati turchi avevano innalzato un poco rassicurante “Welcome to Hell” davanti agli svizzeri.

Nonostante la sconfitta per 4:2 della sera precedente, la Svizzera è riuscita a qualificarsi per i Mondiali del 2006. Un risultato che è stato festeggiato alla grande in tutto il paese.

Accoglienza trionfale

I giocatori e l’allenatore Köbi Kuhn sono stati accolti da una massa di gente festante già sulla pista dell’aeroporto di Zurigo-Kloten.

Nel tragitto verso la sala degli arrivi, la delegazione è stata sommersa dalle domande di autografi.

E all’uscita dagli sportelli della dogana, la squadra, guidata da Kuhn, è stata travolta da migliaia di tifosi, da grida di giubilo e cori da stadio.

Numerosi gli striscioni e le bandiere svizzere in onore dei rossocrociati. Sono seguiti minuti di pure euforia.

Nazionali commossi

L’accoglienza ha superato qualsiasi aspettativa, ha sottolineato il capitano della Nazionale Johann Vogel ai microfoni della televisione svizzera tedesca DRS. “Sono davvero fiero”, ha aggiunto Vogel.

Il bomber Alex Frei ha invece dichiarato che una tale manifestazione d’affetto ha commosso tutti i membri della squadra, ma che, dopo quattro anni di buon calcio, la Nazionale se l’è meritato.

Pure l’allenatore Köbi Kuhn era visibilmente commosso. “Questo è la nostra ricompensa. Non giochiamo certo in Nazionale per guadagnare del denaro”, ha detto.

Calcio, non guerra

In merito agli scandalosi incidenti del dopo partita di Istanbul, Frei ed il suo collega Streller, i giocatori che hanno realizzato le due reti che hanno permesso alla Svizzera di eliminare i turchi, hanno sottolineato che fatti del genere non possono accadere.

“Non hanno niente a che vedere con il calcio”, hanno dichiarato. “Non dobbiamo dimenticare che si tratta di sport, non di una guerra”, ha concluso Streller.

swissinfo e agenzie

Mercoledì sera, la Svizzera si è qualificata per l’ottava volta per i Campionati del mondo di calcio.

Dodici anni dopo la partecipazione a USA ’94, i rossocrociati sono riusciti nell’impresa concludendo al secondo posto il girone di qualificazione ed avendo così diritto a disputare due incontri di spareggio contro la Turchia.

In queste due decisive partite, la Svizzera ha dapprima battuto gli avversari per 2:0 a Berna per poi subire una sconfitta per 4:2 ad Istanbul e qualificarsi in extremis in virtù delle reti realizzate in trasferta.

L’appuntamento è ora per il giugno 2006 in Germania.

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