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Una scelta rischiosa e molto criticata

Non è ancora certo se e quando il Gripen potrà volare nei cieli svizzeri. Keystone

Analogamente alla commissione parlamentare che martedì ha presentato il suo rapporto sull’acquisto di 22 aerei da combattimento Gripen, la stampa svizzera si mostra assai critica di fronte alla scelta del ministro della difesa. Per i quotidiani, l’acquisto voluto da Ueli Maurer non offre sufficienti garanzie.

La procedura di valutazione del Gripen è stata corretta e il governo svizzero non deve sospendere l’iter relativo al suo acquisto. La scelta del caccia svedese è tuttavia quella che comporta i maggiori rischi tecnici, commerciali, politici e finanziari. Pure i tempi di consegna sollevano interrogativi.

È la conclusione a cui giunge il rapporto della Commissione della politica di sicurezza del Consiglio nazionale (Camera bassa), che invita il governo a fare completa luce sui Gripen nel programma di armamento che trasmetterà al parlamento in autunno.

Il rapporto mostra tutta la fragilità di quest’operazione, commenta Le Matin. «Spendere 3 miliardi di franchi per acquistare un apparecchio assai modesto, con un futuro tecnologico incerto, è politicamente impensabile», sottolinea il quotidiano romando.

Troppe zone d’ombra

Non è possibile dare alcuna garanzia sulle future prestazioni dell’aereo e sui tempi di consegna, annota il 24 Heures. Il governo vuole acquistare un aereo che si trova ancora in fase di pianificazione e le cui prestazioni non possono essere valutate, sottolinea pure la Basler Zeitung. Non si sa nemmeno chi si assumerà i costi di sviluppo, aggiunge il giornale renano.

Anche secondo Le Temps, il Gripen è «un aereo molto rischioso a cui si vuole ancora credere». Presto, però, l’unico a credere nel suo futuro sarà il ministro della difesa Ueli Maurer, ritiene Le Matin, rammentando la reticenza manifestata non solo da Brasile e India, ma pure dai parlamentari svedesi.

Il rapporto presentato martedì rileva che nella sua nuova versione, il Gripen deve ancora subire numerose modifiche di rilievo. Si dovrà attendere il 2023 o 2026 prima che gli apparecchi, forniti a partire dal 2018, rispondano interamente alle caratteristiche che figurano nell’offerta, ha indicato la commissione.

«Le forze aeree svizzere vogliono acquistare un coltello che non taglia bene», commenta il 24 Heures, riprendendo le parole di un quadro del Dipartimento della difesa. «Gripen, non sospendiamo il tuo volo, ma ciò non significa che non ti inchioderemo al suolo più tardi», avverte Le Temps.

Se e quando l’aereo ordinato potrà volare, e a quale prezzo, rimane incerto, osserva anche il Blick. Sempre di più, gli fa eco la Aargauer Zeitung, «ci si chiede se con il Gripen la Svizzera si trovi alla giusta quota. Oppure se non rischi di schiantarsi».

Rischi favorevoli a Ueli Maurer

Gli interrogativi sollevati dal rapporto sono talmente numerosi che è impossibile che non ci saranno conseguenze, scrive il 24 Heures, secondo cui «la credibilità di Maurer è fortemente rimessa in discussione».

Quando era presidente dell’Unione democratica di centro (UDC, principale partito del paese), rammenta il Blick, Ueli Maurer accusava spesso i consiglieri federali di non saper gestire giudiziosamente i soldi pubblici. Ora, invece, «sorprende» per la disinvoltura con cui li utilizza.

La maggioranza borghese della commissione parlamentare evidenzia che non è stato possibile valutare in modo assai preciso l’impatto delle innovazioni tecniche sul costo finale. Il governo, ha constatato il rapporto, avanzerebbe un po’ alla cieca.

Un po’ controcorrente, Tages Anzeiger e Der Bund ritengono che «a Maurer non poteva capitare nulla di meglio». I parlamentari della commissione, si legge nel loro editoriale comune, si dicono preoccupati del fatto che l’acquisto di 22 aerei da combattimento possa comportare rischi finanziari e tecnici. Maurer può quindi affermare con risolutezza al governo svedese che, in Svizzera, l’affare ha una chance di andare in porto «solamente se si potranno escludere, nero su bianco, le cattive sorprese».

Nelle prossime settimane, osservano i due giornali svizzeri tedeschi, la principale sfida per Maurer sarà di riuscire a strappare un contratto agli svedesi che contenga «tutte le necessarie sicurezze».

Pazienza e prudenza

Il ministro della difesa si è invece messo in una posizione scomoda, annota la Aaraguer Zeitung. Il problema di Maurer, sebbene abbia annunciato di voler fare presto chiarezza, sarebbe duplice, afferma il giornale: la sinistra non ne vuole sapere degli aerei da combattimento, mentre i sostenitori dell’esercito vorrebbero dei jet migliori, più veloci e quindi più cari.

Per il quotidiano argoviese è dunque preferibile «interrompere l’esercizio». Finanziariamente c’è poco spazio di manovra e dal punto di vista della sicurezza non c’è urgenza di rinnovare ora la flotta aerea. La Svizzera, ritiene la Aargauer Zeitung, dispone di 33 F/A 18 che possono garantire la sicurezza dello spazio aereo per i prossimi 10-15 anni. «Può quindi aspettare e osservare lo sviluppo del Gripen in Svezia, preparandosi con prudenza al rinnovo della flotta aerea». 

La flotta aerea dell’esercito svizzero decolla nel 1914. I nove piloti (di cui otto romandi) entrano in servizio con il proprio aereo e i propri meccanici.

La truppa d’aviazione è promossa al rango di Arma nel 1936, anno di creazione del Servizio dell’aviazione militare e della difesa contraerea.

All’inizio della Seconda guerra mondiale l’esercito svizzero dispone di 86 aerei da caccia (soprattutto velivoli Messerschmitt 109 tedeschi) e di 121 apparecchi per l’osservazione e il combattimento al suolo.

I piloti svizzeri abbattono diversi aerei della Luftwaffe. Berna vieta però rapidamente i combattimenti sopra il territorio nazionale per una questione di neutralità.

Durante la Guerra fredda, le forze aeree svizzere partecipano ad alcune missioni al di fuori delle frontiere. A partire dal 1995, il loro mandato si riconcentra sul controllo dello spazio aereo nazionale.

Nel 2008, un’iniziativa che chiede di proibire i voli di addestramento al di sopra delle zone turistiche è nettamente respinta dal popolo.

I 22 aerei Gripen che la Svizzera vorrebbe acquistare dovrebbero sostituire i 56 Tiger F-5 comperati tra il 1976 e il 1978. La Svizzera dispone ugualmente di 33 F/A 18 Hornet, in servizio dal 1996.

(Fonte: Esercito svizzero)

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