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Aiuti per il ritorno dei rifugiati maghrebini

Per il momento, i richiedenti d'asilo iracheni possono rimanere in Svizzera Keystone Archive

La Svizzera lancia un programma di aiuto per i richiedenti d'asilo provenienti dalla regione del Maghreb volto a incoraggiare il loro ritorno in patria.

Gli iracheni potranno dal canto loro rimanere in Svizzera. La Confederazione ha infatti deciso di sospendere per il momento il rinvio in patria dei richiedenti d’asilo iracheni respinti.

Oltre ai programmi tuttora in corso per Angola, Repubblica democratica del Congo, Nigeria, Sierra Leone, Guinea, Burkina Faso e Mali, l’Ufficio federale della migrazione (UFM), in collaborazione con la Direzione dello sviluppo e della cooperazione e l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, ha elaborato un programma d’aiuto al ritorno per la regione del Maghreb.

Lanciato martedì, esso si rivolge ai cittadini di Algeria, Tunisia, Marocco, Libia e Mauritania, che hanno presentato domanda d’asilo in Svizzera prima del 1° novembre 2005.

Il programma tiene conto delle particolarità dei diversi Paesi d’origine ed è parimenti volto a promuovere il dialogo in materia di migrazione instaurato con le autorità dei paesi in questione.

Tipi d’aiuto

La possibilità di ottenere questo aiuto, che concerne i ca. 2400 cittadini dei predetti cinque Stati, è valida dal 1° novembre 2005 fino al 31 ottobre 2007.

Onde appoggiare la reintegrazione nei cinque Paesi, viene versato un aiuto finanziario di 2000 franchi per ogni adulto e di 1000 franchi per ogni minorenne. Oltre a questo aiuto finanziario, possono essere sussidiati anche progetti individuali e misure di formazione per un importo massimo di 3000 franchi allo scopo di favorire il reinserimento professionale e sociale.

Le prestazioni del programma comprendono inoltre una consulenza per il ritorno effettuata in Svizzera, l’organizzazione del viaggio e l’assistenza nel procurarsi i documenti necessari. Le persone interessate possono rivolgersi al consultorio del rispettivo Cantone di residenza, che fornirà loro tutte le informazioni del caso.

Gli iracheni possono restare

Se per i maghrebini la Confederazione promuove il rientro volontario in patria, per quanto concerne gli iracheni ha invece deciso facilitarne il soggiorno all’interno delle frontiere rossocrociate.

Considerata la persistente instabilità del paese, l’UFM ha deciso di congelare il rimpatrio di richiedenti d’asilo iracheni e di concedere l’ammissione provvisoria a quelli già respinti.

«La decisione è già stata presa in settembre», ha precisato martedì la portavoce dell’UFM Brigitte Hauser. La Svizzera accoglie attualmente circa 2500 richiedenti provenienti da quel paese.

Secondo la Hauser, 250 iracheni hanno lasciato la Svizzera alla volta del loro paese dal luglio del 2003, beneficiando di un programma di aiuto al rimpatrio. Nei primi nove mesi del 2005, l’UFM ha registrato 97 rimpatri volontari e 15 rinvii in uno Stato terzo ritenuto sicuro.

swissinfo e agenzie

Il nuovo programma d’aiuto al ritorno è rivolto ai cittadini di: Marocco, Algeria, Tunisia, Mauritania e Libia.

Durerà dal 1. novembre del 2005 al 31 ottobre del 2007.

Prevede un aiuto finanziario di 2000 franchi per ogni adulto e di 1000 franchi per ogni minorenne.

Un finanziamento di un massimo di 3000 franchi è previsto per dei progetti individuali di formazione.

Il programma interessa ca. 2400 persone.

ca. 2500 richiedenti d’asilo iracheni vivono attualmente in Svizzera.
Dal mese di luglio del 2003, 250 iracheni hanno lasciato la Svizzera grazie a un programma d’aiuto al ritorno.
Per il momento, i rinvii in patria di richiedenti d’asilo iracheni sono sospesi.

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