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Alcan taglia altri 180 impieghi in Vallese

Nonostante i tagli, Alcan continuerà ad impiegare 900 persone in Vallese Keystone

Il gruppo canadese Alcan ha annunciato giovedì la chiusura definitiva dei suoi impianti di elettrolisi a Steg, nel canton Vallese.

Dopo i 110 impieghi soppressi a Sierre lo scorso giugno, Alcan, numero due mondiale nel settore dell’alluminio, prevede il taglio di ulteriori 180 posti di lavoro.

“Nelle condizioni attuali del mercato dell’energia e nonostante l’appoggio offerto dalle autorità vallesane, il proseguimento delle attività a Steg si tradurrebbe in perdite finanziarie considerevoli”, ha sottolineato Wolfgang Stiller, presidente di Alcan per la regione Europa del Nord, motivando la decisione del gruppo.

In sostanza, Alcan ritiene che la produzione primaria di alluminio nel sito vallesano non sia sufficientemente redditizia.

Nell’impossibilità di raggiungere un accordo sulle forniture di energia elettrica all’unità di Steg, i rifornimenti sono cessati il 31 dicembre. Di conseguenza l’officina, con una capacità annua di 44’000 tonnellate, chiuderà i battenti progressivamente entro fine aprile.

Anni d’incertezza

La cessazione delle attività riguarderà direttamente i 140 dipendenti del comparto di elettrolisi, a cui si aggiungeranno una quarantina d’impeghi in funzioni di sostegno.

Il tormentone riguardante il sito di Steg si conclude dunque con una brutta notizia per il Vallese, dopo anni d’incertezza seguiti all’integrazione dell’ex Algroup nel gigante Alcan.

In dicembre, il gruppo canadese aveva comunicato di avere rinunciato alla cessione della sua officina di elettrolisi di Steg ad un consorzio interessato.

Dopo diverse settimane di discussioni, le parti avevano concluso che la vendita non avrebbe poturo garantire un futuro all’azienda.

Una decisione “arrogante”

Commentando la decisione di Alcan, il sindacato Unia ha parlato di “un attacco arrogante contro gli interessi economici di una regione”.

Secondo il sindacato, la decisione è stata presa nonostante all’orizzonte, grazie al sostegno cantonale, si stavano delineando delle soluzioni.

Per Unia, l’annuncio della chiusura è “un affronto non soltanto nei confronti di tutti i lavoratori riguardati, ma pure del canton Vallese e dell’intera industria svizzera”.

Il sindacato scrive che “non accetterà mai questa politica della terra bruciata”.

Sorpresa e delusione

Il governo vallesano si è detto sorpreso e deluso dalla decisione di Alcan e chiede al gruppo canadese di differire la sua decisione fino alla fine del primo trimestre 2006.

Il Consiglio degli Stati deplora infatti il fatto che Alcan non abbia atteso le conclusioni del Sorvegliante dei prezzi Rudolf Strahm che sta analizzando i costi dell’energia.

Secondo il gruppo canadese, proprio il costo dell’elettricità si è rivelato un ostacolo maggiore nel tentativo di rivendere l’officina.

L’esecutivo vallesano sottolinea tuttavia come il cantone offra delle tariffe inferiori alla media svizzera e delle condizioni quadro favorevoli alle aziende industriali.

swissinfo e agenzie

Alcan impiega 70’000 persone in 55 paesi del mondo.
In giugno 2005, Alcan aveva già annunciato il taglio di 110 impieghi a Sierre, in Vallese, a pochi chilometri da Steg.
In futuro, Alcan continuerà ad impiegare 900 persone in Vallese.

Nell’ottobre 2000, Alcan ha rilevato Algroup (Alusuisse), una delle aziende che hanno fatto la storia industriale svizzera.

Grazie alla fusione, il gruppo canadese è diventato il numero due mondiale dell’alluminio (dietro alla statunitense Alcoa).

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