Prospettive svizzere in 10 lingue

Algeria: ignota la sorte degli svizzeri

Gli ostaggi sarebbero stati liberati dalle forze speciali algerine Keystone Archive

17 dei 32 turisti scomparsi tre mesi fa nel deserto del Sahara sono stati liberati dall'esercito algerino.

Secondo il ministero degli esteri svizzero, fra di essi non vi sono i quattro cittadini svizzeri le cui tracce si erano perse nella regione.

A quasi tre mesi dalla presa d’ostaggi nel deserto del Sahara, almeno la metà dei 32 turisti europei scomparsi nel sud dell’Algeria sarebbe stata liberata da reparti dell’esercito algerino.

Fonti diplomatiche hanno confermato la liberazione di 6 cittadini tedeschi, 10 austriaci e uno svedese. Ancora ignota la sorte di quattro cittadini elvetici, di altri 10 tedeschi e di un olandese.

Nessuna informazione sugli svizzeri

“Per il momento non abbiamo alcuna informazione sulla sorte dei quattro svizzeri e sul luogo dove si trovano”, ha dichiarato mercoledì all’agenzia AP l’addetto stampa del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) Simon Hubacher.

Un’altra portavoce del DFAE, Muriel Berset-Cohen, ha criticato il fatto che informazioni sulla liberazione degli ostaggi siano state divulgate da altre autorità, segnatamente da quelle austriache. Queste informazioni “potrebbero mettere in pericolo la vita delle persone scomparse che non sono state ritrovate”.

Intervento delle forze speciali

Secondo quanto riferito dai quotidiani algerini “El Watan” e “Liberté” e confermato dallo stato maggiore algerino, forze speciali dell’esercito sono intervenute martedì all’alba per liberare gli ostaggi. Nove rapitori sarebbero rimasti uccisi nell’azione.

Gli ostaggi sono stati liberati in prossimità di Amguid, nella regione di Tamanrasset, circa 1900 chilometri a sud di Algeri.

I 17 turisti, secondo lo stato maggiore algerino, si trovavano nelle mani di una falange del Gruppo salafista per la predicazione e il combattimento (GSPC), formazione integralista guidata da Hassan Hattab.

Aerei di ricognizione avrebbero individuato due diversi gruppi di rapitori con i loro ostaggi. Il secondo gruppo si troverebbe nelle montagne di Tamelrik, 150 chilometri a nord di Illizi.

Turisti dispersi nel Sahara

La vicenda era cominciata alla metà del febbraio scorso, quando un primo gruppo di turisti europei, in viaggio senza guide nell’estremo sud del Sahara algerino fu dato per disperso. Altri turisti, sempre europei erano poi scomparsi, a gruppi e in un totale di sei occasioni diverse.

Le ricerche, iniziate quasi subito, non avevano portato a risultati. Quindici tedeschi, dieci austriaci, quattro svizzeri, uno svedese e un olandese, erano spariti, come ingoiati nel nulla, in un triangolo compreso tra Ouargla (800 km. a sud di Algeri), Djanet (1700 km a sud-est di Algeri) e Tamanrasset (1900 km a sud di Algeri).

Alcune peculiarità della vicenda avevano fatto escludere l’ipotesi che i dispersi avessero perso l’orientamento, magari per una tempesta di sabbia, e affiorare invece quella di un rapimento: prima tra tutte il fatto che nessun corpo di quanti erano scomparsi fosse stato ritrovato, poi che le sparizioni fossero avvenute diluite nel tempo.

L’ipotesi del rapimento

Così, mentre le autorità algerine riversavano migliaia di militari nella zona per setacciarla e, dall’alto, elicotteri e aerei scrutavano tra le gole di questa aspra zona desertica, sono cominciate a circolare con sempre maggiore insistenza voci di contatti e trattative con i rapitori.

Si è parlato all’inizio di bande di contrabbandieri e ladroni che da sempre infestano le piste della regione, poi, fonti ben informate dei servizi occidentali hanno fatto capire che si trattava di rapimento cui probabilmente non erano estranei anche elementi locali del terrorismo di matrice islamica.

In particolare il GSPC, gruppo affiliato ad Al Qaida, e che avrebbe spostato al sud dell’Algeria il proprio centro di attività per controllare un nodo importante del contrabbando, soprattutto di armi, e «disturbare» il centro petrolifero del nord Africa. I fatti sembrano confermare questo scenario.

swissinfo e agenzie

Liberati 10 cittadini austriaci, 6 tedeschi e 1 svedese

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR