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Anche la confederazione avrà presto il suo sportello virtuale

Con www.ch.ch non ci dovrà più recare di persona allo sportello... Keystone

Si chiamerà «www.ch.ch» e fornirà le risposte alle principali questioni amministrative che il cittadino potrà porsi. Il portale amministrativo della Confederazione, voluto dal governo, sarà presto realtà, ma per il momento vi sono ancora una serie di problemi tecnici da risolvere, unitamente a quelli della sicurezza.

Vi trovate all’estero e avete bisogno di un’informazione per espletare determinate formalità? Lo sportello virtuale costituirà la vostra ancora di salvezza: basterà cliccare e vi sarà indicato in quale ufficio amministrativo – federale o cantonale – rivolgervi, dice Hanna Muralt Müller, vice cancelliera della Confederazione.

Il progetto verrà sperimentato a cominciare dalla fine di quest’anno. Vari strumenti di ricerca permetteranno di accedere alle pagine di Confederazione, Cantoni e Comuni. I cibernauti potranno pure compiere transazioni e atti amministrativi «online», prestazione questa già offerta da certe autorità.

L’idea dello sportello virtuale ha raccolto un’eco positiva. L’accordo di collaborazione tra i vari enti, Cantoni, Comuni, associazioni, partiti, nonché ambienti economici e scientifici, prevede ‘elaborazione di direttive per quanto riguarda il coordinamento tecnico, i contenuti standard di un tema (ad esempio imposte, matrimonio, servizio militare), i collegamenti ipertestuali e la frequenza degli aggiornamenti. La Confederazione si assume i costi per lo sviluppo della piattaforma e per propagandare il suo utilizzo. Budget previsto quest’anno: 15 milioni di franchi. A garantire lo sviluppo tecnologico del progetto è stata chiamata la ditta informatica «Oracle».

A livello cantonale già oggi vengono offerti determinati servizi: nel Paese di Vaud, ad esempio, si possono consultare le aste pubbliche e prendervi parte. In Argovia è possibile ordinare le targhe dell’auto o iscriversi al corso per ottenere la patente. A San Gallo, Berna, Zurigo e Basilea i contribuenti possono compilare la dichiarazione delle tasse. Il Ticino offre numerose possibilità.

«Speriamo che il portale dia un impulso ai Cantoni e ai Comuni – dice Muralt Müller -, poi in un secondo tempo è immaginabile che i servizi in rete si generalizzino», così che gli internauti potranno rinnovare il passaporto, richiedere certificati e atti in vista del matrimonio o della nascita di un figlio.

«La prima tappa è buona», commenta Olivier Glassey, ricercatore all’Università di Losanna nel campo della ciberamministrazione. Ma in Svizzera la maggior parte dei servizi sono forniti da Comuni e Cantoni, e sarà perciò necessario dare loro i mezzi per sviluppare i propri siti.

Alla fine del 2002, il portale entrerà nella seconda fase, che durerà fino al 2005: ma prima che il servizio venga generalizzato bisognerà risolvere una serie di problemi tecnici e giuridici, primo fra tutti quello della firma elettronica che dovrà essere salvaguardata dagli abusi.

Attualmente vi sono in consultazione due disegni di legge che in inverno giungeranno in Parlamento. Essi prevedono di equiparare sul piano legale la firma elettronica a quella manoscritta, dice Felix Schöbi, dell’Ufficio federale della giustizia e si affronta anche la questione derivante da un abuso da parte di terzi. A ciò si aggiunge il problema della protezione dei dati. Occorrerà essere sicuri al 100 percento dell’identità di chi effettua una transazione, ammonisce Kosmas Tsiraktsopulos, portavoce di Mister Dati.

A tal proposito sono state emanate diverse raccomandazioni quali: il gestore non deve raccogliere più informazioni del necessario e deve dar prova di trasparenza all’utente; i dati non vanno centralizzati; l’utente deve poter accedere a tutte le informazioni che lo riguardano; l’accesso anonimo deve essere garantito per le informazioni di carattere generale per le quali non è necessario fornire la propria identità. I promotori del portale stanno pure studiando come sostituire Swisskey, la sola autorità di certificazione numerica che ha sospeso l’attività alla fine di giugno. La società doveva fornire certificati a garanzia dell’identità di un individuo interessato alla transazione. Un simile compito, secondo la consigliera federale Ruth Metzler, dev’essere svolto dallo Stato.

In materia di ciberamministrazione la Svizzera si situa nella media dei Paesi industrializzati, la cui classifica è guidata da Singapore, seguito dal Canada e dalla Scandinavia. Proprio a Singapore esiste una «linea di vita del cittadino»: una strada virtuale (www.ida.gov.sg) che dalla culla alla pensione permette all’individuo di ottenere informazioni via net. Si possono iscrivere i figli all’asilo, ordinare biglietti di viaggio, pagare le imposte o arruolarsi nell’esercito.

swissinfo e agenzie

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