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Arafat via satellite

Per la 13esima edizione del Forum di Crans-Montana sono attese sia le personalità che i contestatori A cette 13e édition, on a vu des personnalités et des contestataires.

Capi di stato, universitari, uomini d'affari: da giovedì 1'200 persone parteciperanno al Forum di Crans-Montana. Senza contare gli anti-global...

Fino a domenica la stazione vallesana accogliera personalità mondiali come il presidente afgano Hamid Karzai, il reverendo statunitense Jesse Jackson o l’ex primo ministro russo Viktor Cernomyrdin. Sono in programma una quindicina di sedute plenarie e una quarantina di «workshop» paralleli.

Il Forum di Crans-Montana (FCM) fornirà ai rappresentanti di circa 120 paesi l’occasione di dibattere su temi come l’allargamento dell’UE, la sicurezza nella regione dei Grandi Laghi o il ruolo della donna nell’Islam.

Ci “sarà” anche Arafat

Secondo il direttore del Forum, Jean-Paul Carteron, uno dei punti salienti dell’edizione 2002 sarà l’intervento di Yasser Arafat domenica, in collegamento via satellite dal suo quartier generale di Ramallah (Cisgiordania) visto che non è autorizzato a viaggiare all’estero.

Una delegazione palestinese ha comunque annunciato la sua presenza a Crans-Montana. Sarà condotta dal nuovo ministro delle finanze Salam Fayad e dal ministro della cooperazione internazionale Nabil Shaath. Quest’ultimo interverrà sabato nel corso di un plenum dedicato alla cooperazione euro-mediterranea, i cui dibattiti saranno diretti dal consigliere federale Joseph Deiss.

Il capo del Dipartimento federale degli affari esteri non sarà l’unico membro del governo elvetico presente. Il collega dell’economia Pascal Couchepin dirigerà anch’egli due sedute, sempre sabato. La prima avrà per tema «la responsabilità sociale dell’impresa» e la seconda «la Svizzera e le economie del mondo arabo».

Fra i capi di stato il cui arrivo a Crans-Montana è atteso come un evento, vi è il presidente afgano Hamid Karzai. Ma la sua presenza rimane ancora incerta, secondo gli organizzatori. Sarà comunque presente una delegazione di Kabul, di cui farà parte probabilmente il ministro degli affari esteri Abdullah Abdullah. Venerdì è prevista una discussione sulla ricostruzione dell’Afghanistan.

«Fracasso anticapitalista»

Quest’anno, per la prima volta, l’attenzione potrebbe essere attirata fuori dai lussuosi saloni del centro per conferenze Régent. Diversi siti internet di movimenti antiglobalizzazione hanno lanciato un appello ai loro simpatizzanti affinché si rechino sabato nell’esclusiva stazione vallesana con «tamburo, tromba, fischietto, corde vocali» per un «fracasso anticapitalista».

Il Forum di Crans-Montana si trasformerà in una fortezza come successo per il vertice di Davos? Jean-Paul Carteron non lo crede. Afferma che «Crans-Montana è un forum antimondialista» e che lo scopo della riunione è anche di «rendere più umana la globalizzazione». Protestare rimane «un diritto sacro», ha aggiunto.

Il fondatore del vertice assicura inoltre che parteciperà egli stesso alla manifestazione, a condizione che sia costruttiva e che i manifestanti rispettino l’ordine e la legge. Gli dispiace però che finora «la coalizione anti-FCM» sia composta di attori anonimi, ciò che, a suo avviso, denota «mancanza di coraggio».

Pallone su maxi-schermo

Siccome in questo momento il mondo gira al ritmo di pallone, il programma di domenica sarà modificato. Alle 13h.00, sotto la menzione «seduta plenaria», l’ordine del giorno indica: «trasmissione su schermo gigante della finale della coppa del mondo di calcio a Yokohama».

«Se non avessi messo la finale della coppa del mondo in programma, i partecipanti sarebbero andati a vederla altrove». La foto di famiglia di questo 13e Forum potrebbe quindi rappresentare i presidenti di Kosovo, Costa d’Avorio, Mongolia, Montenegro o Croazia per la prima volta seduti davanti a uno stesso televisore.

swissinfo e agenzie

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