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Argento svizzero nei mondiali di curling

Lo skip elvetico Andi Schwaller, al centro, con i suoi compagni di squadra Eggler e Grichting Keystone

Davanti al proprio pubblico, la squadra maschile svizzera ha conquistato la medaglia nei campionati del mondo di curling, che si sono conclusi domenica sulla pista di ghiaccio di Malley, a Losanna. Vittoria della Svezia, fra le compagini maschili, e del Canada far quelle maschili.

La Svezia ha sconfitto gli svizzeri per 6 a 3, dopo una partita spettacolare che, se ha dato la meritata vittoria agli scandinavi, ha messo in evidenza la qualità della squadra elvetica, vera piccola sorpresa dei mondiali

Dieci giorni, quelli dei mondiali di curling, di intensa attività competitiva in una Patinoire di Malley purtroppo quasi sempre desolatamente vuota. Decisamente insolito che una competizione di così alto livello sia snobbata dal pubblico e questo non fa onore a Losanna, che si fregia del titolo di capitale olimpica e che ambisce a ospitare competizioni sportive di ogni genere.

Ma ogni sport deve fare i conti in primo luogo con la propria popolarità e per l’occasione i campionati del mondo di curling si sono confrontati con manifestazioni molto seguite: le finali di promozione-relegazione in divisione nazionale A di hockey, che proprio il Losanna contro il La Chaux-de-Fonds ha dovuto disputare a Ginevra, e anche i quarti di finale di Coppa Davis tra Svizzera e Francia disputati alla Patinoire del Littoral a Neuchâtel.

Eppure il curling non ha le caratteristiche di uno sport elitario, le regole del gioco sono estremamente semplici e assomiglia molto al popolare gioco delle bocce. Se è nato in Scozia e si è sviluppato soprattutto nei paesi nordici, Scandinavia e Canada, è vero che si sta imponendo a poco a poco anche in Giappone, negli Stati Uniti, in Germania, in Nuova Zelanda e anche da noi è piuttosto diffuso.

Il campo è lungo 45 metri e largo 4,5 e sul ghiaccio sono disegnati due cerchi concentrici che formano la casa. Scopo del gioco è cercare di avvicinare la propria “stone”, pietre di granito scozzese del peso di 19 chilogrammi, al centro della casa. La squadra è composta da 4 giochatori tra cui lo “skip” o capitano, che decide la strategia di gioco, ovvero se tirare con precisione o con forza per respingere le pietre degli avversari.

Tutti i giocatori tirano le “stone”, alternati agli avversari, e i compagni hanno il compito, su ordine del capitano, di scaldare il ghiaccio con la scopa per allungare la corsa o correggere la direzione di tiro.

Il curling come detto nasce in Scozia nella prima metà del ‘700 (prima dunque di tanti sport moderni), oggi si disputano regolarmente manifestazioni nazionali in molti paesi, oltre a campionati europei e mondiali. Nel 92 la World Curling Federation è stata ammessa ai giochi olimpici con la prima apparizzione a Nagano, dove la Svizzera si è imposta in campo maschile.

Proprio la squadra svizzera maschile, rappresentata dalla compagine Bienne-Touring, si è messa in evidenza anche a Losanna giungendo un po’ a sorpresa in finale, dopo aver sconfitto in particolare nella fase preliminare la Finlandia e la Norvegia. Poi in semifinale la squadra capitanata da Cristoph Swaller ha sbalordito i tecnici sconfiggendo il Canada e qualificandosi per la finalissima contro la Svezia.

Poca fortuna invece per la squadra femminile svizzera, le ragazze di Soletta non hanno vinto neanche una partita e hanno chiuso in ultima posizione.
Rivedremo i ragazzi di Bienne-Touring dunque alle olimpiadi di Salt Lake City e magari un nuovo successo avvicinerà ancora gli svizzeri, siano sportivi o spettatori, a questo sport-spettacolo.

Flavio Fornari

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