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Arrestato il direttore generale Von Roll

Von Roll spera che le autorità tedesche facciano presto chiarezza sulla vicenda Keystone

René Lüthy, direttore generale del gruppo svizzero Von Roll, è stato arrestato in Germania. L'accusa è di corruzione.

René Lüthy, si trova in detenzione preventiva a Rheinbach, presso Bonn. Lo ha confermato all’ats Lena Tobler, portavoce dell’azienda. Secondo quanto riporta il settimanale «SonntagsZeitung», Lüthy rappresenta per gli inquirenti tedeschi una figura centrale di una vicenda di corruzione.

Coinvolta la ABB

La Tobler ha sostenuto che non esiste alcun legame tra la detenzione preventiva ordinata dalla magistratura di Bonn e la Von Roll stessa. Le accuse di corruzione relative al finanziamento pubblico di varie istallazioni in Germania si riferiscono ad appalti attribuiti al gruppo ABB per la costruzione di centrali elettriche, sostiene la Tobler.

Secondo la «SonntagsZeitung», la procura di Bonn considera Lüthy una personalità centrale in una vicenda di corruzione. «Riteniamo il signor Lüthy complice in almeno un particolare grave caso di corruzione»: così è citato dalla «SonntagsZeitung» il portavoce del ministero pubblico dell’ex capitale tedesca.

Dopo che la giustizia tedesca ha emesso un mandato d’arresto internazionale, il 6 luglio Lüthy è stato fermato all’aeroporto Schiphol di Amsterdam (Olanda) e poi incarcerato preventivamente in Germania, scrive il giornale.

Scandalo degli inceneritori

Secondo la «SonntagsZeitung», Lüthy è attivo nel gruppo Von Roll da 20 anni. Dato che la società all’inizio degli anni novanta aveva costruito un forno per l’incenerimento dei rifiuti nella stessa Bonn, le autorità tedesche intendono verificare se, anche in questa vicenda, Lüthy abbia corrotto l’allora responsabile dei servizi industriali cittadini Reiner Schreiber.

Schreiber è una figura chiave negli scandali tedeschi relativi ai forni ed aveva sicuramente avuto contatti con Lüthy stesso. Nel frattempo, il locale esponente della CDU è stato liberato. In precedenze Schreiber aveva restituito 770 000 euro ottenuti in nero dalla Svizzera.

swissinfo e agenzie

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