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Arresti domiciliari per Gerardo Cuomo

Gerardo Cuomo sarebbe potuto tornare libero in gennaio per decorrenza dei termini. Il processo a suo carico è particolarmente complesso Keystone

Il tribunale di Bari ha concesso lunedì gli arresti domiciliari, per ragione di salute, al presunto Boss del contrabbando internazionale di sigarette.

I giudici hanno però sospeso la decorrenza dei termini di custodia cautelare, altrimenti il 17 gennaio prossimo, Cuomo sarebbe stato un uomo libero. L’udienza di lunedì mattina al tribunale di Bari era particolarmente attesa. Per ben due volte infatti il tribunale aveva dovuto rinviare l’appuntamento per l’assenza del giudice. Un ritardo che aveva fatto temere il peggio, soprattutto al Pm Giuseppe Scelsi che ha condotto l’inchiesta sul presunto Boss del contrabbando di sigarette fra il Montenegro e l’Italia.

I termini di carcerazione preventiva, rischiavano infatti di scadere. Se non ci fosse stato un pronunciamento del tribunale, Cuomo sarebbe uscito di prigione il 17 gennaio prossimo. Lunedì, finalmente, il gup del tribunale di Bari, Chiara Civitano, ha invece confermato le accuse nei confronti di Cuomo, concedendogli però gli arresti domiciliari per ragioni di salute. Cuomo soffrirebbe di disturbi cardiovascolari e si sta sottoponendo inoltre ad analisi oncologiche. Il giudice ha tuttavia interrotto la decorrenza della carcerazione preventiva, che sarebbe scaduta fra 30 giorni esatti, permettendo a Cuomo di tornare in libertà.

Gerardo Cuomo, 55 anni originario del napoletano, era stato arrestato il 6 maggio del 2000 a Zurigo su mandato di cattura dei magistrati di Bari. L’accusa era di associazione mafiosa finalizzata al contrabbando di immensi quantitativi di sigarette dal Montenegro verso l’Italia. I proventi del traffico, erano poi stati riciclati in Svizzera. Nell’inchiesta erano venute a galla anche pesanti responsabilità del giudice ticinese Franco Verda. Verda è stato in seguito condannato per corruzione e favoreggiamento.

Il processo riprenderà il 10 gennaio prossimo. Il tribunale di Bari dovrà innanzitutto decidere sui ricorsi presentati dalla difesa relativi al materiale rogatoriale proveniente dalla Svizzera. La nuova legge italiana sull’assistenza giudiziaria, rende infatti molto più complesso e laborioso lo scambio di documenti fra i due paesi.

Paolo Bertossa

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