Prospettive svizzere in 10 lingue

Assicurazione disoccupazione: parte la campagna

Paul Rechsteiner e Suzanne Blank durante la presentazione della campagna Keystone

Il 24 novembre prossimo si voterà sulla revisione della legge sull'assicurazione disoccupazione (Ladi). Venerdì i sindacati, promotori del referendum, hanno lanciato la loro campagna.

Secondo loro, la nuova legge rappresenta uno smantellamento sociale.

La revisione della legge è stata concepita durante un periodo economico fiorente, ha ricordato il presidente dell’Unione sindacale svizzera Paul Rechsteiner. “Nel frattempo la situazione è radicalmente cambiata”.

L’economia è divenuta ben più fragile: non sono pochi i licenziamenti già annunciati o nell’aria. Il numero dei senza lavoro è progredito e continua ad aumentare. “È dunque irresponsabile ridurre le prestazioni sociali proprio in un momento nel quale se ne ha un bisogno urgente”, ha aggiunto.

Tre critiche principali

I sindacati criticano tre elementi chiavi della legge votata dal parlamento.

In primo luogo la riduzione della durata d’indennizzo massima da 520 a 400 giorni per gli assicurati con meno di 55 anni. Ciò si traduce nella diminuzione da due anni ad un anno e mezzo del tempo durante il quale un disoccupato ha diritto a ricevere le sue indennità.

Secondariamente, l’aumento del periodo di contribuzione prima di ottenere una qualsiasi indennità passerà da 6 a 12 mesi.

Infine, la nuova legge prevede la soppressione del contributo di solidarietà del 2% sulle parti di salario comprese tra 106’800 e 267’000 franchi. Una misura che Paul Rechsteiner ha definito “provocatoria”.

Pure l’associazione svizzera dei quadri, per voce del suo presidente Urs Meier, sostiene questi argomenti. Meier ed i suoi auspicano però che il salario assicurato dalla Ladi passi da 106’800 a 150’000 franchi per coloro che hanno una famiglia a carico.

Vasto fronte sindacale

I sindacati lanciano questa nuova offensivain ambito di assicurazione disoccupazione circa 5 anni dopo il successo del 1997.

Allora, un referendum contro la riduzione delle indennità lanciato da un piccolo gruppo di difesa dei disoccupati di La Chaux-de-Fonds la spuntò di pochi voti contro ogni pronostico.

A differenza di allora, questa volta il fronte della sinistra sembra più compatto. Anche i pesi massimi (PS e USS ad esempio) hanno sostenuto dall’inizio il referendum.

Combattere la disoccupazione non i disoccupati

“La riduzione delle prestazioni non risolverà il problema della disoccupazione, ma lo travaserà semplicemente alla tappa successiva, quella dell’aiuto sociale”, ha dichiarato Suzanne Blank, a nome della Confederazione dei sindacati cristiani svizzeri.

E quando una persona finisce a carico dell’aiuto sociale, la sua reinserzione nel mondo del lavoro diventa ancor più difficile, hanno sottolineato i sindacati.

Se il 24 novembre la revisione dovesse passare, ha spiegato il presidente dell’USS, non sarebbero dunque solo i disoccupati a subirne le conseguenze ma anche cantoni e comuni, chiamati ad intervenire per sostenere le persone cadute in indigenza.

Studenti danneggiati

Secondo Jean Christophe Schwab, dell’Unione nazionale degli studenti, la revisione della Ladi avrebbe anche importanti conseguenze per gli studenti che esercitano attività remunerate part-time accanto ai loro studi.

Questi giovani sono spesso costretti a interrompere la loro attività lavorativa per motivi di studio e, a causa dei 12 mesi di attesa contributiva prima di ricevere le indennità, si troverebbero quindi impossibilitati a beneficiare dell’assicurazione.

swissinfo e agenzie

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR