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Assicurazione invalidità: chiaro sì alla revisione

Anche per Pascal Couchepin è chiaro che per il risanamento dell'AI le misure di risparmio non bastano Keystone

Per il ministro degli interni Pascal Couchepin, il sì popolare alla revisione dell'AI è la prova della fiducia nella politica sociale del governo. Il referendum della sinistra "è stato un errore".

Gli sconfitti – sinistra e associazioni di invalidi – chiedono ora ai politici di rispettare le promesse fatte. In particolare il rapido risanamento dell’assicurazione invalidità.

Pascal Couchepin si è rallegrato del “chiaro sì” in favore della quinta revisione dell’AI e ammette che il sostegno romando gli ha fatto particolarmente piacere: i pronostici negativi riguardo questa regione non si sono realizzati.

Si tratta di un sì di fiducia nei confronti della politica del Consiglio federale in ambito di assicurazioni sociali, ha affermato il capo del Dipartimento federale dell’interno secondo cui, visto il risultato ottenuto domenica, il referendum della sinistra “è da considerarsi un errore”.

Il ministro ha criticato anche coloro che, come l’UDC (destra nazionalconservatrice), pensano di potere ridurre il deficit di questa assicurazione sociale unicamente attraverso misure di risparmio. Si tratta a parer suo di semplici illusionisti. Un finanziamento supplementare è necessario.

Sguardo al futuro

In generale, le reazioni al sì popolare alla quinta revisione dell’AI sono già orientate al futuro dell’assicurazione sociale.

Le organizzazioni di aiuto alle persone andicappate, divise durante la campagna, agiranno d’ora in poi all’unisono per assicurarsi che l’integrazione sociale e professionale non rimanga lettera morta, assicura la Conferenza delle organizzazioni private di aiuto agli invalidi (DOK).

Cap-Contact e il Centro per una vita autonoma, promotori del referendum contro la revisione, si dicono più “a disagio che delusi” per il sì uscito dalle urne e per il fatto che in uno dei paesi più ricchi del mondo vengano soppresse le rendite alle famiglie con un andicappato a carico: “Attualmente 50’000 persone andicappate sono alla ricerca di un posto di lavoro, non esiteremo a contattare tutti coloro che hanno affermato che senza la quinta revisione dell’AI non sarebbero stati in grado di offrire loro un impiego”, precisa un comunicato.

Istituire controlli

Il partito socialista esige che venga istituito un controllo regolare per verificare l’applicazione delle misure.

Anche l’Unione sindacale svizzera chiede al Consiglio federale di redigere entro uno o due anni un rapporto sull’applicazione della riforma.

Ai politici borghesi, i sostenitori del referendum e le organizzazioni di difesa dei disabili, chiedono di concentrarsi sul finanziamento supplementare per risanare l’AI senza nuovi tagli alle prestazioni. “La soglia dell’accettabile per quanto riguarda le misure di risparmio nell’AI è ormai raggiunta”, mette in guardia la DOK.

Risanamento dell’assicurazione

Le organizzazioni padronali assicurano, dal canto loro, che manterranno le promesse. L’Unione svizzera delle arti e mestieri (USAM) e l’Unione svizzera degli imprenditori (USI) si sono già impegnate ad applicare il principio dell'”integrazione prima della rendita”.

Quanto al risanamento dell’AI, tutti i partiti sono concordi nell’affermare che la questione deve essere affrontata al più presto. Senza finanziamento supplementare, l’AI non uscirà mai dalle cifre rosse, ha detto il presidente del Partito liberale radicale (PLR) Fulvio Pelli. Questa situazione metterebbe in pericolo non solo l’AI, ma anche l’AVS, che dipende dallo stesso fondo. Per i radicali il risanamento deve avvenire attraverso un aumento limitato nel tempo dell’IVA.

Anche il Partito popolare democratico caldeggia questa soluzione. Economiesuisse pure è favorevole a risanare l’AI attraverso un aumento dell’IVA limitato nel tempo, ma solo se saranno adottate altre misure per migliorare il funzionamento dell’assicurazione sociale.

L’UDC è d’accordo nell’accordare la priorità alla questione del finanziamento, ma prima ancora della pubblicazione dei risultati definitivi della votazione ha proposto una sesta revisione dell’Assicurazione invalidità per rendere più restrittivo l’accesso alle rendite e combattere ulteriormente gli abusi.

Chiaro sì

La V revisione dell’AI – sostenuta da governo e parlamento – è stata approvata dal popolo con 1’039’029 voti (59,1%) contro 719’388. I risultati variano a seconda del cantone dal 55 all’80%.

Solo Ginevra, Friborgo, Giura e Neuchâtel hanno rifiutato la modifica legislativa, anche se con un risultato risicato (50,9%, rispettivamente 50,1%, 54,6% e 50,1% di no).

L’oggetto in votazione non ha destato grande interesse fra gli elettori e l’affluenza (35,8%) è risultata molto inferiore rispetto agli ultimi tre appuntamenti con le urne, quando si erano registrati tassi di almeno il 45%. L’astensione riflette l’alta proporzione di indecisi che era stata delineata dai sondaggi demoscopici delle scorse settimane

swissinfo e agenzie

La quinta revisione dell’AI deve permettere di risparmiare 500 milioni di franchi l’anno.

Le principali innovazioni:
– Prima di attribuire una rendita, gli assicurati devono effettuare tutti gli sforzi che ragionevolmente possono essere loro richiesti per reintegrarsi nel mondo del lavoro. Ciò dovrebbe permettere di ridurre il numero di rendite del 15-20%.
– I casi di possibile invalidità possono essere comunicati all’AI dopo almeno un meso di incapacità lavorativa. Due settimane dopo dovrebbe tenersi un colloquio per determinare quali misure possono essere adottate per conservare l’impiego.
– Per incoraggiare i datori di lavoro a mantenere o assumere persone invalide è prevista una maggiore collaborazione fra le aziende e l’AI, nonché aiuti finanziari.
– Le rendite complementari versate ai coniugi di persone all’AI sono soppresse.
– Il sistema d’indennità giornaliere è stato adattato. Gli assicurati che non esercitano un’attività lucrativa prima dell’intervento dell’AI non ne avranno più diritto.

La quinta revisione dell’AI è stata approvata dal 59,1% dei votanti.
La percentuale di sì nei cantoni varia dal 79,5% di Appenzello interno al 45,4% del Giura.
La partecipazione si attesta al 35,8%.

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