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Bellinzona al settimo cielo

La gioia dei giocatori del Bellinzona che torna in Super League dopo 18 anni d'attesa.

Sconfiggendo martedì sera il San Gallo, l'Associazione Calcio Bellinzona (ACB) ha ritrovato la massima lega, dopo diciott'anni d'assenza. E adesso un'intera città torna a sognare.

A Bellinzona la festa è durata tutta la notte. Diverse centinaia di persone hanno seguito la partita sul maxi-schermo installato in Piazza del Sole e hanno poi atteso per ore l’arrivo da San Gallo dei loro beniamini, accolti come eroi.

“Vi era un calore incredibile – testimonia Ludovico Moresi, uno dei grandi protagonisti dell’incontro. C’erano tantissime persone e hanno tenuto duro sino a notte fonda”.

Malgrado i bagordi, i volti degli abitanti della capitale sono raggianti. Al Bar Granata, adiacente allo Stadio comunale, l’argomento è naturalmente uno solo. La barista applaude all’impresa di quei “fantastici ragazzi”. “Hai visto? Ce l’abbiamo fatta”, esclama dal canto suo un cliente a un amico appena entrato nel bar. In un altro locale pubblico, il gerente abbraccia il nipotino, al grido di “Forza Bellinzona”.

“Bucchi! Bucchi! Bucchi!”

Dopo anni di vacche magre, culminati con una relegazione a tavolino in prima divisione nel 1995, i tifosi tornano a sognare gli anni d’oro dei Paulo Cesar, dei Fargeon, dei Mario Sergio. Quella seconda metà degli anni Ottanta, quando la squadra veleggiava ai vertici della Serie A (o Super League, come è chiamata oggi) e riusciva a riunire al Comunale più di 15’000 persone, cifre da record per la piccola realtà calcistica ticinese.

In Piazza del Governo, dove mercoledì pomeriggio la Radio della Svizzera italiana ha organizzato una trasmissione speciale per festeggiare i neopromossi, gli eroi dell’Espenmoos sono presi d’assalto da numerosi giovani e meno giovani a caccia di autografi e di fotografie.

L’arrivo del portiere Lorenzo Bucchi, autentica saracinesca martedì sera, è salutato da un coro d’applausi. Romano d’origine, come ben dimostra il suo accento, Bucchi ha ormai un pezzo di cuore anche a Bellinzona, “grazie a tutta questa fantastica gente che mi ha fatto sentire come a casa”.

Ed è vero che il Bellinzona può contare sul sostegno di un pubblico “caldo” e numeroso, contrariamente alle altre tre squadre ticinesi che militano o militavano in Serie B (Lugano, Locarno e Chiasso, retrocesso quest’anno). Nella capitale cantonale, il calcio è veramente lo sport numero uno.

Campanilismo

Il presidente dei granata Manuele Morelli è convinto che questa promozione “darà un impulso a tutto il movimento calcistico nel cantone”, che non aveva più nessun rappresentante in Serie A dal 2003. A contribuire, insomma, a ridurre un po’ quei campanilismi che da sempre sono croce e delizia del calcio ticinese.

Tra tifosi bellinzonesi e luganesi in particolare – le due principali realtà calcistiche ticinesi – non è mai corso buon sangue e le collaborazioni a livello dirigenziale sono sempre state pressoché nulle.

“Lugano? Bleeeeh!”, grida un bambino, come per suggellare che il cammino sarà irto d’ostacoli.

Diverse incognite

Sul futuro in serie A dell’ACB pesano poi diverse incognite. In primis quella legata allo stadio. Il Comunale ormai non rispetta più le norme dell’Associazione svizzera di football (ASF).

Il progetto da 1,5 milioni di franchi per rinnovare il vecchio stadio è stato approvato dalle autorità della città e dall’ASF. Bisognerà ora vedere se si riuscirà ad effettuare questi interventi prima dell’inizio del campionato, tra due mesi circa.

Il sindaco Brenno Martignoni si dice ottimista: “Grazie a questa promozione, vi sono tutte le basi per portare avanti il progetto”. Il consigliere di Stato Marco Borradori sottolinea dal canto suo l’importanza di questa vittoria “in proiezione futura, per creare delle infrastrutture destinate non solo alla prima squadra ma anche ai giovani”.

Se lo stadio non dovesse essere pronto per luglio, il Bellinzona potrebbe dover “emigrare” almeno per il girone d’andata.

I responsabili degli stadi di Basilea e di San Gallo hanno espresso la loro disponibilità, ma per il presidente Manuele Morelli questa soluzione è veramente l’ultima ratio: “Sarebbe estremamente grave dover giocare in stadi così lontani; vi sarebbe Cornaredo (a Lugano, ndr), ma anche questo stadio non è completamente a norma. Forse sarà possibile chiedere una deroga”.

Budget ridotto all’osso

Un’altra incognita riguarda il budget. “La realtà economica di Bellinzona è modesta, se paragonata ad esempio a quella di Lugano”, sottolinea Morelli.

Per il prossimo anno, la squadra potrà contare su un budget di circa 4 milioni di franchi (quest’anno erano 2,2). Il San Gallo, a titolo di paragone, per la stagione appena conclusa aveva un budget di oltre sette milioni di franchi. Senza parlare poi del Basilea, vincitore del campionato e della coppa svizzera, e dei suoi 30 milioni di franchi.

Infine vi è l’incognita dell’allenatore e della rosa. Vladimir Petkovic non si sa ancora se rimarrà alla guida della squadra e diversi giocatori sono in scadenza di contratto. Il tempo per operare sul mercato stringe. La preparazione inizierà infatti tra poche settimane.

Basterà “la passione della gente” – Morelli dixit – a evitare che questa promozione sia un semplice fuoco di paglia? “Per il momento ci godiamo un paio di giorni di festa, poi ci metteremo al lavoro”, conclude il presidente dell’ACB.

swissinfo, Daniele Mariani, Bellinzona

Classificandosi al secondo posto nel campionato di Challenge League (Serie B), il Bellinzona ha potuto disputare due incontri di spareggio per la promozione o la relegazione contro il San Gallo, che ha concluso al penultimo posto la stagione in Super League (Serie A).

Nella partita di andata, giocata sabato scorso a Bellinzona, i granata di sono imposti per 3 a 2, grazie alle reti messe a segno al quarto minuto da Pouga, al 61esimo da Taljevic e all’89esimo da Lulic.

Il Bellinzona si è imposto anche nell’incontro di ritorno, disputato martedì a San Gallo. La squadra ticinese è passata in vantaggio al 32esimo minuto con Neri e ha raddoppiato al’89esimo con Lulic.

Mentre il San Gallo è così retrocesso in Challenge League, i granata potranno evolvere durante la stagione 2008/09 nella massima divisione. Il Bellinzona può inoltre partecipare alla Coppa Uefa.

Data di fondazione: 1904.

Stadio: Comunale.

Allenatore: Vladimir Petkovic (dal 6 ottobre 2005).

Budget 2007/2008: 2,2 milioni di franchi.

Campione svizzero: 1948.

Coppa Svizzera: tre volte finalista (1962, 1969 e 2008).

Campione di Lega nazionale B: 1976, 1980 e 1999.

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