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Black out: la Germania salva l’Europa

È stata la Germania, domenica, a salvare gli altri Paesi dai gravi contraccolpi che il black out italiano avrebbe potuto avere nel resto d'Europa.

Nel caso in cui una Nazione, come avvenuto in Italia, non riesca infatti a importare la quantità di energia programmata, nei Paesi limitrofi – e particolarmente in quello che avrebbe dovuto esportare l’energia- possono crearsi pericolosi sovraccarichi energetici con relativi black out.

Una parte consistente dei 6.000 megawatt che la Francia non è riuscita a far giungere in Italia, ha spiegato Klaus Erle-Drner, portavoce di Rwe, la principale rete elettrica tedesca, sono stati assorbiti dalla Germania.

Amortizzatore

Per ottenere questo effetto calmieratore, la Germania ha dovuto ridurre la sua produzione di energia elettrica, attivando inoltre degli appositi serbatoi per stoccare e consumare i megawatt in eccesso.

«Perchè tutto funzioni come si deve», ha proseguito Erle-Dner, «bisogna che venga rispettato il principio secondo cui la produzione deve essere uguale al consumo di energia».

Se la rete di un Paese deve assorbire un eccesso di produzione da un Paese confinante, è necessario, non potendo aumentare improvvisamente i consumi abituali, ridurre la produzione domestica e attivare speciali attrezzature che consumino l’energia in eccesso.

Rete “a maglie strette”

La rete elettrica tedesca è riuscita ad assorbire questi shock grazie alla sua stabilità e alle diverse tipologie di stabilimenti in grado di gestire le carenze e i picchi di produzione con notevole flessibilità.

Un altro aspetto che rende il Paese poco vulnerabile ai blackout è il fatto che la rete sia «a maglie strette», ha aggiunto Dirk Ommeln, portavoce di EnBw, la rete elettrica della regione del Baden-Württemberg.

Se crolla un tratto di rete, quindi, la corrente può transitare facilmente da altri canali, evitando così che si creino black out su vasta scala.

Autonomia e decentralizzazione

Anche dal punto di vista dell’approvvigionamento esterno la Germania è favorita rispetto all’Italia. Trovandosi geograficamente nel cuore dell’Europa, infatti, le vie d’accesso sono numerose e dislocate su tutte le frontiere, non solo a Nord come in Italia.

Il rischio di guasti, con conseguente interruzione del servizio, risulta così molto inferiore.

Ma ciò che favorisce la Germania è soprattutto il fatto di non dipendere dalle importazioni di energia elettrica, ha aggiunto Mathias Boxberger, portavoce di Eon, la rete elettrica che serve tutta la Germania centrale.

Pur esportando ed importando molta energia, infatti, il Paese è autonomo. Nel caso in cui le importazioni dovessero bloccarsi, come avvenuto oggi in Italia, vi è una capacità produttiva interna sufficiente a far fronte al fabbisogno, oltre che riserve adeguate.

Un ultimo vantaggio, secondo Erle-Drner, è rappresentato dal fatto che le grandi reti nazionali in Germania sono quattro, non una come in Italia. Se un gestore è in difficoltà, quindi, gli altri tre possono intervenire per aiutarlo, evitando però di farsi «contagiare» dal black out e di lasciare al buio l’intero Paese.

swissinfo e agenzie

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