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Bombardier cancella 580 impieghi in Svizzera

Salvata una prima volta nel 2000, la fabbrica di Pratteln è ora condannata Keystone

Il costruttore aereonautico e ferroviario canadese chiuderà sette delle sue fabbriche in Europa. Tra queste pure quella di Pratteln, vicino a Basilea.

Su scala mondiale, Bombardier sopprimerà 6’600 posti di lavoro, 580 dei quali, dal 2005, in Svizzera.

L’annuncio del gruppo canadese è stato diffuso mercoledì. Nove decimi dei 6’600 impieghi sacrificati riguarderanno impianti e filiali sul vecchio continente.

La gran parte dei posti di lavoro cancellati in Svizzera, 520, concernono la fabbrica di Pratteln, nel canton Basilea Campagna.

Sul territorio della Confederazione, Bombardier conserverà 762 impieghi, ripartiti tra i siti di Oerlikon, Thurgi e Villeneuve.

Capacità eccessive

Le misure rientrano nel quadro di una ristrutturazione della divisione ferroviaria a causa della sua sovracapacità produttiva e delle perdite registrate negli ultimi trimestri del 2003, ha indicato la Bombardier nel corso di una conferenza stampa a Toronto

I tagli concernono il 18.5% dei 35’600 dipendenti di Bombardier Transport, il 78% dei quali lavora in 35 unità di produzione sparse in 15 paesi europei.

Nel 2004 chiuderanno i battenti una fabbrica in Portogallo e due in Gran Bretagna.

Nel 2005 sarà poi il turno di Pratteln e di tre siti ulteriori: in Germania, in Svezia ed ancora in Gran Bretagna.

Un analogo piano di ristrutturazione, con conseguente riduzione del personale, è già stato avviato in Nord America: quattro stabilimenti in Canada ed uno negli Stati Uniti hanno già chiuso i battenti.

Decisione comprensibile

Il governo di Basilea Campagna ha immediatamente reagito all’annuncio della chiusura dell’officina di Pratteln affermando che si tratta di un colpo tremendo per la regione.

L’esecutivo precisa in una nota che farà di tutto per assistere i dipendenti colpiti dalla misura nella ricerca di un nuovo lavoro. Vigilerà inoltre affinché la soppressione dei posti di lavoro avvenga nel rispetto del contratto collettivo di lavoro (CCL).

Secondo il governo, la decisione di Bombardier è tuttavia comprensibile: l’industria del materiale ferroviario sta vivendo un profondo cambiamento strutturale e anche in Svizzera si è assistito ad un calo delle ordinazioni.

Nessun salvataggio in vista

Un presagio dei pericoli che stava correndo lo stabilimento di Pratteln si era già notato quando le FFS, oltre ad altre ferrovie, avevano deciso di commissionare grosse ordinazioni ad aziende concorrenti di Bombardier.

L’unità produttiva di Pratteln era stata acquisita dalla Bombardier nel 2001, quando il gruppo canadese aveva rilevato le attività di Adtranz Svizzera.

In quell’occasione la chiusura dell’officina era stata scongiurata grazie ad una forte mobilitazione nella regione, anche dello stesso governo di Basilea Campagna.

Questa volta le possibilità di opporsi al provvedimento sono praticamente inesistenti, precisa la nota dell’esecutivo.

La Stadler, società turgoviese concorrente di Bombardier, ha tuttavia annunciato di essere interessata a riassumere parte dei dipendenti licenziati a Pratteln.

swissinfo e agenzie

Bombardier è attiva in tutti i cinque continenti, con particolare concentrazione sul mercato dell’America del Nord e su quello Europeo;
Più del 90% della cifra d’affari è realizzata fuori dal Canada;
Le tre divisioni principali del gruppo (Trasporti, Aeronautica, Capitale) impiegano, in tutto il mondo, circa 65’000 persone.

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