Oggi in Svizzera
Care svizzere e cari svizzeri all'estero,
Ieri sera in Svizzera sono tornate ad echeggiare le note dell'inno della più prestigiosa competizione di calcio per club. Dopo tre anni di assenza, una squadra svizzera è infatti riuscita a qualificarsi per la fase a gironi della Champions League.
Come già nella stagione 2018-19, a rappresentare i colori rossocrociati è lo Young Boys. E come già tre anni fa, il club della capitale si è trovato di fronte lo stesso avversario, il Manchester United. Contrariamente al 2018, quando fu sconfitto per tre a zero, questa volta lo Young Boys ha creato la sorpresa, sconfiggendo Cristiano Ronaldo & Co. per due a uno, con il gol della vittoria firmato in zona Cesarini.
L'atteso protagonista della serata era proprio l'asso portoghese, che si è distinto non solo per la rete che ha illuso i suoi compagni, ma anche per un tiro durante il riscaldamento che ha tramortito una steward dello Stade de Suisse. Nulla di grave comunque per la donna, che nella sfortuna ha avuto la possibilità di scambiare due parole con l'attaccante del Manchester United, venuto subito a sincerarsi delle sue condizioni.
Non è però di calcio che vi parlerò in questo bollettino, anche se come potrete leggere lo sport - o meglio l'economia dello sport - fa notizia a Wall Street.
Seppur in leggero calo, il ‘sì’ al matrimonio per tutti, in votazione in Svizzera il 26 settembre, continua ad essere ampiamente in vantaggio. L’iniziativa per tassare maggiormente i redditi da capitale sembra invece avere il destino segnato.
Tra meno di due settimane, l’elettorato svizzero sarà chiamato a pronunciarsi sulla modifica del Codice civile che legalizza il matrimonio tra due persone dello stesso sesso e sull’iniziativa popolare “Sgravare i salari, tassare equamente il capitale” lanciata dalla Gioventù socialista.
Stando all’ultimo sondaggio della Società svizzera di radiotelevisione SSR, realizzato a inizio settembre dall’istituto gfs.bern, il 63% delle persone interpellate intende approvare il matrimonio per tutti, mentre il 35% si dice contrario e solo il 2% è ancora indeciso. Rispetto al primo sondaggio, la proporzione di favorevoli è diminuita del 6%. Il margine è però ancora talmente ampio che difficilmente la proposta non supererà lo scoglio delle urne.
Scoglio che invece appare insormontabile per l’iniziativa che propone di tassare di più i grandi redditi da capitale per lottare contro le ineguaglianze. La cosiddetta ‘iniziativa 99%’ trova infatti solo il 37% di voci favorevoli, mentre il ‘no’ (che ha guadagnato 12 punti percentuali rispetto al primo sondaggio) si attesta al 57%. Il 6% degli intervistati e delle intervistate non ha ancora deciso cosa votare.
- I risultati del sondaggio nell’articolo della mia collega Katy Romy.
- Le opinioni dei favorevoli e dei contrari al matrimonio per tutti.
Altri sviluppi
Le regole per esportare armi saranno più severe. Dopo il Consiglio degli Stati, anche il Nazionale ha appoggiato il progetto del Governo, inasprendolo.
L’iniziativa popolare denominata “contro le esportazioni di armi in paesi teatro di guerre civili” sarà ritirata. I promotori del testo si sono infatti detti soddisfatti della decisione del Parlamento. “Visto che il controprogetto è un buon compromesso, ritiriamo l’iniziativa”, ha indicato il comitato all’origine dell’iniziativa.
Quest’ultima era stata lanciata dopo che dal 2014 il Governo federale aveva proceduto a una serie di allentamenti delle regole per l’esportazione di armi. Il Consiglio federale aveva quindi fatto dietrofront, presentando appunto al Parlamento questo controprogetto, che vieta le esportazioni verso Paesi che violano gravemente e sistematicamente i diritti umani e continuerà a proibire le vendite a Paesi in guerra civile.
I due rami del Parlamento sono però andate più in là rispetto alla proposta iniziale, cancellando la possibilità, concessa all’Esecutivo in circostanze eccezionali, di derogare a queste regole per salvaguardare gli interessi di politica estera o di sicurezza nazionale.
- Il servizioCollegamento esterno di cronaca su RSI News.
- L’articoloCollegamento esterno di Keystone-ATS ripreso dal Corriere del Ticino.
- Qui potete leggere un recente approfondimento sull’industria svizzera degli armamenti.
L’azienda svizzera On, produttrice di scarpe da corsa, sbarca alla Borsa di New York. Obiettivo: raccogliere fondi per un’ulteriore espansione.
Il marchio elvetico è una realtà molto ‘giovane’ nel lucroso mercato delle scarpe sportive. L’azienda è infatti stata fondata nel 2010. In questo decennio, però, la crescita è stata fenomenale e oggi la società propone i suoi prodotti in oltre 8’000 punti vendita in 50 Paesi.
Una crescita che deve molto anche al principale testimonial del marchio: dal 2019 Roger Federer calza la scarpa svizzera. Il tennista elvetico ha anche investito nella società.
Con l’entrata alla Borsa di New York, il gruppo svizzero intende procurarsi nuovi capitali per crescere ulteriormente. Le oltre 31 milioni di azioni proposte agli investitori di Wall Street al prezzo di 24 dollari l’una, frutteranno quasi 750 milioni di dollari.
- Il servizio sull’entrata in Borsa di On su tvsvizzera.it.
- L’approfondimentoCollegamento esterno del Corriere del Ticino.
Da poco più di 400 franchi a semestre fino a 2’000 ed oltre se si proviene dall’estero: le tasse semestrali delle scuole universitarie svizzere variano molto.
Rispetto alle cifre di certe università anglosassoni (ad Harvard si sborsano ad esempio oltre 50’000 dollari all’anno), gli atenei svizzeri sono sicuramente a portata di quasi tutti i portafogli. Tuttavia, le differenze tra le scuole universitarie sono piuttosto importanti, come emerge da un confronto fatto dalla società Comparis.
Se alle università di Ginevra o di Neuchâtel uno studente domiciliato in Svizzera deve pagare una tassa semestrale di circa 400 franchi, all’Università della Svizzera italiana deve sborsare cinque volte tanto, ossia 2’000 franchi.
Per gli studenti che provengono dall’estero, i divari sono ancora più importanti. A Ginevra la tassa semestrale è la stessa di quella applicata per gli svizzeri (435 franchi), mentre alla Scuola universitaria del Vallese si passa da 500 franchi per gli svizzeri a ben 6’000 per chi arriva dall’estero.
L’articolo su tvsvizzera.it.
La pagina di swissinfo.ch dedicata al sistema educativo svizzero.
Qui un articolo sul ranking 2021 delle università svizzere e un approfondimento su queste classifiche.
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