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Bruno Kernen vince al Lauberhorn

Bruno Kernen ritorna alla grande. Dal suo titolo di campione del mondo nel '97, non aveva più vinto una gara Keystone

Già terzo venerdì, Bruno Kernen ha vinto sabato la seconda discesa della 73a edizione del mitico Lauberhorn.

Il bernese ha messo così fine a nove anni di magra. Nessun svizzero aveva più vinto a Wengen dopo William Besse nel 1994.

Di buon augurio

Già terzo venerdì, un raggiante Bruno Kernen ha vinto la 73a edizione del mitico Lauberhorn sabato. “Negli ultimi anni mi battevo e mi battevo, ma non riuscivo a combinare niente, ed ora sembra che vada tutto per il verso giusto” ha dichiarato il bernese, che questa stagione ha cambiato marca di sci.

Kernen si sente ora “come rinato”, e il suo entusiasmo dovrebbe essere contagioso per i suoi compagni di squadra (Ambrosi Hoffman 4° e Rolf von Weissenfluh 12°) e i tanti fan svizzeri che hanno assistito alla gara di Wengen e che si preparano a seguire i campionati del mondo di sci di St.Moritz tra meno di due settimane.

“Il Lauberhorn è molto importante per tutta la regione”, afferma Ursula Mühlemann, la direttrice dell’ente turistico di Wengen, nell’Oberland bernese. “Infatti, gennaio è normalmente un mese molto calmo, ma l’interesse per la corsa genera circa 30’000 pernottamenti supplementari nella zona di Lauterbrunnen. L’indotto economico ha raggiunto negli scorsi anni i 7 milioni di franchi”.

Migliaia di spettatori raggiungono Wengen per l’evento, ma anche davanti ai teleschermi la tensione è alta: le quote d’ascolto fanno segnare regolarmente dei record, con quasi l’80 per cento dei televisori sintonizzati in Svizzera.

E quest’anno l’appuntamento si è fatto doppio: per la prima volta ci sono due giorni di discese. La Federazione internazionale di sci (FIS) ha dato seguito agli organizzatori che, appellandosi agli alti costi per la preparazione della pista, chiedevano un ulteriore appuntamento sulle nevi bernesi.

Con i suoi 4,2 chilometri, il Lauberhorn è la pista più lunga fra i percorsi del campionato di sci. E la sua popolarità si mantiene nel tempo, facendone una discesa classica. Passaggi spettacolari, come lo Hundschopf, due rocce con un varco di pochi metri, o la Wasserstation, dove gli sciatori devono passare sotto un viadotto della locale ferrovia, garantiscono alla sfida sportiva un fascino spettacolare.

Una lunga storia

Ma per molti, il fattore principale della fama del Lauberhorn è da ricercarsi nella ricca storia del percorso. Lo conferma il presidente del comitato d’organizzazione, Viktor Gersch, che come pochi conosce il passato della manifestazione. Suo padre, Ernst Gersch, è stato fra i padri fondatori.

“Come tutte le buone idee – afferma con un sorriso Viktor Gersch – credo che questa gara sia nata un po’ per caso, alle due di notte in un bar del villaggio. All’inizio si pensava ad una sfida fra sciatori del posto e dei paesi vicini, ma soprattutto contro gli ospiti inglesi che trascorrevano le loro vacanze nella stazione invernale. Bisognava dimostrare che anche gli indigeni non erano da meno dei turisti”.

Infatti, si sono dimostrati abili sugli sci sia a Wengen, sia nella vicina Scheidegg, vincendo 14 delle prime 15 edizioni. Certo il predomino è anche stato determinato dall’assenza di concorrenza nel periodo bellico fra il 1939 e il 1945.

La leggenda Molitor

In quel periodo sul podio brillava soprattutto una leggenda dello sci locale: Karl Molitor che in quegli anni vinceva quattro competizioni su sei. Oggi, a 82 anni, Molitor è un testimone eccezionale per ricordarne la storia.

“Ma non si possono fare paragoni fra lo sci praticato ai miei tempi e il professionismo di oggi”, precisa subito Molitor. “Oggi la velocità è impressionante e il distacco fra i vari concorrenti è minimo”.

“Mi ricordo della mia prima vittoria; al traguardo avevo ancora nove secondi di vantaggio sul secondo, malgrado avessi perso tempo cadendo”. Oggi la differenza è nei centesimi di secondo. “Inoltre la tecnica ha fatto enormi progressi anche nell’infrastruttura. Ho già pensato di utilizzare il mio vecchio equipaggiamento per scendere dalla pista, ma la cosa è ormai impensabile: le piste sono dure come la roccia”.

Con nostalgia ricorda però le lunghe notti dopo le corse. Gli sciatori si incontravano a mangiare e bere. Molitor inneggia ai tempi passati: “Allora c’era una buona atmosfera, oggi invece gli atleti corrono da una gara all’altra. Scappano prima ancora di essere arrivati al traguardo”.

swissinfo, Mark Ledsom, Wengen
(traduzione e adattamento: swissinfo, Daniele Papacella)

Bruno Kernen vince la seconda delle due discese del Lauberhorn. Gli austriaci Michael Walchhofer e Stephan Eberharter 2° e 3°, 4°Ambrosi Hoffmann.

Quest’anno Kernen ha cambiato marca di sci e sembra aver ritrovato il momento magico. Un regalo per la regione dell’Oberland bernese la sua vittoria, ma anche per tutta la Svizzera e di buon auspicio per gli imminenti campionati del mondo di St.Moritz.

Lunghezza della pista: 4260 m
Dislivello: 1028 m
Partenza a 2315 m sul livello del mare
Traguardo a 1290 m
Record della pista: Kristian Ghedina (Italia) con 2:24’23” nel 1997

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