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Bufera sul consiglio d’amministrazione della Kuoni

Il presidente del consiglio di amministrazione della Kuoni Daniel Affolter swissinfo.ch

Contrasti all'interno del consiglio di amministrazione (CdA) di Kuoni. Il presidente del CdA Daniel Affolter e la fondazione Kuoni e Hugentobler, principale azionista del gruppo, sono accusati di amministrazione infedele. La direzione della Kuoni Holding e la maggioranza del CdA inoltreranno nei prossimi giorni una denuncia penale.

Proseguono i contrasti e le accuse all’interno della Kuoni. La direzione del gruppo e cinque degli otto membri del consiglio di amministrazione (Cda) della maggiore agenzia di viaggi della Svizzera hanno chiesto venerdì le dimissioni di Daniel Affolter, presidente dell’organo di sorveglianza. Giovedì il presidente aveva anticipato gli eventi, denunciando ciò che sarebbe un tentativo di putsch da parte di un gruppo straniero che vorrebbe controllare Kuoni.

Il contratto di lavoro tra Kuoni Holding e Affolter è già stato disdetto con effetto immediato dalla maggioranza del Cda, è stato indicato in una conferenza stampa tenuta venerdì a Zurigo. Tuttavia solo l’assemblea generale, convocata per il 15 maggio, ha il potere di destituire il presidente del Cda.

Inoltre contro Affolter sarà presentata una denuncia penale con l’accusa di amministrazione infedele. Con tali provvedimenti la direzione e la maggioranza del Cda intendono manifestare il loro disaccordo con i versamenti, per un totale di 12 milioni di franchi (8,1 ad Affolter), che si sono fatti i membri del consiglio di fondazione Kuoni-Hugentobler, principale azionista dell’agenzia di viaggi.

«Affolter ha concentrato nelle sue mani un potere contrario agli interessi dell’impresa», ha affermato Heinz Müller, vicepresidente del Cda. Egli utilizza a fini personali la sua doppia funzione di presidente di Kuoni Holding e della fondazione Kuoni-Hugentobler, ha aggiunto il vicepresidente.

Affolter dispone di un potere considerevole all’interno dell’assemblea generale, dato che la fondazione controlla il 6,25 per cento del capitale e il 25 per cento dei diritti di voto, ha ammesso Müller. Il presidente del Cda controlla la maggioranza del consiglio di fondazione, composto di cinque membri, fra cui lo stesso Affolter, sua moglie e Alfred Kuoni, che sembra dargli completa fiducia.

Ai 12 milioni citati si aggiunge un contratto che prevede il versamento di un milione di franchi l’anno al presidente, in caso di dimissioni dal Cda, da versare fino all’età del pensionamento. Tali somme sono contrarie alla filosofia del gruppo, che pone al centro l’onestà e l’etica, ha rilevato la direzione. Si tratta inoltre di un passo illegale, ragion per cui i «dissidenti» hanno deciso di ricorrere presso l’autorità di sorveglianza per chiedere le dimissioni dell’intero consiglio di fondazione.

La situazione è ormai insostenibile, ha aggiunto la direzione. Hans Lerch, presidente della direzione, ha d’altro canto respinto, definendole «assurde», le accuse rivolte ai «dissidenti» da Affolter, secondo cui le richieste di dimissioni celano il tentativo di una scalata ostile da parte di un gruppo straniero. Lerch ha osservato che in un primo tempo voleva comportarsi in modo neutrale. Ma giovedì pomeriggio ha cambiato opinione, dovendo costatare che Affolter aveva mentito.

Müller ha contestato infine le conclusioni di Hans Michael Riemer, un esperto citato da Affolter, secondo cui i versamenti sono legittimi. Secondo il vicepresidente, l’esperto è stato informato male. In una nota, la fondazione Kuoni-Hugentobler ribadisce che le accuse probabilmente mascherano un tentativo di scalata della Kuoni. Sottolinea che si tratta di una fondazione a scopo lucrativo e che quindi ha il diritto di concedere prestazioni ai propri membri.

Secondo la nota, i versamenti sono inoltre bloccati su conti speciali in attesa dell’approvazione dell’autorità di sorveglianza. Il comunicato aggiunge che la fondazione possiede un patrimonio superiore a 100 milioni di franchi, quindi di mezzi sufficienti.

Giovedì lo stesso Affolter, sostenuto da Alfred Kuoni, aveva annunciato una denuncia penale contro ignoti per furto di documenti appartenenti alla fondazione. Alfred Kuoni ha creato la fondazione nel 1957 e vi ha investito il 90 per cento del suo patrimonio.

swissinfo e agenzie

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