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Cadel Evans trionfa a Mendrisio

Keystone

L'australiano si è aggiudicato domenica i campionati del mondo di Mendrisio, staccando tutti sull'ultima salita. L'elvetico Fabian Cancellara, quinto, ha fatto vibrare la folla, ma non ce l'ha fatta a centrare la tanto agognata doppietta.

Corsa dura doveva essere e corsa dura è stata. Contrariamente ad altri mondiali, quando ad imporsi erano stati degli ‘outsider’, questa volta a contendersi la vittoria negli ultimi chilometri sono rimasti infatti solo alcuni dei principali favoriti. Il Mondiale di Mendrisio, insomma, ha mantenuto tutte le sue promesse.

Cadel Evans ha costruito il suo successo nell’ultimo passaggio sulla salita della Torrazza, un’ascesa che conosce nei minimi dettagli, poiché ormai da qualche anno vive felicemente sposato con una varesina a Stabio, ad appena tre chilometri dalla zona d’arrivo.

“Quando salivo verso Novazzano sapevo esattamente come spendere le mie energie e al momento di scollinare ho capito che ce l’avevo quasi fatta”, ha dichiarato l’australiano, che al momento di tagliare il traguardo ha lanciato un bacio alle tribune, a quel pubblico ticinese che sembra ormai averlo adottato.

Nessuno degli altri otto che facevano parte del gruppetto di testa è riuscito a mantenere la cadenza dell’australiano. Solo il russo Alexandr Kolobnev (secondo a 27″) e lo spagnolo Joaquin Rodriguez (terzo con lo stesso distacco) hanno cercato di replicare, ma ormai i giochi erano fatti.

A 32 anni, Evans, primo australiano ad aggiudicarsi la prova regina dei Mondiali, ha centrato la vittoria più importante della sua carriera. “Questo successo è una risposta a chi mi definiva un eterno piazzato”, ha sottolineato. “È vero in carriera non ho vinto tante cose, ma oggi ne ho vinta una buona!”. E il prossimo anno, il corridore della Silence-Lotto avrà l’onore di indossare la maglia iridata a casa sua: i Mondiali si disputeranno infatti a Melbourne.

Cancellara a un soffio dal paradiso

La corsa si è sviluppata come una tipica gara dei mondiali, con un gruppetto che si è staccato sin dai primi chilometri ed è riuscito a raggiungere un vantaggio di 10 minuti.

Poi, quando il plotone principale ha iniziato ad accelerare, il vantaggio si è sciolto come neve al sole e a qualche giro dall’arrivo è iniziata la battaglia vera e propria.

I Mondiali si sono però decisi nell’ultimo giro. Quando alla fine mancavano una decina di chilometri, ad animare la gara ci ha pensato soprattutto Fabian Cancellara. L’idolo di casa, suscitando un gran boato tra la folla, ha cercato un primo allungo sulla salita dell’Acqua Fresca. Poi ha percorso come un missile la discesa verso Balerna.

Purtroppo per lui, otto corridori sono riusciti a stargli a ruota: Evans, Kolobnev, Rodriguez e i suoi compagni di squadra Valverde e Sanchez, il belga Gilbert, il danese Breschel e l’italiano Cunego. Sul finale, dopo lo scatto di Evans, il bernese ha cercato di andare a conquistare almeno il bronzo o l’argento, ma non è riuscito a riagganciare Kolobnev e Rodriguez e ha concluso al quinto posto a 30″.

“Ci ho provato e ho dimostrato che era possibile tentare la doppietta”, ha dichiarato il vincitore della cronometro di giovedì. “Naturalmente fa male essere così vicini al successo e non riuscire a centrarlo, soprattutto davanti al proprio pubblico”.

E altrettanto potrebbero dire gli italiani, che praticamente giocavano in casa pure loro, viste le migliaia e migliaia di persone venute a sostenerli. Alla squadra azzurra sono mancati alcuni elementi, in particolare Basso e Pozzato, che negli ultimi due-tre giri avrebbero dovuto provare a fare selezione e sostenere Cunego.

Un gran successo popolare

Al di là dei risultati, i Mondiali di Mendrisio hanno confermato ancora una volta quanto il ciclismo sia amato dalla gente, malgrado i vari scandali che sembravano averne irrimediabilmente intaccato la credibilità.

Domenica decine di migliaia di persone (120’000 secondo una prima valutazione) si sono assiepate fin dal mattino presto lungo i 13,8 km del percorso, che ha assunto in alcuni tratti le sembianze di una gigantesca festa campestre. Molti tifosi erano già giunti negli scorsi giorni, ‘colonizzando’ coi loro camping car numerosi prati e posteggi.

“Solo nei primi tre giorni di competizione abbiamo registrato 70’000 spettatori, un risultato al di là delle nostre aspettative, anche se naturalmente il tempo ci ha dato una mano”, ha sottolineato Marco Sangiorgio, presidente del comitato strategico di Mendrisio 2009, soddisfatto anche di quanto le corse abbiano offerto sul piano tecnico.

Sul fronte della sicurezza nulla da segnalare. Il pubblico delle due ruote si è ancora una volta dimostrato un esempio dal quale dovrebbero attingere i tifosi di altri sport. Sin da mercoledì, Mendrisio ha vissuto in particolare al ritmo dei molti tifosi olandesi che hanno festosamente preso d’assalto la città, creando il loro villaggio nel centro cittadino.

“Per la nostra città, questi Mondiali sono senz’altro stati un ottimo investimento”, ci ha detto dal canto suo Massimo Demenga, segretario comunale di Mendrisio e membro del comitato esecutivo dei Mondiali: “Senza contare poi la splendida cartolina che Fabian Cancellara ci ha offerto vincendo la cronometro”.

Cartoline che da domenica sono due: “Certo, sono australiano – ha affermato Evans – ma vivo qui dieci mesi all’anno, il mio cuore è anche qui”.

Daniele Mariani, swissinfo.ch, Mendrisio

La prima edizione dei Campionati del mondo di ciclismo fu organizzata nel 1923 a Zurigo. Vi parteciparono solo i dilettanti. Si impose l’italiano Libero Ferrario.

Nel 1927, ai Mondiali del Nürburgring, in Germania, fu introdotta per la prima volta anche la categoria dei professionisti. Trionfò Alfredo Binda.

Nel 1958 a Waregem, in Belgio, venne istituito anche il campionato del mondo femminile. Vinse la lussemburghese Elsy Jacobs.

Nel 1994 ad Agrigento, in Italia, si corse per la prima volta una cronometro. Si impose il britannico Chris Boardmann. L’anno successivo a Duitama, in Colombia, la categoria dilettanti fu trasformata in Under 23.

Fino all’edizione di quest’anno, la Svizzera aveva accolto nove volte i mondiali di ciclismo.

Nelle gare in linea nella categoria élite, gli elvetici hanno conquistato tre medaglie d’oro: nel 1998 con Oskar Camenzind (Valkenburg, Paesi Bassi), nel 1951 con Ferdi Kübler (Varese) e nel 1946 con Hans Knecht (Zurigo).

Nella cronometro i ciclisti rossocrociati vantano quattro successi: Fabian Cancellara nel 2006, 2007 e 2009 (Salisburgo, Stoccarda e Mendrisio) e Alex Zülle nel 1996 (Lugano).

Distanza: 262,2 km (19 giri di 13,8 km)

1. Cadel Evans AUS 6h55’26” (37,777 km/h di media)
2. Alexandr Kolobnev RUS + 27″
3. Joaquin Rodriguez ESP 27″

4. Samuel Sanchez ESP 30″
5. Fabian Cancellara SUI 30″
6. Philippe Gilbert BEL 51″
7. Matti Breschel DEN 51″
8. Damiano Cunego ITA 51″
9. Alejandro Valverde ESP 51″
10. Simon Gerrans AUS 1’47”
11. Fabian Wegmann GER 1’47”
12. Kurt-Asle Arvesen NOR 1’47”
13. Chris Soerensen DEN 1’59”
14. Johnny Hoogerland BEL 2’02”
15. Oscar Freire ESP 2’02

Poi
28. Oliver Zaugg SUI 2’50”
82. Michael Albasini SUI 10’54”

Si sono ritirati gli altri tre svizzeri in gara Rubens Bertogliati, Mathias Frank e Grégory Rast.

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